Midi

JCB: quartetto spagnolo

per webdi Roberto Negri

Cresce la nuova generazione di midiescavatori JCB. Quattro i nuovi modelli, che faranno il debutto ufficiale alla prossima edizione del Bauma, presentati in anteprima dal costruttore britannico presso il centro prove di La Manga. Produttività e prestazioni migliorate grazie a un calibrato mix di novità e soluzioni già collaudate sui fratelli maggiori. E una spiccata attenzione ai costi di gestione.

centroChe le macchine compatte abbiano rappresentato una piccola rivoluzione per il mondo delle costruzioni non è certo una novità. Che queste abbiano, ormai da qualche tempo, imboccato un trend grazie al quale un numero sempre maggiore di tecnologie e soluzioni costruttive in origine sviluppate per i loro fratelli maggiori siano diventate standard anche in questo segmento è cosa nota. Qual è allora, mutuando un’espressione di uso comune nel mondo anglosassone, “the next big thing”? Difficile fare previsioni, soprattutto in un mondo complesso e variegato come quello del movimento terra. Ma ci sentiamo di azzardare che quanto abbiamo visto nel recente press event organizzato da JCB presso il centro prove di La Manga, nella Spagna del sud, si candida autorevolmente a rappresentare un ulteriore salto di qualità per l’agguerrito e competitivo segmento degli escavatori midi. Seconda tappa di un processo di rinnovamento che ha visto il costruttore britannico presentare lo scorso anno una nuova generazione di macchine da 6, 8, 9 e 10 tonnellate, già forte di importanti consensi da parte degli utilizzatori, JCB ha presentato in anteprima nel corso di una intensa due giorni quattro nuovi modelli che vanno ad estendere ulteriormente la gamma midi in un segmento dove la concorrenza è particolarmente folta, quello tra le 4 e le 6 tonnellate. Diverse configurazioni – con ingombro posteriore tradizionale, ridotto e zero tail – e motorizzazioni, affiancate da una serie di affinamenti e soluzioni costruttive davvero promettenti, che in attesa del giudizio del campo hanno già creato grandi aspettative per il loro debutto, ormai prossimo, al Bauma di Monaco.

Più spazio, più comfort, più controllo

testoI quattro nuovi midiescavatori si giovano di una cabina più spaziosa e dall’abitabilità migliorata, tema progettuale che trova la sua massima espressione nel modello 57C-1, dotato della stessa cabina implementata sul modello superiore da 10 tonnellate; un aumento dimensionale cui, come accennato, fanno riscontro una visibilità a livelli di eccellenza – garantita dalle ampie superfici vetrate, a geometria piatta per una sostituzione più semplice ed economica –  e un comfort a prova di fatica. Caratteristiche, queste, che ricorrono anche sulle configurazioni più compatte a rotazione posteriore ridotta e zero tail, le quali offrono livelli di rumorosità e vibrazioni pari a quelli dell’allestimento tradizionale grazie a un efficace trattamento di insonorizzazione.

sinistraSul versante delle dotazioni di cabina la novità più importante è rappresentata dall’adozione di un nuovo display pilotato da un controller rotativo di chiara derivazione automobilistica, che consente un facile accesso a una serie di sistemi e informazioni. L’operatore può ad esempio impostare le portate del circuito ausiliario per due attrezzature separate dalla cabina, mentre il pulsante della modalità menu consente di commutare il selettore rotativo tra le modalità di accelerazione, tra cui una funzione di minimo a un solo pulsante e la modalità menu.

Nuovo è anche il pannello comandi a membrana, che consente di controllare le impostazioni della portata del circuito ausiliario, le luci di lavoro, il lampeggiante, i tergicristalli e il sistema di sicurezza aggiuntivo di attivazione dell’impianto idraulico 2Go di JCB. Mutuando una soluzione già presente sugli escavatori di taglia superiore della serie JS, i nuovi midi dispongono di nove modalità di potenza – fra cui la modalità Eco – e, per la prima volta, di una modalità H+ per le operazioni di scavo più impegnative. Le macchine possono essere ordinate già predisposte per l’installazione di dispositivi di ribaltamento/rotazione, con una terza funzione ausiliaria programmabile. Novità assoluta per il settore in questa classe di peso è l’implementazione di una funzione opzionale di sollevamento sicuro, completa di avvisatori di sovraccarico integrati, che incorpora una grafica di tipo verde – giallo – rosso nel nuovo pannello di controllo e un allarme sonoro attivato in caso di prossimità al sovraccarico. Questa soluzione, inclusa di serie con le valvole di blocco, si rivela particolarmente interessante per applicazioni come il sollevamento di tubi e altri materiali, piuttosto frequenti in determinate tipologie di cantieri.

Ma quanto mi costi?

testoOvviamente nessun costruttore può oggi permettersi di ignorare questo tema, ma ciò che abbiamo trovato particolarmente interessante è l’approccio adottato da JCB anche su questi quattro nuovi midi, incentrato su un calcolo dei costi attento all’intero arco di vita delle macchine, dall’acquisto alla gestione quotidiana passando per la manutenzione. Un’attenzione che parte dalla disponibilità di scelta di motorizzazioni, dagli Stage IIIA Perkins da 35,7 kW (48 CV) e 143 Nm di coppia ai nuovi Tier 4 Final JCB by Kohler da 36 kW (48 CV) per 225 Nm: più economici i primi, leggermente più costosi i secondi ma senza dubbio più interessanti in termini di performance, in modo da offrire all’acquirente alternative concrete e a misura delle proprie necessità.

Sul fronte della manutenzione, l’accesso a motore, serbatoi e filtri è stato migliorato grazie all’ampia apertura dei cofani in acciaio nella parte posteriore e sul lato delle macchine, così come quello ai principali componenti idraulici, raggiungibili dalla cabina tramite la semplice rimozione di una sezione del pavimento, operazione che non richiede l’utilizzo di alcun attrezzo. Al prolungamento a 500 ore degli intervalli di ingrassaggio del gruppo di scavo abbiamo già fatto cenno, caratteristica che incide positivamente sui tempi di fermo per gli interventi di manutenzione, i costi di gestione e la produttività; nella stessa direzione va inoltre l’adozione di un design aperto per il carro, dotato di telai cingoli inclinati in modo da agevolarne la pulizia ed evitare l’accumulo di materiale. Per concludere, anche per i nuovi midi è naturalmente disponibile il sistema di monitoraggio telematico JCB LiveLink con servizio di rilevamento della posizione, che fornisce informazioni su ore di lavoro della macchina, livelli di carburante, consumi e segnalazioni sullo stato dei sistemi a bordo.

JCB aggiorna il pacchetto Utility per l’8018

Foto BoxLanciato nel 2009, il pacchetto Utility sviluppato da JCB per le macchine destinate a imprese di manutenzioni stradali, noleggiatori ed enti locali ha conquistato in questi anni un solido mercato nel segmento dei lavori urbani. Per tenere il passo di una richiesta sempre più focalizzata su contenimento dei costi e sicurezza, JCB ha aggiornato le specifiche di questo kit per uno dei suoi modelli di maggiore successo, l’8018, anch’esso presentato in occasione del press event di La Manga. Tra le novità di maggiore spicco si segnalano l’adozione di boccole alla grafite per il braccio e il carro dell’escavatore, che consentono intervalli di ingrassaggio di 500 ore, e l’adozione di un circuito separato per attrezzi manuali dotato di tubi ausiliari di serie posizionati sul braccio. Implementata per fornire potenza idraulica ad attrezzature quali martelli, seghe e pompe acqua, questa soluzione promette di migliorare la produttività nei piccoli interventi di manutenzione riducendo parallelamente il numero di macchine necessarie in cantiere. Del kit Utility fanno parte anche nuove suole in gomma di serie sulla lama dozer facilmente rimovibili senza attrezzi, volte a prevenire danni al manto stradale durante i lavori, e un contrappeso supplementare di protezione in gomma imbullonato, progettato per tutelare la macchina dai danni accidentali. In questo allestimento, l’8018 può essere fornito con cabina completa o con tettuccio; nel primo caso, il vetro dello sportello inferiore viene sostituito con un pannello in acciaio per ridurre il rischio di danni in cantiere. La presenza di punti di ancoraggio integrati sulla struttura superiore e il supporto braccio migliorano la sicurezza durante il trasporto del veicolo su rimorchio.