Betonpompe

Prestazioni «MAGNUM»

Aperturadi Claudio Guastoni

Una betonpompa Cifa sulla riva del Tanaro per costruire una centrale idroelettrica

A Santa Vittoria d’Alba (CN), a valle del ponte di Pollenzo, è in costruzione una centrale idroelettrica sul fiume Tanaro. Il progetto, di cui si parla da anni, segna l’ingresso di Egea (Ente Gestione Energia e Ambiente, Alba, Cuneo) nel settore idroelettrico e nella gestione di impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili. Nel 2012 infatti, la Tanaro Power-Egea di Alba si è aggiudicata la concessione e, in seguito, l’autorizzazione, a realizzare l’impianto derivando acqua a uso idroelettrico sul fiume Tanaro. Il grosso investimento assicurerà un ritorno di valore e un supporto all’economia locale in base alla strategia aziendale di Egea. La nuova centrale idroelettrica ad acqua fluente con centrale in corpo traversa, è composta da due turbine con capacità massima di 40 m³/S collocate in un primo corpo di fabbrica, e consentirà, in base alla concessione ottenuta, di derivare un massimo di 80 m³/S di acqua per generare un massimo di 4 MW di potenza. Un canale di restituzione con nuove paratoie di regolazione del flusso rilascerà nel Tanaro l’acqua utilizzata migliorando le condizioni di sicurezza dell’area. L’opera è interessante non solo da un punto di vista costruttivo, ma anche paesaggistico in quanto, a ridosso del canale sarà realizzato un parco fluviale con percorso nel verde lungo il fiume.

Un cantiere speciale

TestoPrima di realizzare la centrale è stato necessario svuotare l’alveo in quel tratto e contenere le acque con appositi terrapieni. Una volta completata e funzionante, i terrapieni saranno distrutti, e la centrale sarà ricoperta quasi completamente dalle acque del Tanaro per contrastarne l’impatto ambientale. La parte di opere civili (compresa la protezione spondale) è stata eseguita dall’impresa bergamasca Bettoni spa, specializzata in lavori edili, idraulici e idroelettrici, e nella produzione e vendita di inerti e calcestruzzi, mentre, per quanto riguarda i casseri e la posa dei ferri, l’impresa è stata coadiuvata dalla TMR di Clusone (BG). «Dopo la posa dei ferri d’armatura, spiegano il geometra di cantiere Franco Lazioli e Massimo Belingheri, responsabile del settore impresa Gruppo Bettoni, oggi diamo inizio ai getti per la soletta del canale di restituzione acqua, corrispondenti a circa 630 m³ di calcestruzzo». I getti vengono effettuati da una betonpompa Magnum MK 28.4 Cifa che appartiene all’impresa Bettoni, mentre il calcestruzzo (Rck 30 di resistenza e classe di esposizione XC2 S3, «su misura» per le opere in acqua) e le autobetoniere sono forniti da Stroppiana spa, che opera in ATI con Bettoni e ha l’impianto ad Alba, poco distante dal cantiere.

Affidabilità a 360°

TestoMentre le autobetoniere si alternano col proprio carico alla tramoggia della betonpompa, Franco Miorini, che da ben 24 anni opera nell’impresa Bettoni come pompista, si sofferma sulle principali caratteristiche di questa macchina che, soprattutto nei cantieri più difficili, dà il meglio di sé. Si tratta di una Magnum MK 28.4 Cifa che la Bettoni ha acquistato nel 2005. «È un’ottima compagna di lavoro, afferma Miorini, dotata di una linea compatta e armonica studiata per il montaggio su autotelaio a 4 assi. La stabilizzazione è comandata idraulicamente da ogni lato della macchina, e le dimensioni limitate le consentono di essere piazzata anche in spazi limitati e più difficoltosi».

Il radiocomando per gestire facilmente i movimenti della betonpompa
Il radiocomando per gestire facilmente i movimenti della betonpompa

La Magnum MK 28.4 è inoltre provvista di tamburo ad alta capacità di carico a fondo ellittico, regolatore di portata calcestruzzo, e l’affidabile gruppo pompante, che garantisce ottime prestazioni (60 m³/h effettivi) e un pompaggio silenzioso, continuo e regolare, ha un sistema di lubrificazione centralizzato e, nel caso dei pistoni pompanti, il sistema è automatico a olio. Ma il vero protagonista è sicuramente il braccio. Molto stabile durante il pompaggio, è a 4 elementi con ripiegamento a «Z», tubazione da 100 mm, e viene comandato tramite distributore proporzionale a doppia velocità di movimento. «L’ampia movimentazione, aggiunge Miorini, lo rende particolarmente efficace nei getti sotterranei». Questa macchina ha raggiunto 7mila ore di lavoro senza alcun problema, come sottolinea con orgoglio Miorini, richiedendo solo manutenzioni periodiche (cambi olio e ingrassaggi) e sostituzione dei normali organi di usura. Inoltre il sistema di supporto «BFC» Best-Flex Cifa consente a un solo operatore di cambiare le tubazioni calcestruzzo con rapidità, facilità e sicurezza. Tra le altre dotazioni di serie, un telecomando di emergenza con cavo da 30 m, vibratore elettrico su griglia tramoggia comandato a distanza, e sonda automatica di regolazione scarico betoniera in tramoggia. Il parco macchine Bettoni, tutto Cifa, è composto da 20 autobetoniere e 3 autobetonpompe di cui due Magnum MK 28.4 e una nella precedente versione sempre con braccio di 28 m. Il continuo rinnovamento e la costante manutenzione degli automezzi, consentono all’impresa Bettoni di affidarsi a una flotta davvero efficiente, individuabile all’istante dai vivaci colori verde e arancio. «Siamo clienti Cifa dalla nascita della nostra azienda nel 1979, conclude Miorini, perché è un marchio che non si limita a fornirci prodotti di qualità,ma anche un’elevata velocità ed efficienza nel post vendita».

Dall’impianto al cantiere

Gli impianti Cifa dell’azienda Stroppiana, ad Alba e S.Cassiano, hanno una potenzialità produttiva complessiva che arriva a 120 m³/h, sono automatizzati, in continuo rinnovamento tecnologico, e dotati di strumenti di ultima generazione. Notevole anche la disponibilità di stoccaggio di diverse materie prime con ampia gamma granulometrica utili a confezionare calcestruzzi speciali di qualità. «Da oltre 50 anni siamo clienti Cifa, afferma Ernesto Sacchetto che si occupa della parte tecnica e manutenzione impianti Stroppiana, e non è un caso l’aver deciso di «accostare» agli impianti. una flotta di macchine composta da 10 autobetoniere, una pompa autocarrata, e due beton pompe. Tutte rigorosamente Cifa.

Qualità made in Italy

Da sx: Franco Lazioli, Massimo Belingheri, Franco Miorini
Da sx: Franco Lazioli, Massimo Belingheri, Franco Miorini

Abbiamo avuto la possibilità, passando da Cifa, di raccogliere qualche informazione generale sulle autobetonpompe, un prodotto Made in Cifa che deriva dal genio e dall’inventiva italiana. A parlarcene, Marco Calandi, Product Manager Cifa per Europa, Middle East e Nord Africa. «Si tratta di un prodotto molto particolare, sostiene Calandi, poiché in un unico mezzo sono riassunte le tre principali funzioni della gamma delle macchine per calcestruzzo: mescolazione, trasporto e distribuzione». Con orgoglio, Cifa può considerarsi la prima azienda al mondo a produrre questa tipologia di macchinario a partire dagli anni ‘70, e ancora oggi ne è il principale produttore a livello mondiale. I vari modelli non si distinguono solo per un elevato livello tecnologico e progettuale, ma di recente, su queste versatili macchine è andata ad aggiungersi anche la leggerezza dei bracci in fibra di carbonio. «Le diverse configurazioni dei bracci di distribuzione montati sulle betonpompe Cifa, sottolinea Calandi, garantiscono la massima operatività, versatilità e permettono di raggiungere qualsiasi area del cantiere, soprattutto in quelli difficilmente accessibili, garantendo una elevata rapidità di manovra».

DestraQuesti bracci infatti, combinano robustezza e affidabilità: ogni sezione è stata progettata per garantire la massima resistenza strutturale e ridurre al minimo le zone sottoposte a stress. Notevole anche il gruppo pompante equipaggiato con valvola ad S da 7» completamente smontabile che assicura una portata dolce, continua e regolare. Calandi aggiunge «Questa tecnologia garantisce un sistema estremamente efficace nel pompaggio di differenti tipologie di calcestruzzo con inerti di ogni dimensione, riducendo a parità di portata il numero di cicli al minuto, assicurando un’usura minore, e rendendo più lungo il ciclo di vita dell’automezzo». Inoltre i gruppi delle pompe idrauliche possono essere installate nelle tre differenti applicazioni: con presa di forza, con accoppiatore, o con l’impiego di motore ausiliario. Riguardo i tamburi, tutti sono dotati di speciale fermo antirotazione che garantisce all’operatore maggior sicurezza durante le operazioni di manutenzione straordinaria. Tamburo ed eliche sono in acciai antiusura con spessori differenti, e i suoi centri di gravità assicurano la massima stabilità e il bilanciamento della macchina nella ripartizione dei carichi.