Perforatrici idrauliche

CF6 Plus: pensata per gli operatori

Aperturadi Cristiano Pinotti

Con la nuova CF6 Plus un ulteriore passo avanti nell’ascolto del mercato. Non solo l’opinione delle imprese – che da sempre dettano i ritmi progettuali di TES CAR – ma il recepimento degli input degli operatori: quelli che tutti i giorni utilizzano le macchine.

Presente da decenni sul mercato nazionale e internazionale, TES CAR  è stata soprannominata il “sarto delle trivelle”, un nickname che inquadra perfettamente la volontà dell’azienda di creare macchine “su misura”. Certo, come conviene a qualsiasi realtà industriale moderna, anche la società di Osimo (An) è strutturata attraverso un lay-out produttivo e una gamma definibile standard, ma la vera forza della famiglia Tonti e dei suoi collaboratori risiede nella capacità di comprendere il mercato e di realizzare macchine che danno risposte concrete.

Il progetto CF6 Plus

testoTutte le perforatrici marchigiane si caratterizzano per una cura pressoché artigianale volta a risolvere i piccoli e tanti problemi che ogni giorno si riscontrano in cantiere. L’ambiente lavorativo è infatti l’humus dal quale nascono le idee che i progettisti TES CAR  traducono in realtà, cioè in macchine. Ovviamente anche la nuova CF6 Plus nasce da questo preciso input.

Con legittimo orgoglio, Mirco Tonti, il vulcanico Marketing Manager TES CAR, ci parla della sua nuova “creatura” con la consapevolezza di aver centrato una macchina che farà parlare di sé. “Il progetto della CF6 Plus – esordisce – è nato perché oggi, come mai prima, stiamo costruendo nuovi modelli e modificando vecchi progetti parlando con il proprietario della macchina e con l’operatore. È nostra intenzione non solo costruire macchine affidabili e di estrema qualità, ma esemplari di elevata semplicità di utilizzo, andando a migliorare tutti gli aspetti di praticità che solo un operatore può consigliarci”.

sinistraIn sostanza, a livello pratico, la nuova macchina nasce dall’integrazione, dalla fusione di due best seller dell’azienda: la CF4 e il cavallo di battaglia CF6, perforatrici che non andranno certo in pensione in virtù di qualità riconosciute a livello internazionale. Infatti se la CF4 è la trivella snella per eccellenza, la CF6 rappresenta un modello mitico, da anni il biglietto da visita TES CAR nel mondo.

Ma qual è il vero “plus” della nuova macchina? La risposta, ancora una volta, è un chiaro esempio di lucidità strategica e di concretezza progettuale. Continua Tonti: “con il tiro spinta a catena siamo andati a coprire l’unico limite della classica CF6: ovvero la possibilità di lavorare con tubi forma superiori ai 2 metri. Nonostante tutto il mondo adori la nostra CF6, da ormai diversi anni ci viene consigliato di risolvere il problema di lavorare con le camicie, perché a nessuno piace installare 2 soli metri di camicia per volta. Oggi questo inconveniente è stato risolto con la versione Plus che permette di infilare pezzi di camicia unici da 6 metri. Inoltre la macchina ha davvero una grande forza: 7 tonnellate di coppia su una perforatrice idraulica da 16 tonnellate di peso operativo, che puoi trasportare con facilità con un solo autoarticolato, oggi fanno la differenza”.

 

La macchina nel dettaglio

testoLa perforatrice idraulica CF6 Plus è equipaggiata con un motore Caterpillar ACERT C4.4 in grado di sviluppare 145 cavalli e una coppia di rotazione pari a 7 tonnellate. Con un regime di rotazione di 2.200 giri/min, i consumi si assestano sui 29 litri per ora. La nuova perforatrice  TES CAR  beneficia di un pull-down tramite motoriduttore a catena che consente una corsa rotary di oltre  8.300 mm, adatta all’inserimento di tubi rivestimento e per il passaggio rapido dalla classica modalità kelly bar alla configurazione CFA, Soil Mixing e Micropali. Il tutto per una macchina estremamente versatile, in grado di assicurare ottime prestazioni con tecnologie differenti. La CF6 Plus è inoltre dotata di parallelogramma e mast composto da due sezioni finalizzate a lavorare con kelly bar da 32 m di profondità. La possibilità di rimuovere la prolunga superiore del mast consente di lavorare sotto i 7.500 mm di altezza con un kelly bar “corto” da 18 m. Per la più elevata flessibilità operativa il sottocarro è allargabile da 2.300 a 3.200 mm.

A livello idraulico le due pompe si caratterizzano per una capacità di 209 l/min (la principale) e di 74,8 l/min per quanto concerne l’elemento secondario. Allo stesso tempo l’argano principale sviluppa 7.000 daN, mentre quello di servizio si assesta su valori pari a 2.500 daN.

A livello prestazionale con aste kelly la macchina è in grado di affrontare diametri compresi tra i 400 e i 1.200 mm, che divengono 600 mm in caso di allestimento con elica continua.

Il mercato

MercatoPer definire gli ambiti di mercato della nuova macchina, ancora una volta viene in nostro aiuto il manager  TES CAR. “A livello di applicazioni – riprende Tonti – la nostra macchina si rivolge soprattutto alla nuova costruzione di opere civili, quali case o palazzine. Mentre sul piano geografico si tratta indubbiamente di una macchina pensata, visto l’attuale andamento del mercato, per il Nord America e il Middle East, paesi in cui almeno il 70% dei lavori viene effettuato con i tubi rivestiti. Le prime vendite stanno confermando questa nostra previsione con macchine piazzate nel continente americano e in Arabia Saudita. Purtroppo, almeno per il momento, l’Italia sembra tagliata fuori. Del resto i lavori legati al mercato della ristrutturazione delle abitazioni non necessitano di questi diametri e di queste profondità. Ovviamente se il mercato del nuovo dovesse riprendersi noi siamo pronti. In ogni caso, per l’Italia abbiamo già approntato la nuova CF2”.