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Sir Meccanica aderisce a Unacea

per webSir Meccanica, azienda specializzata nella produzione di macchine utensili portatili per lavorazioni di rettifica, manutenzione e riparazione di superfici cilindriche interne ed esterne, ha aderito a Unacea.

Logo_UnaceaPresente sul mercato da venticinque anni, l’azienda ha avviato la sua produzione nello stabilimento di Catanzaro, a cui sono seguite le aperture delle filiali commerciali negli Usa, in Russia e in Australia, grazie alle quali il brand è conosciuto in tutto il mondo.

“Sir Meccanica, per le peculiarità e l’alta tecnologia dei suoi prodotti, è un’azienda a vocazione globale ed è per questo motivo che abbiamo esposto in molti dei padiglioni Italia che Unacea organizza nel mondo – ha dichiarato il presidente Rinaldo Siracusa. Siamo molto felici di aderire ad Unacea come associati, in quanto siamo certi che si instaurerà una attiva ed efficace collaborazione, mirata al raggiungimento di obiettivi sempre più importanti, nell’ottica di contribuire ulteriormente alla promozione della meccanica italiana nel mondo”.

Nata nel 2010, Unacea è l’associazione delle aziende italiane di macchine e attrezzature per costruzioni, è la sezione italiana del Cece, il Comitato europeo dei produttori di macchine per costruzioni che raggruppa le associazioni nazionali di 13 paesi in rappresentanza di circa 1.200 aziende, per un fatturato di circa 23 miliardi di euro e 130 mila persone impiegate direttamente.

Il nuovo ViO57-6 di Yanmar

 

per webIl modello ViO57-6  sfrutta l’esperienza di Yanmar nella produzione di escavatori girosagoma. Fin dall’invenzione del concetto per il modello ViO nel 1995, Yanmar è rimasto leader nella progettazione degli escavatori più compatti. Il modello ViO57-6 è probabilmente l’escavatore più compatto della sua categoria, garantisce grandi prestazioni e grande flessibilità operativa in particolare negli ambienti urbani con spazi limitati.

Se la lunghezza del braccio rimane di 2.950 mm, la sua forma è radicalmente cambiata, migliorandone la forza di sollevamento (+ 10%) ed offrendo un raggio di rotazione veramente compatto. Il nuovo design del braccio riduce il suo peso di 40 kg ed aumenta la stabilità della macchina. La struttura del braccio è stata irrobustita per migliorarne la durabilità e la vita utile. Il modello ViO57-6 sfrutta una protezione unica e completa di tutti i martinetti del braccio di scavo e dell’avambraccio. Gli steli dei martinetti sono protetti da una piastra telescopica in acciaio elastico che garantisce protezione completa all’intero cilindro.

La struttura del sotto-carro a sezione scatolata a X fornisce un’eccellente rigidità torsionale. Il telaio è progettato per la massima durata. Tutti i componenti del sotto-carro sono stati aggiornati per aumentare la durata e la vita utile della macchina, riducendone i costi di utilizzo.

La riprogettazione del sotto-carro ha contribuito a migliorare la stabilità del ViO57-6 ed a ridurre la sua altezza massima a 2,54 m, facilitandone così il trasporto.

Più potente ed ecologico

testoIl modello ViO57-6 esprime una potenza operativa decisamente migliorata: l’utilizzo di un motore più potente, di una pompa con portata superiore del 14 % e di un distributore idraulico di nuova generazione, migliorano i tempi di ciclo di oltre il 10%.

Il nuovo motore 4TNV88 da 48,4 Hp è dotato di iniezione diretta a controllo elettronico. Prevede un turbocompressore che ne migliora la potenza, l’efficienza e la coppia. Questa scelta ha anche consentito di ridurre la sua velocità di rotazione di 200 giri/min. riducendone così anche la rumorosità.

In dotazione standard, il modello ViO57-6 prevede la possibilità di selezionare la modalità Eco che riduce la velocità del motore di 300 giri/min. consentendo il minimo consumo di carburante. Il dispositivo di decelerazione automatica, (altra dotazione standard), consente al motore di decelerare passando al minimo regime se l’operatore non tocca le leve dei comandi di scavo per 4 secondi. Così facendo, la rumorosità, le emissioni inquinanti ed il consumo di carburante risultano quindi ulteriormente limitate.

sinistraIl circuito idraulico del modello ViO57-6 prevede un circuito idraulico molto particolare dotato di tre pompe a pistoni assiali a portata variabile e di un distributore a sommatoria di portata. Le pompe si attivano automaticamente a seconda delle operazioni eseguite ottimizzando i flussi idraulici. Da un lato, la combinazione della portata delle pompe aumenta la velocità di lavoro, dall’altro, il sistema consente prestazioni regolari e simultanee di tutte le operazioni, anche durante la traslazione.

Le dotazioni standard del ViO57-6 includono allestimenti con due circuiti idraulici ausiliari. Entrambi sono azionati tramite comandi proporzionali posizionati sui joystick che regolano la portata e la direzione del flusso d’olio. Inoltre ogni circuito è dotato di un potenziometro facile da usare che regola la massima quantità d’olio utilizzabile in base alle caratteristiche degli accessori ad azionamento idraulico utilizzati.

Il modello ViO57-6 è dotato di un motore di trazione in grado di sviluppare una coppia di trazione superiore del 10%, migliorando gli spostamenti su terreni difficili e le operazioni di livellamento. Le dotazioni standard includono anche i nuovi motori di trazione “con cambio automatico a 2 marce” che variano automaticamente rapporto a seconda dello sforzo richiesto. All’operatore viene fornita automaticamente la soluzione migliore in termini di velocità o forza di spinta, rendendo l’operazione più facile e migliorando il comfort operativo.

 Ponendo l’operatore al centro delle iniziative di progettazione, Yanmar ha sviluppato il concetto di “Design Universale” incentrato sull’ergonomia. Unitamente a un maggiore spazio per le gambe, tale concetto consente di migliorare il comfort e la sicurezza dell’operatore.

Nuovi ragni nella flotta Venpa

AperruraVenpa GV3 apre i cancelli a due nuove macchine per il sollevamento in quota di persone.
Si tratta di due fiammanti ragni prodotti dalla Palazzani di Paderno (BS): il già noto TSJ25 di cui Venpa dispone da tempo a parco e il nuovo XTJ32 che – rispetto al TSJ30 – è dotato di JIB sfilabile. Il JIB, come è risaputo tra gli addetti ai lavori, comporta un accesso più agevole ai punti di lavoro difficilmente raggiungibili.
Nella foto di apertura è immortalata la fase del “battesimo” della macchina Ragno Palazzani XTJ32 1°V, avvenuto come da tradizione nell’officina sollevamento di Dolo (VE), dove è storicamente ubicata la sede principale di Venpa.

peer webQuesta piattaforma speciale garantisce massima versatilità e prestazioni eccellenti: il suo asso nella manica è appunto il JIB telescopico, che – come già detto – rende agevoli anche gli accessi più difficoltosi.
Il ragno Palazzani TSJ25 si distingue invece per le grandi capacità di accesso e di piazzamento, soprattutto in spazi angusti e su pendenze importanti, grazie alla possibilità di restringere i cingoli da 130 a 98 cm e di ruotare ciascun piede su 4 differenti posizioni.
Disponibili a noleggio, insieme ad una vastissima gamma di mezzi per il sollevamento di cose e persone e per la movimentazione di terra ed inerti, presso le filiali Venpa.

Turkish Technic sceglie Haulotte

per webTurkish Technic (Turkish Airlines Maintenance Center), il centro di manutenzione e riparazione di Turkish Airlines, ha recentemente acquistato dal dealer turco di Haulotte Group, Acarlar Makine,  2 ulteriori modelli  di piattaforme HA41RTJ Pro  a completamento della flotta attuale di prodotti Haulotte, che conta 46 macchine.

sinistraTurkish Technic, che gestisce parecchi aeromobili a settimana,  si occupa anche di manutenzione degli aerei su tratte domestiche e internazionali negli aeroporti Ataturk e Sabiha Gokcen di Istanbul e nell’aeroporto Esenboga di Ankara.

testoLa flotta in dotazione comprende scissors, piattaforme a braccio articolato e telescopiche, al lavoro negli hangar in lavori manutentivi. Serkan Acar, General Manager di Acarlar, ha affermato: “Turkish Technic ha acquistato parecchi scissors Haulotte per la manutenzione degli aerei  a anche piattaforme  con bracci che siano in grado di raggiungere le elevate altezze che si riscontrano quando si lavora negli hangar per la manutenzione degli impianti elettrici e di ventilazione.  In questi ambienti le opere di manutenzione sono particolarmente meticolose e quindi le macchine ad elevate performance sono indispensabili, anche per rispettare i tempi di esecuzione”.

centro“Acarclar non vende solo macchine ma è specializzata anche nell’offrire il miglior servizio post vendita ai propri clienti”, ha aggiunto Celalettin Sarikaya, responsabile del parco macchine di Turkish Technic. “Abbiamo toccato con mano l’affidabilità  di uno dei migliori fornitori di servizi che si possano immaginare. Tra l’altro Acarlar ci ha fornito anche esperti di prodotto per formare i nostri operatori e insegnare loro a utilizzare le macchine nella più completa sicurezza. Inoltre l’innovativa tecnologia dei prodotti Haulotte è un’ulteriore garanzia per la riuscita ottimale del nostro lavoro”.

Wilfried Treples nuovo CFO in Wacker Neuson

Wilfried Treples
Wilfried Treples

Dal 1° gennaio 2017 Wilfried Trepels sarà il nuovo Chief Financial Officer (CFO) e membro del Consiglio Esecutivo di Wacker Neuson, al posto di  Günter C. Binder, che ha ricoperto diversi ruoli in azienda dal 1999. Ha infatti lavorato inizialmente nel Gruppo Neuson, poi confluito in Wacker Neuson Group; dal 2007 è stato  CFO alla Wacker Neuson di Monaco di Baviera nel ruolo di responsabile finanziario.

Di comune accordo con il comitato supervisore di Wacker Neuson, Binder ha deciso di non confermare l’attuale contratto che scade alla fine del 2016.

Wilfried Treples, 52 anni, sarà dal prossimo gennaio  responsabile finanziario, auditing e Information technology. Wilfried Treples è stato per 11 anni CFO presso il Gruppo SAF-Holland, con quartier generale in Lussemburgo, costruttore di telai e componenti per rimorchi e veicoli industriali. Wilfried Treples è stato anche Direttore a Dürr Systems GmbH e a Schenck Process GmbH (allora filiali di Dürr AG) e direttore finanziario a Dürkopper Adler AG.   Wilfried Treples una laurea in business administration conseguita presso l’Università di Aachen (Germania).

 

TestoWacker Neuson Group è un gruppo internazionale di aziende con oltre 50 società affiliate e 140 sedi di distribuzione e centri di assistenza tecnica propri. In qualità di produttore leader di apparecchiature edili e macchine compatte, il Gruppo offre ai propri clienti di tutto il mondo un programma di prodotti ampio e differenziato e un’offerta completa di servizi e assistenza, nonché un’efficiente distribuzione di ricambi. I marchi dei prodotti Wacker Neuson, Kramer e Weidemann fanno parte di Wacker Neuson Group. Con la sua offerta, il Gruppo si orienta tra l’altro agli “utenti professionali” di edilizia, lavori di architettura di giardini e del paesaggio, agricoltura, comuni ed aziende di settore, come ad esempio il settore del riciclaggio e dell’energia. Nel 2015 il gruppo ha raggiunto un fatturato di 1,38 miliardi di euro con oltre 4.500 dipendenti in tutto il mondo.

JCB: provaci ancora Dieselmax!

per webA dieci anni dal suo record mondiale di velocità per propulsori diesel, stabilito il 23 Agosto 2006 con il veicolo speciale Dieselmax, JCB medita di riprovarci. Lord Bamford, Presidente di JCB, ha dichiarato infatti di essere disposto a tentare di stabilire un nuovo record mondiale di velocità su terra per un motore diesel, nel caso quello stabilito da JCB esattamente dieci anni fa dovesse mai essere battuto.

L’impegno è stato preso nel corso di un evento organizzato per celebrare il decimo anniversario del record stabilito dalla JCB Dieselmax – munita di due motori JCB – che il 23 agosto 2006 ha toccato la velocità di 350.092 miglia orarie (563.418 km/h) sulle saline di Bonneville, negli Stati Uniti. Si è trattato della massima velocità mai toccata su terra da un motore diesel. Lord Bamford si è unito ad alcuni membri del team al quartier generale di Rocester, nello Staffordshire, per una cena celebrativa.

sinistraAlla squadra, riunita per l’occasione, Lord Bamford ha detto: “Conquistando il record di velocità per un motore diesel su terra avete fatto un lavoro eccezionale. Erano le nostre Olimpiadi e le abbiamo vinte. Il mio più grande rimpianto è che nessuno abbia mai battuto il nostro record. Speriamo che qualcun altro si faccia avanti e riesca a migliorarlo ulteriormente. Ho iniziato a pensare al tentativo di stabilire un record di velocità fin da quando abbiamo deciso di entrare nel settore dei motori diesel. Era un progetto molto serio e volevo assicurarmi del fatto che nessuno lo considerasse soltanto un motore da scavatrice. Volevo dimostrare che, alla prova dei fatti, era un motore allo stato dell’arte”.

Tim Leverton, il Project Director, ha dichiarato: “Quando Lord Bamford mi ha chiesto per la prima volta se fossimo in grado di puntare al record, ho pensato che fosse pazzo! La gente mi chiede spesso quale sia stata la cosa più folle del partecipare a questo progetto e non ho dubbi nel rispondere: la squadra. Voglio ringraziare Lord Bamford per aver condiviso con noi il suo sogno. Ci ha dato la possibilità di farne il nostro sogno e di scrivere la nostra pagina di storia”.

Colin Bond e Andy Green
Colin Bond e Andy Green

Tra gli altri partecipanti alla celebrazione c’era il Tenente Colonnello Andy Green, che guidò il veicolo. Durante la serata ha detto: “È stupendo celebrare il decennale di questa squadra, primatista mondiale. Sono tornato a Bonneville diverse volte, da quando abbiamo stabilito il record, e ancora oggi gli americani parlano delle 350 miglia orarie, chiedendosi quando ‘la grande macchina gialla’ tornerà in pista. È una cosa straordinaria: a distanza di dieci anni, siamo ancora i primatisti del mondo ed è davvero un grande orgoglio essere stati parte di questa squadra”.

L’ex dipendente JCB Colin Bond, di Uttoxeter, aveva il compito di guidare un trattore Fastrac ad alta velocità sulle saline, per dare alla Dieselmax la spinta necessaria a stabilire il record. Bond, che oggi è in pensione, ha detto: “È stato fantastico ritrovare la squadra. A dieci anni di distanza, rivedere ognuno dei suoi membri è stato veramente speciale. Spingere la macchina e poi vederla infrangere il record fu una grandissima emozione”.

cedntroDa quando la produzione è stata avviata, nel 2004, JCB ha realizzato circa 375.000 motori nei suoi stabilimenti, nel Derbyshire e in India. Inizialmente, JCB ha iniziato a produrre motori per le proprie macchine e oggi oltre il 70% dei prodotti aziendali montano un motore JCB. Tale è stato il successo del motore che altre aziende di varie parti del mondo ora lo acquistano per le proprie macchine e, fuori dalla Gran Bretagna, le vendite a terzi sono aumentate oltre il 325% tra il 2012 ed il 2014.

Proprio in questi giorni JCB Power Systems ha ricevuto due riconoscimenti della Regina per il motore JCB: uno per l’innovazione e uno per la massiccia crescita delle vendite a terzi, sul mercato estero.

Centro Gru ed Effer: nozze di rubino

peer webNel 2015 Effer ha compiuto ben 50 anni, mentre il 17 settembre 2016 si festeggerà un compleanno d’eccezione: il 40° del Centro Gru,  storico partner bolognese di Effer che ha la sua sede a Castello d’Argile ed è in attività dal 1976.E’ qui che da 40 anni Effer installa molte delle sue gru, sia destinate al mercato italiano che a quello internazionale.L’installazione di gru da camion può sembrare un’attività piuttosto semplice, ma, come spiega Antonino Bassi, il fondatore del Centro Gru, “a seconda delle dimensioni della macchina, è un lavoro che può durare da una settimana per le gru più piccole, fino a 3 mesi per quelle della gamma più grande che arrivano a portare anche 300 quintali“.

Il Centro Gru è anche un esempio di attività che nonostante gli anni della crisi ha resistito e coltivato un successo sempre maggiore.

Basti pensare che nel 2015 ha fatturato più del 100% degli anni scorsi: una crescita legata sicuramente agli investimenti delle imprese nel campo delle costruzioni, e ovviamente alla partnership di valore con Effer.

Infatti la società nasce dall’iniziativa di alcuni ex dipendenti di Effer (Bassi, De Marchi e Patroncini), che nel 1976, con il supporto dell’azienda stessa, hanno dato vita a questa realtà portando con sé l’esperienza maturata all’interno della casa madre.La festa che si terrà sabato 17 settembre dalle 10 alle 16 presso la sede del Centro Gru  (Via Prati 9/A, Castello d’Argile, BO) sarà un’occasione per un brindisi insieme, un ricco buffet, e per ammirare e testare in prima persona le gru Effer esposte:

  • Effer 1155 8+6 – Cliente: Autotrasporti  F.lli Soli srl, Savignano sul Panaro (MO)
  • Effer 855 8+6  – Cliente: E.Link Srl di Zambonelli, Renazzo (FE)
  • Effer 855 6+6  ribassata – Cliente: Impresa Foltran srl, Novate Milanese (MI)
  • Effer 505 6S – Cliente:  Torremontaggi di Kryemadhi Ramiz , Fiume Veneto (PN)
  • Effer 1355 8S a terra – Cliente Bocchi srl,  Carrara (MS)
  • Effer 305 4S  – Cliente: Edil Donini snc, Fanano (MO)

Lo staff del Centro Gru sarà a disposizione per chiunque voglia informazioni sulle gru Effer, ealle 13.30 ci sarà il taglio della torta per celebrare questa importante tappa nella storia delle gru gialle Made in Italy.

L’orgoglio (senza la rabbia)

per webL’Italia ha pochi rivali al mondo nella costruzione di grandi opere. E’ di Salini Impregilo (che sta anche realizzando dighe e autostrade in Africa)  il secondo Canale di Panama, per non parlare di Astaldi e di Trevi che sta posando i piloni per il ponte sul mare tra Hong Kong e Macao.

La notizia è passata quasi sotto silenzio, oscurata dai nefasti avvenimenti tellurici del nostro Paese, ma è indubbiamente  epocale non solo per l’opera in sé, ma per la quantità e qualità dei mezzi di sollevamento che sono stati impiegati per la sua realizzazione.

Stiamo parlando del terzo ponte sospeso sul Bosforo, inaugurato lo scorso 26 agosto, che collegherà Europa ed Asia e che è stato “firmato” dal Gruppo Astaldi, presente in Turchia dagli anni ’80.

CTL650 F - Terex
CTL650 F – Terex

Un’opera faraonica, costruita con rigorosi criteri antisismici (il sito è interessato dalla faglia anatolica che si estende sino al Mar di Marmara) e che diventerà il ponte sospeso più largo al mondo, nonché quello con le torri più alte al mondo a forma di “A”: 322 metri, di più della tour Eiffel che ne misura “solo” 300.

Ma anche le altre misure non scherzano: la larghezza di 59 metri ospita un’autostrada a 8 corsie e due linee ferroviarie, la luce libera è di 1,4 Km.

Noi della stampa specializzata in quella zona avremmo dovuto andare a ottobre, invitati da Liebherr, perché proprio in quell’area è in atto un imponente piano di investimenti che vede la costruzione  da parte della IGA  (Società Istanbul Grand Airport) del terzo aeroporto di Istanbul:  76,5 milioni di metri quadrati. Quattro volte più grande dello scalo internazionale di Francoforte. Tirato su a tempo di record, 42 mesi. E che verrà inaugurato nel 2018.

RenderingInvece, per motivi di sicurezza, quel cantiere in cui sono al lavoro decine di gru  a torre, di autogru e di macchine movimento terra, dovremo vederlo da remoto, presso i quartier generali di Liebherr a Biberach (Germania) e ci verrà negata la possibilità di toccare con mano l’imponenza di un’opera davvero colossale, come fa intravedere (senz’altro non rendendole giustizia) il rendering che ho qui sopra postato.

Un peccato. Una delusione. Una possibilità mancata di conoscenza. La rabbia (con buona pace di Oriana) purtroppo non serve. All’orgoglio costituito dal fatto che le grandi imprese italiane continuano a essere presenti anche in zone altamente rischiose non deve sostituirsi la parziale frustrazione per un innegabile ridimensionamento degli ambiti di attività di ognuno di noi. Le macchine sono state vendute, noleggiate, stanno lavorando, stanno contribuendo alla costruzione del più grande aeroporto del mondo. E noi, nonostante tutto, saremo lì.

Docks Cereali: fronte del porto

Aperturadi Giuseppe La Franca

Affidabilità dei mezzi ed efficacia del servizio d’assistenza: è l’abbinata vincente nella scelta delle 13 pale gommate di uno dei più importanti terminal europei per lo stoccaggio e la movimentazione delle merci sfuse

Rendere produttivo il proprio parco macchine: questa è l’esigenza di tutti gli imprenditori del settore del movimento terra, come anche nei comparti industriale, agricolo e logistico. Ma rispondere a questa esigenza non è semplice per gli operatori della filiera.

Bisogna differenziare l’offerta per incontrare le più diverse richieste del mercato, proporre servizi innovativi a misura delle necessità dei clienti, garantire elevati standard di assistenza e – non ultimo – investire nella formazione continua del personale tecnico.

testoÈ la strada intrapresa da DMO – importatore Doosan Bobcat con sede principale a Russi (Ravenna) – nella collaborazione con Docks Cereali, azienda di riferimento nel mercato della logistica portuale che abbiamo visitato recentemente, per conoscere le modalità di selezione delle proprie macchine.

Ci accompagna Gabriele Silvagni, Presidente e Amministratore delegato di DMO. “Docks Cereali è una delle più grandi aziende europee nella movimentazione dei cereali e non solo. Le pale gommate costituiscono la principale tipologia di macchine utilizzate per caricare gli autotreni: la nostra proposta ha perciò tenuto conto di tutte le possibili variabili tecniche, economiche e di assistenza.

Abbiamo iniziato cinque anni fa con la fornitura sperimentale di due macchine in quanto, prima, Docks Cereali si riforniva da altri produttori. Oggi tutte le loro pale gommate sono marchiate Doosan, segno che la proposta è all’altezza delle necessità aziendali”.

Specializzati in personalizzazione
Gabriele Silvagni, presidente e AD di DMO
Gabriele Silvagni, presidente e AD di DMO

DMO (Distribuzione Macchine Operatrici) è una realtà nata per iniziativa di Gabriele Silvagni che, forte di oltre 40 anni di esperienza e passione nel settore del movimento terra, nel 2010 ha avviato e dirige tutt’ora questa nuova realtà commerciale, con sede principale a Russi (Ravenna) e filiali a Bologna e, prossimamente, anche a Milano. Distributore esclusivo dei marchi Doosan e Bobcat, DMO è attiva in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e realizza circa il 40% dell’intero fatturato italiano del gruppo Doosan Infracore, grazie anche a un servizio di assistenza e ricambi completo e a interessanti condizioni per il noleggio dell’intera gamma. DMO dispone di una squadra di oltre venti persone altamente qualificate ed esperte, più l’indotto, in grado di incontrare tutte le esigenze dei propri clienti che, oltre alle imprese del movimento terra, comprendono oggi anche importanti realtà nei settori dell’industria, della logistica, dell’agricoltura, dell’ecologia e della silvicoltura. Grazie alla varietà delle applicazioni, DMO si vanta di “non vendere mai una macchina uguale a un’altra” ed è costantemente impegnata nello studio di soluzioni tecniche e di attrezzature specialistiche indispensabili per la massima personalizzazione del prodotto.

Semplici, precise, maneggevoli

testoL’ultima arrivata nella famiglia delle pale gommate DL250 è la versione 5, che incrementa le già notevoli performance in termini di riduzione costi di esercizio e di comfort da prima classe per l’operatore, con un pacchetto di soluzioni tecnologiche all’avanguardia soprattutto in materia di emissioni climalteranti. Nel rispetto della normativa Stage IV il filtro antiparticolato DPF, l’iniezione common rail ad alta pressione HPCR a gestione elettronica e il turbocompressore con valvola Wastegate assicurano gas di scarico puliti e compatibili con l’utilizzo in edifici e spazi chiusi, come le celle di Docks Cereali. Il sistema di post-trattamento delle emissioni utilizza la tecnologia del ricircolo dei gas esausti raffreddati CEGR; il catalizzatore di ossidazione diesel riduce il particolato, mentre la riduzione catalitica selettiva SCR con iniezione di additivo contiene al minimo le emissioni di NOx. Le prestazioni sono di tutto rispetto: potenza 128 kW a 2100 rpm, coppia massima 804 Nm, forza di strappo 106 kN; altezza di scarico 2.749 mm). Il sistema automatico opzionale di stabilizzazione del carico LIS (Load Isolation System) che, in funzione della velocità, riduce la perdita di materiali e le sollecitazioni trasmesse all’operatore e al telaio. Elevati manovrabilità e comfort sono garantiti dalla semplicità dei comandi e dalla comodità del sedile e della cabina.

Garc e Scania: la fiducia continua

per webSquadra che vince non si cambia! Di questo è fortemente convinta la Garc spa impresa che da oltre 20 anni sceglie Scania per scendere in campo nei settori delle costruzioni ed infrastrutture, impianti e servizi per l’ambiente. Erano i primi anni 90, infatti, quando Garc ha acquistato per la prima volta un veicolo Scania. Un vero e proprio colpo di fulmine: nel corso degli anni l’azienda di Carpi, in provincia di Modena, ha rinnovato costantemente la fiducia nei confronti di Scania con l’acquisto di oltre 30 veicoli. Un percorso di crescita e innovazione continuo. Oggi, a molti anni di distanza da quella prima volta, Garc ha acquistato dalla CSA, concessionaria Scania di Bologna, 5 autotelai cabinati G450 a tre assi, di colore rosso e dalla livrea che contraddistingue l’intera flotta. I 5 nuovi mezzi, allestiti per il carico e lo scarico di container scarrabili, sono certificati ADR per il trasporto di rifiuti speciali, anche pericolosi.

testo“Abbiamo scelto la Serie G per le sue peculiarità: essa infatti è specifica per la distribuzione a medio e corto raggio. L’ulteriore semplificazione meccanica, inoltre, si traduce in un livello ancora maggiore di affidabilità – ha evidenziato Giorgio Grillenzoni, Responsabile Mezzi e supervisore dell’attività di Logistica Mezzi e Produzione di Garc. – I mezzi Scania partono da un concetto di costruzione modulare, una tecnologia che è sempre stata all’avanguardia e consente un’ampia scelta di configurazioni tra cabine, telai ed assali. Il mezzo viene costruito su misura, in base alle esigenze di business del cliente, assicurando così massimi livelli di profittabilità. Abbiamo inoltre contratti di manutenzione con garanzia estesa che ci garantiscono costi certi di gestione”.

“Siamo un’impresa dinamica che crede ed investe nel futuro, una forte realtà italiana capace di confrontarsi con i maggiori player nazionali – ha sottolineato Claudio Saraceni, A.D. di Garc. – Abbiamo chiuso il 2015 con circa 40 Mln di Euro di fatturato. L’obiettivo è quello di raggiungere i 50 Mln di Euro entro il 2017, per cui abbiamo bisogno di partner affidabili in grado di offrirci soluzioni di qualità, proprio come Scania”.

centroGiancarlo Perlini, responsabile Sales and Development, Construction, Distribution, P&S di Italscania, ha evidenziato: “Questa consegna rappresenta per noi un momento decisamente importante: questi 5 mezzi vanno ad aggiungersi infatti alle oltre 20 unità Scania già operative in questa realtà. Siamo orgogliosi di supportare Garc in questo percorso di crescita, una realtà di riferimento nel trattamento di rifiuti speciali non pericolosi, nel movimento terra e nelle demolizioni; tutti ambiti che vedono Scania sempre più presente ed impegnata nel fornire soluzioni di trasporto efficienti e produttive in tutti gli ambiti operazionali e nelle applicazioni di trasporto specifico. Questi ambiti operativi che, complessivamente, pesano per un 30% sul mercato totale, ci vedono oggi sempre più presenti con una quota di mercato del 12%, un dato doppio rispetto a 4 anni fa. In particolare, nell’ambito delle applicazioni scarrabili, oggetto della consegna a Garc, in un mercato in crescita del 5% dal 2012 ad oggi, Scania consegue un risultato superiore al mercato registrando una crescita di quota che è passata dal 9% del 2012 a oltre il 13% di oggi. Un incremento che avviene soprattutto grazie a realtà come Garc, un’impresa che rinnova costantemente la fiducia nel valore delle nostre soluzioni”.