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Issa: new entry JLG

Omen nomen: il destino è nel nome, dicevano i latini. Frase che aveva un valore augurale legato al nome e che lasciava prevederne la possibile storia. E quella di Issa autogrù, società di Ferrara dei fratelli Guidoboni, è un storia che parte da lontano. A cavallo tra gli anni 50 e 60, per la precisione. All’inizio fu un’officina meccanica e carrozzeria che svolgeva servizio di soccorso stradale; non solo auto, ma anche autocarri di piccola, media e grande portata, ne avevano bisogno. Pian piano il nome della piccola ma efficiente impresa comincia a farsi strada in un territorio ricco di stabilimenti, zuccherifici e distillerie; attività spesso bisognose di un aiuto per il sollevamento di attrezzature e manufatti. Operazione che – svolta con i pochi mezzi allora disponibili – richiedeva tempo e non pochi rischi per gli operatori e il personale a terra. Ecco, quindi arrivare la prima autogrù e, alla fine degli anni 80, la autogrù idrauliche, che fecero fare all’azienda un vero salto di qualità. Dieci anni dopo, la seconda generazione Guidoboni comincia ad inserire macchine tecnologicamente sempre più evolute, muletti, piattaforme autocarrate e piattaforme aeree. Ed eccoci ad oggi.

Da sx: Alessandro Maschera, senior account manager north-east JLG; Maurizio Guidoboni, titolare Issa; Alessandro Masiello, tecnico JLG

Il presente è una realtà di 17 persone, un’attività di noleggio radicata nelle province di Ferrara e Bologna, con una clientela che varia dal piccolo artigiano alla grande azienda. La flotta è composta da un centinaio di mezzi: dalle autogrù da 200 t ai sollevatori frontali e rotativi, dalle autocarrate fino a 60 m alle piattaforme aeree elettriche e diesel. Il 70% di queste ultime sono JLG, marchio entrato in Issa nel 1996 con l’articolata E45 . Un rapporto di fiducia ben consolidato che, come sottolinea Alessio Guidoboni, poggia sulla gamma e qualità dei prodotti e sull’eccellente servizio post vendita. Recente è l’acquisto di tre nuovi boom elettrici articolati: un E450AJ (altezza di lavoro 15.72 m) e due E400AJP (altezza di lavoro 14.19 m). La scelta risponde ad una precisa indicazione del mercato, con la crescente richiesta di macchine elettriche; un trend molto positivo che lascia prevedere l’arrivo di ulteriori mezzi JLG nel corso dell’anno.

Caterpillar fa da apripista alla ripresa

Gli osservatori dedicati, quelli che tengono costantemente monitorato l’andamento del mercato delle costruzioni attendono sempre con curiosità (e alcuni con ansia)  i risultati del primo trimestre di Caterpillar, come fossero un oracolo attraverso il quale captare i segnali del futuro. Per capire prima degli altri e muoversi di conseguenza.

Ebbene, il famoso 1Q 2017 della Casa di Peoria è adesso arrivato e, al di là dei numeri che sono sempre un po’ aridi (anche se in questo caso significativi, 9.822 miliardi di dollari rispetto ai 9.461 dello stesso periodo del 2016, dove le cifre dopo la virgola non sono proprio noccioline), fanno fede le parole di Jim Umpleby, CEO di Cat: “La nostra squadra ha portato a casa risultati eccellenti e per la prima volta in oltre due anni, le vendite e i profitti sono aumentati. Certo, abbiamo tratto vantaggio anche dalle azioni di ristrutturazione e di riduzione dei costi che abbiamo intrapreso. Ma continuiamo a investire in nuove tecnologie per aumentare la produttività dei nostri clienti. Ed è ciò che conta“.

Per quanto riguarda l’industria delle costruzioni, le vendite nel primo trimestre del 2017 sono state di 4.091 miliardi (4.043 nello stesso periodo del 2016) e l’aumento è stato particolarmente significativo in Asia/Pacific, sopratutto in Cina. I profitti sono stati di 635 milioni di dollari contro i 440 dello stesso periodo dell’anno precedente

Indubbiamente la volatilità dei mercati e la situazione geopolitica mondiale persistono e non aiutano a fare previsioni certe per il futuro, ma Cat intravede ripresa in parecchi settori cui fornisce macchine e servizi. Insomma, ci sono segni incoraggianti, soprattutto nel segmento dell’energia e del trasporto (Oil & Gas, Power Generation, Industria, Trasporto).

La positiva “onda lunga” che il mercato americano ha (quasi) sempre comportato per quelli mondiali non sarebbe quindi troppo utopistica e potremmo verosimilmente aspettarci anche in Europa e perché no in Italia ripercussioni in tal senso. Ma bisognerà fare i conti (e anche Cat dovrà farli) con la politica protezionistica di Donald Trump che potrebbe rivelarsi un capestro per l’industria statunitense che ha fatto dell’export la propria missione.

I Paesi europei (e quindi anche l’Italia), potrebbero sì essere coinvolti in una auspicabile ripresa del mercato delle costruzioni, ma potrebbero venir meno alcuni partner storici (come Cat) o di più recente acquisizione (penso alle sud coreane Doosan e Hyundai) che potrebbero essere costretti a confrontarsi con una pericolosa escalation di confusione politica ed economica. I risultati (e le aspettative) positive devono purtroppo tener conto anche di queste variabili non da poco. E sarebbe un peccato se, per cause solo imputabili alla miopia ottusa degli uomini e non alle dinamiche di domanda/offerta del mercato, dovessimo rinunciarvi.

Mini terna Palazzani consegnata in Portogallo

Grazie al proprio partner in Portogallo, l’azienda Jose Ruela Lda, la Palazzani Industrie spa ha consegnato una  mini terna PB 130.   Jose Ruela Lda. è un’azienda famigliare che opera in Portogallo dal 1981 ove si occupa di noleggio di macchinari edili. Con il passare degli anni l’azienda ha aumentato il suo volume di affari, aggiungendo al proprio parco anche  le macchine, oltre ai compressori, business con il quale aveva iniziato la sua carriera, generatori, torri faro, mini  escavatori, terne e altro ancora. Ad oggi, nella sua flotta a noleggio, l’azienda dispone di circa 500 unità tra macchine e accessori per l’industria delle costruzioni. Inoltre l’azienda da circa 15 anni ha iniziato a rivendere sia i  macchinari usati, presenti nella sua flotta, che quelli nuovi, diventando anche rappresentante di importanti marchi del settore. Il rapporto tra l’azienda Portoghese e la Palazzani Industrie spa è consolidato ormai da anni ed è consolidata anche la preferenza accordata alla piccola terna PB 130: questa è infatti la terza unità che viene consegnata al dealer Palazzani in Portogallo.
Le qualità di questa mini terna, quali la compattezza, la facilità d’uso, la versatilità e  l’affidabilità, sono elogiate e pienamente apprezzate dall’azienda.  La terna Palazzani PB 130, consegnata di recente, è stata rivenduta a un importante ente pubblico portoghese che la utilizzerà principalmente per lavori di manutenzione e pulizia.

Alvaro Pacini Presidente EMEA per Doosan Bobcat

Doosan Bobcat ha annunciato che Alvaro Pacini ha assunto con effetto immediato il ruolo di Presidente per la regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Pacini guiderà le attività commerciali di Doosan Bobcat nella Regione EMEA, rappresentando i marchi Doosan, Bobcat, Geith e Portable Power.

Pacini è con Doosan Bobcat dal 2011, inizialmente come Vice President of Sourcing per la Regione EMEA. Ha successivamente ampliato le sue responsabilità e assunto la guida della gestione della qualità totale nel 2013 e quella delle operazioni nel 2015. Pacini ha precedentemente lavorato con Faurecia in Brasile.

Doosan Bobcat sta espandendo il suo portafoglio di prodotti e ampliando i canali di distribuzione della sua rete di concessionarie per le linee Heavy, Compact e Portable Power. La dirigenza aziendale è certa che Pacini contribuirà a sfruttare e conservare l’attuale slancio positivo.

“Con oltre 30 anni di esperienza in leadership globale, sono sicuro che Alvaro ci aiuterà a continuare a garantire i prodotti e servizi innovativi e di qualità che le nostre concessionarie e i nostri clienti si aspettano da noi”, ha affermato Scott Park, Presidente e CEO di Doosan Bobcat Inc.

Alvaro si è laureato in ingegneria meccanica presso la Universidade São Francisco, in Brasile e ha conseguito la specializzazione in motori automobilistici e un MBA in amministrazione aziendale presso INPG, sempre in Brasile. Di madrelingua portoghese, Alvaro parla fluentemente anche inglese, spagnolo e francese

Il nuovo 540-180 HIVIZ di JCB

JCB lancia un nuovo movimentatore telescopico da 18 metri, il modello 540-180 HiViz, ampliando in tal modo quella che è già la più grande gamma al mondo di movimentatori telescopici.

Il 540-180 offre maggiori prestazioni e capacità di sollevamento rispetto al suo “compagno di scuderia” da 17 metri, il 540-170, nonostante le sue dimensioni complessive siano ridotte del 20%. La sua presentazione porta a 30 il numero di modelli di movimentatori telescopici nella gamma.

Il 540-180 HiViz è stato appositamente realizzato per soddisfare le richieste delle società di noleggio e degli appaltatori, grazie a minori costi di gestione, tempi di ciclo più brevi e la migliore visibilità della sua categoria, con una migliore altezza di sollevamento e maggiore sbraccio in avanti. Con soli 2,35 m di larghezza e 6,26 m di lunghezza, è possibile caricare due macchine su un singolo autocarro a caricamento laterale o a pianale ribassato, con conseguente riduzione dei costi di trasporto.

Il nuovo movimentatore telescopico JCB 540-180 HiViz offre:

  • un miglioramento del 5% dell’altezza di sollevamento
  • uno sbraccio in avanti superiore del 10%
  • il 50% in meno del punteggio di manutenibilità SAE
  • una riduzione del 50% dei costi di esercizio sulle 1.000 ore
  • tempi di ciclo più rapidi del 20%

Il movimentatore telescopico JCB 540-180 è l’ultimo arrivato nella gamma di movimentatori telescopici HiViz di JCB che vantano un’altezza di sollevamento di 17,5 m e uno sbraccio massimo in avanti di 13,5 m.

Questo rappresenta un aumento del 5% dell’altezza di lavoro rispetto all’attuale 540-170 con un carico di 2.500 kg alla massima altezza, oltre al 10% di aumento dello sbraccio in avanti. Con solo 11.330 kg di peso, tuttavia, il nuovo modello è del 7% più leggero del suo compagno, grazie a un braccio rinforzato a quattro stadi con azionamento a catena e una migliore costruzione del telaio.

Il design del braccio sincronizzato garantisce movimenti del braccio agevoli e precisi con estensioni e ritrazioni più rapide, con conseguente miglioramento dei tempi di ciclo complessivi. Un sistema idraulico intelligente rigenerativo sul comando a leva singola opzionale utilizza la forza di gravità per facilitare le operazioni di abbassamento e ritrazione, riducendo nel contempo l’energia richiesta per l’operazione. Il braccio con azionamento a catena, che utilizza un sistema innovativo per la regolazione della catena per ridurre la manutenzione necessaria, consente inoltre l’utilizzo di una pompa idraulica di minore capacità senza alcuna perdita di produttività. Anzi, il 540-180 offre una efficienza del 12% maggiore durante il posizionamento di un carico, garantendo la velocità senza compromettere in alcun modo le prestazioni o la sicurezza. Il movimentatore telescopico è dotato anche di punti di ancoraggio a livello del suolo per un trasporto più agevole.

Il movimentatore telescopico JCB 540-180 HiViz è alimentato dal motore diesel JCB EcoMAX conforme Tier 4 Final da 55 kW (74 CV), motore che non richiede filtro antiparticolato (DPF) o additivo (DEF), con conseguente riduzione dei costi di esercizio per il cliente.

Il motore funziona grazie a un cambio di JCB Powershift a quattro velocità con una velocità di traslazione massima di 29 km/h. L’intera trasmissione è stata progettata e costruita da JCB e questa integrazione verticale, insieme all’innovativo uso della potenza attraverso un impianto idraulico intelligente, garantiscono che il JCB 540-180 HiViz sia produttivo e efficiente e consenta un risparmio di carburante fino al 10%. Questa filosofia dell’unica fonte si estende alla manutenzione e alla fornitura dei componenti della macchina, garantendo la massima disponibilità per i clienti JCB, mentre la possibilità di ridurre le emissioni del motore permette alla macchina di essere rivenduta in tutto il mondo, aumentandone notevolmente il valore residuo.

La macchina sfrutta i vantaggi offerti da un punto di articolazione del braccio incredibilmente ribassato, con conseguente miglioramento del 20% della visibilità sopra il braccio stesso.

Il sistema idraulico di controllo con comandi multileva è comune a quello del diffuso modello 540-140 e garantisce un posizionamento preciso del carico e un’elevata controllabilità. Il servocomando elettrico a leva singola opzionale è leggero e facile da utilizzare, con un movimento del braccio minimo per un ridotto sforzo da parte dell’operatore. La macchina è dotata di un pulsante di rilascio della pressione idraulica all’interno della cabina, per lo sfiato del circuito idraulico e una più agevole sostituzione delle attrezzature.

Il design del motore del movimentatore telescopico JCB consente un facile accesso ai punti di manutenzione periodica, mentre il bocchettone per il riempimento del serbatoio diesel è incassato nella struttura della cabina per una maggiore protezione e accessibilità. Con il design del braccio che richiede una manutenzione minima, nessun filtro anti-particolato e intervalli di manutenzione ogni 500 ore, il 540-180 vanta il miglior punteggio di manutenibilità SAE della categoria e consente una riduzione dei costi di manutenzione del 50% rispetto a molti concorrenti per un periodo di esercizio di 1.000 ore. La macchina è inoltre dotata di serie del sistema telematico JCB LiveLink e di immobilizer.

Rimorchi e allestimenti: mercato stabile per UNRAE

Il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione
forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato per i veicoli
rimorchiati con massa totale a terra superiore alle 3,5 t una stima del mercato pari a
-1,2% nel 1° trimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con
4.400 unità contro le 4.452.
“Il mercato è sostanzialmente stabile – commenta Sandro Mantella, Coordinatore
del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE – in attesa del
rilancio che potrà venire dall’attuazione delle misure previste per il settore. In
concomitanza con la scadenza per la presentazione delle domande, a valere sul
Decreto del luglio 2016 per il finanziamento degli investimenti, contiamo di
registrare una ripresa nel mese di aprile”.
Anche il mercato dei veicoli rimorchiati è condizionato dalle misure di sostegno
messe in atto, compresi i rinnovi del Superammortamento e della Legge Sabatini,
che possono orientarlo verso il rinnovo e la riqualificazione del parco, nel senso di
una maggior sicurezza della circolazione e del trasporto, tanto più necessari nei
comparti sensibili del trasporto di derrate deperibili (ATP) e di merci pericolose
(ADR), dove le norme internazionali impongono regole severe di costruzione,
collaudo ed esercizio dei mezzi.

“Il segnale che ci viene dal mercato – conclude Sandro Mantella – può anche
essere letto come il raggiungimento di una certa saturazione del settore
intermodale, sostanzialmente destinato al trasporto internazionale, mentre il parco
circolante in Italia continua a denunciare un’anzianità preoccupante in termini di
sicurezza. Per questa ragione, chiediamo che i finanziamenti agli investimenti nel
settore non siano confinati specificamente ai veicoli allestiti per l’intermodalità, ma
vengano destinati anche a quelli adibiti al solo trasporto stradale, purché nuovi e
dotati dei dispositivi di sicurezza e allestimenti ecologici disponibili”.
UNRAE – Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, è l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti sul mercato italiano delle autovetture, dei veicoli commerciali e industriali, dei rimorchi e semirimorchi, dei bus e dei caravan e autocaravan. L’UNRAE è divenuta uno dei più validi interlocutori delle Istituzioni ed è oggi la principale fontedi informazioni ed analisi del mercato, costituendo un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore. Oggi le 49 Aziende associate – e i loro 63 marchi – fanno parte della filiera della distribuzione e dell’assistenza autorizzata che nel suo complesso fattura 50 miliardi di euro, con un numero di occupati pari a circa 160.000 unità.

Un R 926 di Liebherr nei Paesi Bassi

Nei Paesi Bassi risulta spesso difficile lavorare con macchine movimento terra nelle regioni costiere. Le macchine devono essere estremamente stabili e devono destreggiarsi in maniera ottimale sui terreni spesso letteralmente inondati. Nell’isola di Texel, nel nord est dell’Olanda, l’impresa Dros Grondverzet deve spesso confrontarsi con queste condizioni operative. L’anno scorso ha acquistato un escavatore cingolato Liebherr R 926,dotato di attrezzature multiuso, appositamente progettato da Liebherr per fronteggiare le difficili sfide del territorio.

L’R 926 monta un nuovo motore diesel da 140 kW con tecnologia SCR e iniezione di urea per il trattamento dei gas di scarico, conforme agli ultimi standard Stage IV/Tier 4f in materia di emissioni. L’R 926 è dotato anche di un robusto meccanismo WLC con ampi cingoli su base di 1000 mm; con contrappeso di 7,5 ton il peso operativo della macchina si attesta all’incirca sulle 33 ton.

Grazie all’attrezzatura multi uso l’R 926 è particolarmente versatile e adatto ad essere utilizzato nell’impegnativo lavoro di ripristino costiero. L’attacco rapido dell’R 926 consente un notevole risparmio di tempo quando si devono cambiare le attrezzature e permette di portare a termine diverse operazioni. Oltre agli altri attachments, è disponibile una benna da 1,5 metri cubi, spesso utilizzata in questo genere di applicazione.

Dros Grondverzet ha costantemente bisogno di macchine per la costruzione di dighe e canali e per lavori di dragaggio e pompaggio sull’isola di Texel. La versatilità, la flessibilità e l’affidabilità giocano quindi un importante ruolo in questo tipo di applicazioni. L’impresa collabora da tempo con Liebherr e utilizza già con successo due altri modelli della Casa tedesca, l’R 914 C e l’R 924 Multi-User.

“Abbiamo scelto Liebherr per l’eccellente qualità delle sue macchine movimento terra”, ha affermato Werner Dros, titolare dell’azienda. “Non possiamo permetterci che le macchine si fermino durante il lavoro sulla costa, che è influenzato anche dalle maree e non è mai capitato che siamo rimasti in asso, neppure durante le condizioni lavorative più severe”.

Anche l’ottimo rapporto con il dealer di Liebherr, Wynmalen & Haussmann ha pesato nella scelta dell’impresa, garantendo ricambi sempre disponibili in cantiere e tempestiva assistenza post vendita.

Dros Grondverzet è stata fondata nel 1980 ed è ubicata a Oosteren, sull’isola di Texel. Attualmente occupa 20 addetti e conta 8 macchine Liebherr nel suo parco, che comprende tre escavatori gommati e 5 cingolati.

Marangoni direttore export di Multitel Pagliero

Roberto Marangoni, che ha maturato oltre 20 anni di esperienza nel settore del sollevamento, prenderà il posto di Jerry Kist ricoprendo il ruolo di direttore export della società Multitel Pagliero spa, leader europea nel settore delle piattaforme autocarrate..

Roberto Marangoni

La collaborazione estremamente fruttuosa tra Multitel Pagliero e Jerry Kist (che deve rallentare la sua attività per problemi di salute), continuerà in futuro su nuove basi che sono attualmente in fase di definizione. Roberto Marangoni raggiunge la società dopo una lunga esperienza maturata presso uno dei maggiori leader mondiali nel settore dell’elevazione di persone.

Il marchio Multitel è punto di riferimento per tutti coloro che nella propria attività si trovano di fronte ad una esigenza specifica: quella del lavoro aereo.

Questo marchio venne creato verso la fine degli anni ’70 per contraddistinguere una gamma di attrezzature per il lavoro aereo prodotte dalla Multitel Pagliero spa, un’azienda la cui nascita risale al 1911 e che vanta un’esperienza più che cinquantennale nel campo dell’oleodinamica applicata ad apparecchi di sollevamento.

E’ proprio negli anni settanta che si sviluppa la richiesta di attrezzature che consentano in modo rapido e sicuro di portare del personale ad effettuare lavori in quota. La Multitel Pagliero spa, forte dell’intraprendenza che l’ha sempre contraddistinta e della grande esperienza acquisita, affronta con determinazione questa richiesta e trasferisce nella nuova produzione la filosofia aziendale costantemente perseguita, cioè offrire prodotti affidabili e con grandi margini di operatività e di sicurezza.

La realizzazione della propria gamma avviene completamente all’interno degli stabilimenti produttivi nella sede di Manta (Cuneo).

La superiore qualità dei materiali utilizzati, l’impiego dei software più avanzati nella progettazione, la gestione diretta della componentistica meccanica ed elettronica, fanno delle piattaforme aeree Multitel Pagliero dei prodotti altamente funzionali e sicuri, dalle elevate prestazioni e riconosciuti dal mercato come mezzi di grande affidabilità.

L’integrazione del flusso produttivo e l’articolazione dei diversi reparti hanno consentito all’azienda lo sviluppo di una produzione standardizzata e di serie, mantenendo, allo stesso tempo, quella flessibilità indispensabile per soddisfare ogni esigenza del mercato.

“Ringraziamo Jerry Kist per il contributo dato all’espansione di Multitel Pagliero nei mercati internazionali e siamo lieti di poter ancora contare sulla sua collaborazione”, hanno affermato Renzo e Sandro Pagliero, azionisti e amministratori di Multitel Pagliero. “E diamo il benvenuto a Roberto Marangoni  in un momento di forte sviluppo e presenza dell’azianda sui mercati, augurandogli di raggiungere il massimo successo nel suo nuovo e importante ruolo”.

MEWA: l’abbigliamento che salva la vita

Nel mondo milioni di persone mettono a rischio la propria salute sul luogo di lavoro. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ogni giorno nel mondo 6000 persone muoiono a causa di infortuni o malattie professionali. Per focalizzare l’attenzione su questo tema, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha istituito la “Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro” che sarà celebrata per la quindicesima volta il 28 aprile 2017.

I pericoli sul luogo di lavoro sono molteplici: acidi, calore, fiamme e scintille, corrente elettrica, cariche statiche e sollecitazioni meccaniche. Ma anche lo stress psichico – scatenato dalla fretta o dalla paura di perdere il posto di lavoro – è un fattore di rischio che riveste sempre maggiore importanza. La tutela del lavoro in Italia ha radici piuttosto antiche: già a metà degli anni Cinquanta era stato introdotto un  “Corpus normativo precauzionale”, poi integrato nel tempo col D. Lgs. 626 del 1994 e sostituito definitivamente dal T.U. nr. 81 del 2009, tutte normative finalizzate alla tutela e al miglioramento della salute dei lavoratori.

Secondo la legge sulla sicurezza del lavoro, tutti i pericoli esistenti all’interno di un’azienda devono essere analizzati e documentati nella valutazione dei rischi. Per ogni rischio registrato devono essere indicate misure adeguate a ridurre o eliminare il rischio. Le misure sono suddivise in tre categorie:

  • misure di sicurezza tecniche (p. es. sportelli di protezione sui macchinari)
  • misure di sicurezza organizzative (p. es. formazione dei dipendenti)
  • misure individuali (p. es. abbigliamento protettivo)

L’abbigliamento protettivo può tutelare la salute e persino salvare la vita. Ma poiché  il tema “abbigliamento protettivo” è molto complesso e dispendioso, è consigliabile ricorrere all’assistenza di consulenti, come i tecnici per la sicurezza sul luogo di lavoro o gli esperti in prevenzione delle associazioni di categoria. I fornitori di servizi tessili aiutano nella scelta e nella cura dell’abbigliamento protettivo adatto. “Offriamo consulenza e test di prova per indossare i capi prima dell’utilizzo”, spiega Silvia Mertens, ingegnere specializzato in abbigliamento tecnico e consulente tecnico per l’abbigliamento protettivo presso MEWA, fornitore di servizi tessili di Wiesbaden. “Con il nostro sistema di servizi– lavaggio, manutenzione e sostituzione dell’abbigliamento protettivo –  aiutiamo a garantire la conformità alle norme UE e DIN, per la protezione dei dipendenti e lo snellimento delle procedure aziendali”.

Spinoff in Hyundai Heavy Industries

Il 1° aprile scorso Hyundai Heavy Industries (HHI) ha annunciato la separazione della Divisione Construction Equipment dalla casa madre Hyundai Heavy Industries Co. Ltd, azione che ha dato vita a Hyundai Construction Equipment Co. Ltd, società in cui confluiranno tutte le attività di HHI Construction Equipment. 

La creazione di questa nuova società fa parte del programma di ristrutturazione iniziato lo scorso anno e si inserisce in un ambizioso piano di crescita. La casa madre recentemente ristrutturata, potrà prendere decisioni i autonomia, secondo ben precisi interessi industriali e di mercato. Hyundai Construction Equipment gestirà come le attività che riguardano i carrelli elevatori e l’insieme delle macchine per le costruzioni con un l’obiettivo di una crescita sostanziale delle quote di mercato in entrambi i comparti.

Per l’Europa questa decisione comporta la nascita di un nuovo azionista: durante l’anno il nome passerà da Hyundai Construction Equipment Co. Ltd a Hyundai Construction Equipment Europe, che, sempre nel corso del 2017, traslocherà nella nuova sede di Tessenderlo, in Belgio.  Questa nuova struttura, che ha comportato un  investimento di 30 milioni di euro, permetterà a Hyundai Construction Equipment di migliorare la sua penetrazione nel mercato europeo. Una superficie di 81.000 metri quadrati ospiterà il quartier generale della società, showroom, centro di formazione, magazzino e sarà un eccellente trampolino di lancio del marchio in Europa.

Dal punto di vista strategico, nel 2017 per il mercato europeo si conferma di grande importanza il segmento dei mini e delle pale gommate utilizzate in operazioni di riciclaggio e  movimentazione. Per quanto riguarda i carrelli elevatori, grande attenzione verrà data ai modelli diesel per la logistica di magazzino. Verrà potenziata anche la rete dei concessionari oltre che la gamma dei prodotti