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La nuova normalità è digitale con Vodafone Business

Il software per collaborare, i dispositivi per lo smart working, le piattaforme per digitalizzare i negozi, vendere, incassare e consegnare prodotti, i sistemi per la misurazione della salute e il controllo degli accessi, il tutto su una rete ad alte prestazioni, quella di Vodafone.

Dopo duri mesi di lockdown a causa della emergenza coronavirus e una fase 2 piena di incertezze, l’Italia è decisamente avviata nella fase 3, con una ripartenza in pieno svolgimento, non più una chimera all’orizzonte.

Tuttavia, le incognite e le difficoltà cui fare fronte sono molte, come stanno sperimentando le piccole e medie imprese italiane.  Infatti, se è vero che molti dei limiti imposti dal Covid-19 sono venuti meno, altri vincoli rimarranno in essere per molto tempo, primo fra tutti il distanziamento sociale.

Cogliere le opportunità

Per le nostre Pmi è anche vitale non disperdere quanto appreso in questo complesso inizio di 2020, soprattutto da un punto di vista delle tecnologie abilitanti. Anche nella nuova normalità ci sarà grande bisogno di sfruttare le piattaforme di collaboration al fine di massimizzare lo smart working, rivelatosi fondamentale in molte situazioni.

In supporto delle organizzazioni italiane, Vodafone Business si è mossa con tempismo ed efficacia: forte della Giga Network e di un know-how invidiabile, la società ha intuito con anticipo che ci sarebbe stato grande bisogno di leader in grado di guidare la ripartenza: l’Italia è un paese di eccellenze invidiabili, ma anche composto da un grande numero di Pmi che – senza un supporto adeguato – rischiano di non farcela a superare una crisi senza precedenti a memoria d’uomo.

Collaborare è smart

Per abilitare efficacemente la collaboration, sono necessarie importanti sinergie. Per questo Vodafone ha scelto Microsoft come partner: le due società condividono solida esperienza e capacità visionaria, oltre ad avere competenze e tecnologie perfettamente complementari. Il mix di connettività Vodafone, Microsoft Teams e 365 offre strumenti best in class alle aziende italiane, in particolare la modalità as-a-service ben si presta alle necessità delle PMI, la cui capacità di spesa è stata duramente messa alla prova da un prolungato periodo a fatturato zero.

Sarebbe infatti impossibile parlare di cloud computing e di servizi, senza una connettività di livello superiore. E che in questo Vodafone abbia poco da imparare lo testimoniano il successo sul mercato, e anche test indipendenti come quello di Altroconsumo sulla rete mobile: inutile dire che è proprio quella di Vodafone la più performante.

La proposta di Vodafone

La proposta di Vodafone è molto puntuale nel rispondere alle esigenze del mondo PMI italiano: Smart Working Start, ad esempio, offre Microsoft 365, Red Data Pass Unlimited con 60 Gb di traffico (ma con giga illimitati per email, mappe, social, chat e musica) e in aggiunta un tablet Samsung Tab A. Una soluzione tailor-made per i professionisti in mobilità, e che nella versione Pro aggiunge anche OneNet l’offerta di rete fissa con Fibra con 1 Tb di archiviazione su cloud e backup su rete mobile 4G: un vero esempio di business continuity.

Vodafone Business è ben consapevole delle peculiarità di tutti i mercati verticali italiani, e sceglie di abilitarli con tecnologie tanto best in class quanto semplici da usare, due parametri essenziali per le nostre PMI e perfettamente in linea con il loro modo di operare e rapportarsi con i clienti.

Digitalizzare il negozio

Ad esempio, la soluzione Digital Delivery di Vodafone Business consente ai clienti che si occupano di commercio al dettaglio di beni alimentari, bar, ristoranti di ricevere ordinazioni online. Sia che si tratti di consegna take-away o di delivery, il pagamento avviene in totale sicurezza grazie alla connettività a banda larga e al backup su rete 4G, e può essere effettuato anche tramite SumUp permettendo incassi elettronici in mobilità.

Inoltre, con SmartTouch Menu Vodafone Business offre un Innovativo servizio di self-ordering di prossimità: Il cliente ordina con il proprio smartphone e la comanda è emessa dalla stampante termica, visualizzata sul tablet o su pc dell’esercente. Al cameriere non resta che portare al tavolo quanto richiesto, o di predisporre un delivery.  Nuovamente alta tecnologia, gestione della nuova normalità (esigenze sanitarie e distanziamento sociale) e trasformazione digitale permettono al cliente Vodafone Business di migliorare le proprie performance con semplicità e piena aderenza alle normative.

Per il Digital Retail Vodafone mette in campo una soluzione completa per digitalizzare il negozio con strumenti semplici che consentono di lavorare in qualsiasi condizione e migliorano la customer experience.  Il team digitale di Vodafone Business disegnerà e metterà online il sito, già ottimizzato per i motori di ricerca. Grazie a Movylo Start (fino a 1.000 clienti) le Pmi possono comunicare in modo efficace con i clienti e aumentare le vendite del negozio. Fidelizzazione della customer base, invio di coupon e messaggi promozionali e analisi delle vendite sono strumenti preziosi per qualsiasi piccolo imprenditore. Per le realtà più strutturate, Movylo Premium prevede anche la creazione di un ecommerce, la chiamata mensile di un consulente e allarga la customer base a 10.000 clienti.

Reti digitali per controllo accessi e temperatura

Le reti digitali sono le infrastrutture alla base della trasformazione digitale e della industria 4.0; sulle tecnologie come il 5G si basano tutti i progetti evoluti di edge computing e IoT.
Anche sul 5G Vodafone si è dimostrata efficace e lungimirante: le offerte sono da tempo sul mercato, e lo sviluppo della infrastruttura è stato solo parzialmente rallentato dalla emergenza coronavirus.

Abbiamo assistito ad una dimostrazione davvero efficace della implementazione 5G di Vodafone in campo che ci ha convinto appieno. La banda ultralarga e la bassa latenza offerti dal 5G di Vodafone in grado di gestire un impianto manifatturiero in industria 4.0. Sappiamo infatti che la tecnologia Industrial Internet of Things richiede latenza molto bassa, e il 5G è perfetto per questo scopo. Inoltre, questa tecnologia è resiliente ad un numero molto elevato di dispositivi collegati in contemporanea: lo scenario ideale per una PMI manifatturiera (e non solo)

Se a questo sommiamo il problema del distanziamento sociale (per non parlare di una malaugurata seconda ondata di Covid-19), è certo che anche le Pmi italiane si stanno attrezzando per non dover subire ulteriori contraccolpi determinati da lockdown improvvisi.

Il ruolo centrale delle telco durante il periodo di lockdown è stato centrale e determinante per evitare il collasso del sistema paese; grande aiuto è venuto dalla forte complementarietà di reti fissa e mobile di Vodafone: il mobile ha supplito a eventuali carenze nella connettività fissa o situazioni in cui era più conveniente usare la rete mobile. Infatti Vodafone ha registrato un incremento anche nel traffico di tethering (cellulari usati come hotspot). Non avere anelli deboli sembra essere una abitudine per la società.

È tuttavia doveroso ricordare come l’unlock passi inevitabilmente per movimenti e presenza fisica in molti luoghi: uffici, aziende ma anche ospedali, stazioni ed aeroporti. Gestire il distanziamento sociale e il rilevamento delle temperature potrebbe rivelarsi un compito improbo, soprattutto per le realtà di dimensioni ridotte. Per rispondere a questa esigenza concreta, Vodafone ha risposto con tecnologie abilitanti e soprattutto chiavi in mano. Non è infatti questo il momento di gravare di ulteriori responsabilità le Pmi italiane.

Le piattaforme di Vodafone dedicate all’IoT hanno consentito la creazione di dispositivi con intelligenza interna per controllo accessi, rilevazione temperatura e presenza mascherina. Non solo, la Soluzione Body Temperature Screening è anche in grado di dare consenso di apertura automatica ad un tornello se integrato con sistema di controllo accessi.

Per ambienti più frequentati, con varchi di ingresso più ampi, la Soluzione Multi Temperature Screening PRO consiste in una telecamera in grado di misurare la temperatura fino a 30 persone contemporaneamente, incluso di rilevatore black body per calibrazione della misurazione. La connettività può essere sia via LAN che mobile e permette la gestione e il controllo di ampi spazi e varchi, con invio alert locali ai referenti dell’azienda. In questo modo si riduce la necessità di presenza di personale di controllo, riducendo rischi sanitari e costi a carico delle organizzazioni. La classica situazione in cui tutti vincono: gli utenti che vedono tutelata la propria sicurezza e le aziende che possono avere una tecnologia best in class sicura, semplice da gestire e chiavi in mano.


Il mini elettrico di JCB. Così silenzioso che…..

Il mini escavatore JCB19C-1E a basse emissioni acustiche e zero emissioni inquinanti nella sala di lettura del Caledonian Club di Londra.

….può stare nel posto più silenzioso che si possa immaginare, la sala di lettura del Caledonian Club di Londra, come si vede nella foto. E per questo si è meritato un riconoscimento.

La Royal Academy of Engineering del Regno Unito ha infatti annunciato che il miniescavatore elettrico a emissioni zero JCB 19C-1E si è aggiudicato il MacRobert Award 2020.

Il MacRobert Award è un premio per l’innovazione che viene assegnato dal 1969 a ritrovati ingegneristici di particolare importanza, come ad esempio la tomografia computerizzata e il motore Rolls-Royce Pegasus utilizzato nel caccia a decollo verticale Harrier.

JCB si è misurata in questa edizione del premio con l’agguerrita concorrenza degli altri due finalisti, il SUV full electric I-PACE di Jaguar Land Rover e la tecnologia di reliquificazione del gas naturale ecoSMRT di Babcock LGE.

 

Il Presidente di JCB Lord Bamford ha dichiarato: “Vincere uno dei premi ingegneristici più prestigiosi al mondo è un eccezionale riconoscimento per il team di ricerca JCB, che ha ottenuto straordinari risultati nell’implementazione di una tecnologia completamente nuova per il nostro settore. Il mini escavatore elettrico di JCB contribuirà a un futuro a zero emissioni, ed è un grande onore che i nostri sforzi abbiano avuto un così importante riconoscimento”.

Le motivazioni del premio

Il professor Sir Richard Friend FREng FRS, presidente della giuria del Royal Academy of Engineering MacRobert Award, ha dichiarato: L’escavatore elettrico JCB rappresenta un importantissimo risultato ingegneristico. Il team ha progettato tutte le componenti del sistema di propulsione elettrica con l’obiettivo di ottenere prestazioni in linea con le reali esigenze dei clienti. Si tratta di un traguardo di per sé significativo, ma gli ulteriori vantaggi rappresentati dalla completa eliminazione delle emissioni inquinanti nonché dall’abbattimento delle emissioni acustiche collocano il miniescavatore 19C-1E a un nuovo livello”.

Silenzioso per nascita

Il JCB 19C-1E è il primo miniescavatore completamente elettrico prodotto in serie al mondo, e ha dimostrato la capacità di JCB di costruire macchine operatrici potenti senza ricorrere a un motore a combustione interna. Sono già stati venduti centinaia di esemplari, che hanno finora consentito di risparmiare l’equivalente di 15.100 kg di emissioni di CO2 in 5.616 ore di lavoro. Oltre ad essere silenzioso e ridurre significativamente l’impronta ambientale complessiva, l’escavatore elettrico ha emissioni di gas di scarico pari a zero e livelli di rumore molto bassi, una combinazione che lo rende molto più adatto, rispetto ai tradizionali veicoli da costruzione, ai lavori all’interno di edifici o in aree in cui le emissioni acustiche devono essere ridotte al minimo, come ad esempio in prossimità di ospedali e scuole e nei centri urbani, dove è spesso necessario lavorare nelle ore notturne.

Unimog è fuoristrada dell’anno 2020

L’Unimog di Mercedes Benz è sempre lì, dove gli altri veicoli devono ammettere la sconfitta. Questo è sempre il punto di vista dei lettori della rivista “Off Road”, che l’ha votato per la sedicesima volta consecutiva come fuoristrada dell’anno nella categoria “Veicoli speciali”.

L’Unimog si è posizionato al primo posto con il 54,7 per cento dei voti dei lettori. Il fuoristrada estremo Unimog è molto popolare tra i giramondo come veicolo per viaggiare su strada e in fuoristrada.

Il commento

Siamo molto soddisfatti di questo premio, anche se non abbiamo potuto accettarlo personalmente a causa della situazione attuale. Anche questa è una dimostrazione di fiducia nei confronti del nostro Unimog da parte dei lettori Off Road e li ringraziamo immensamente per questo. Anche dopo quasi 75 anni l’Unimog è il fuoristrada per eccellenza e attualmente detiene il record mondiale di guida in quota per un veicolo a ruote. Molte delle sue ingegnose caratteristiche, come il sistema di montaggio a tre punti per la cellula abitativa, lo rendono un veicolo ideale per spedizioni oltre le strade asfaltate, su terreni difficili o per viaggi ad altitudini appena sotto i 7000 m sul vulcano attivo più alto del mondo, come ha recentemente dimostrato“, ha dichiarato il Dr. Ralf Forcher, Responsabile Vendite e Marketing di Unimog.

Una lunga storia

L’Unimog (dal tedesco “UNIversal-MOtor-Gerät”, cioè “veicolo universale a motore”) è una gamma di autocarri fuoristrada  prodotti a partire dal 1948 e utilizzati in origine come trattori per le coltivazioni di rape.

Gli Unimog hanno una notevole altezza da terra (più di 40 cm),  resa possibile dall’utilizzo di assali a portale, che permettono agli assi e alla trasmissione di essere più in alto del centro della ruota. Sono anche dotati di un telaio flessibile  che consente alle ruote ampi movimenti verticali  che, insieme alle sospensioni a olle elicoidali permettono loro di affrontare con comodità ogni tipo di terreno, anche il più accidentato, con ostacoli di oltre un metro e pendenze fino al 100%.

Il Bobcat E10e: alla ricerca del fossato perduto

Credits Jan Kuznik

Il nuovo miniescavatore Bobcat E10e, nonché il primo escavatore elettrico al mondo nella categoria fino a una tonnellata, è stato scelto per la sua bassa rumorosità e l’assenza di emissioni per lavorare in un importante sito archeologico ed esplorare le rovine di un castello nella città di Ricany, nelle vicinanze di Praga, nella Repubblica Ceca.

Il sito in cui sta lavorando l’E10e si trova nel centro di Ricany e risale alla seconda metà del XIII secolo. Dopo la valutazione da parte degli archeologi, all’operatore dell’escavatore a batteria E10e è stato assegnato un compito ben preciso: aiutare a trovare il fossato del castello e altri preziosi reperti per determinare le dimensioni della fortezza originale. E’ stata effettuata un’esplorazione minuziosa nel giardino di uno degli edifici attigui alle rovine del castello dove l’escavatore ha scavato un canale di ricognizione lungo 57 metri e un canale di verifica lungo 16 metri.

Credits Jan Kuznik

Il lavoro è stato eseguito da Tomáš Mrkvička, dimostratore esperto di macchine Bobcat, che ha affermato: “Per queste speciali operazioni di scavo è necessaria la massima cautela. Il terreno deve essere rimosso letteralmente centimetro dopo centimetro. È come il movimento della lama di un coltello su un panetto di burro. Per le operazioni in cui è fondamentale non danneggiare nulla durante lo scavo, la sensibilità dell’operatore è un elemento decisivo”.

Per evitare di danneggiare gli eventuali reperti archeologici, prima di iniziare il lavoro sono stati rimossi i denti della benna. Fortunatamente, la superficie dell’area di rilevazione non era troppo dura e questa tecnica di precisione ha funzionato.

Bobcat E10e, l’esploratore

Credits Jan Kuznik

Gli archeologi avevano ragione a voler procedere con cautela. Dopo solo poche ore di lavoro, l’E10e ha scoperto il punto in cui il terreno si mescolava con la muratura originale del castello. Gli scavi sono stati immediatamente sospesi e sono stati chiamati gli esperti del museo cittadino che con sorpresa hanno scoperto che l’E10e aveva trovato i resti di una vecchia cantina. “La cantina potrebbe avere circa 500 anni”, afferma Jan Boukal, storico del museo di Ricany.

Nonostante l’escavatore pesi solo una tonnellata e il suo peso sia distribuito in modo uniforme sull’intera superficie dei cingoli, dopo la scoperta della cantina è stato deciso che si sarebbe scavato a mano in questa area. Con la volta della cantina a poche decine di centimetri sotto il terreno, c’era un rischio reale di crollo. Invece, l’escavatore Bobcat E10e ha continuato a scavare lungo linee pre-marcate in un’altra area del sito.

Una scelta lungimirante

Credits Jan Kuznik

L’impiego di un escavatore da una tonnellata guidato da un operatore esperto si è dimostrata una scelta lungimirante vista la scoperta di un’antica cantina”, afferma Petr Frank del comune di Ricany. “Siamo lieti di essere stati i primi nella Repubblica Ceca ad aver provato un escavatore a batteria a zero emissioni a Ricany. Inoltre, la possibilità di comunicare in modo chiaro con gli esperti durante gli scavi grazie alla bassa rumorosità della macchina ci ha permesso di lavorare in modo efficiente. Credo che vedremo sempre più spesso macchine elettriche al lavoro per le vie di città e paesi“.

L’alimentazione elettrica e la riduzione delle emissioni sono temi molto importanti a livello globale, e metodi di alimentazione alternativi sono gradualmente introdotti sulle macchine movimento terra, con Bobcat alla guida di questo trend.

La gamma di applicazioni per questo tipo di escavatori è ampia, anche se il loro impiego principale è nei lavori di demolizione in interni. Sono l’ideale anche per lavori in aree in cui devono essere utilizzate macchine a bassa rumorosità e zero emissioni, ad esempio lavori nei centri cittadini, lavori notturni o in prossimità di scuole, ospedali, centri commerciali e così via.

Il migliore nella sua classe

Il Bobcat E10e è il primo miniescavatore a batteria al mondo, nella classe da una tonnellata, a combinare zero emissioni, bassa rumorosità e una larghezza di soli 71 cm, che consente di sollevare facilmente la macchina o di farla passare attraverso accessi angusti. L’escavatore è dotato di una moderna batteria agli ioni di litio che non richiede manutenzione e di un sistema di controllo avanzato progettato per una macchina di dimensioni standard che garantisce un profilo ZTS.

 L’escavatore Bobcat E10e è in grado di lavorare fino a cinque ore con una singola carica a seconda dell’applicazione. Utilizzando il caricabatteria rapido esterno da 400 V (opzionale), la batteria può essere ricaricata fino all’80% della capacità in meno di due ore. L’E10e può quindi lavorare per un’intera giornata, rispettando le normali pause. La batteria può anche essere ricaricata completamente in una notte con il caricabatteria integrato da 230 V.

Róbert Husár, Doosan Bobcat EMEA Director per la linea di miniescavatori, afferma: “L’E10e è solo la punta dell’iceberg del nostro impegno ad ampliare il portfolio di macchine con metodi di alimentazione alternativi. Per il futuro, i nostri clienti dovranno aspettarsi innovazioni di alto livello in altre linee di prodotto, ad esempio in quelle delle pale compatte gommate e delle pale compatte cingolate”.

 

SAIE In Calcestruzzo: le novità dell’evento

67.000 metri cubi di calcestruzzo per il ponte PolceveraIl nuovo Ponte sul Polcevera, con i suoi 67.000 m³ di calcestruzzo utilizzati per la realizzazione delle pile e della soletta, è solo l’ultima dimostrazione dell’importanza del calcestruzzo per il mondo dell’edilizia. Un materiale in molti casi insostituibile, ma che gli addetti ai lavori non sempre conoscono in profondità. In realtà, parlare di calcestruzzo come se fosse un unico prodotto è un errore e sarebbe preferibile fare riferimento ai calcestruzzi, prodotti e soluzioni di vario genere, in continuo sviluppo tecnologico, che garantiscono economicità, modernità e, soprattutto, sostenibilità e sicurezza. Ed è proprio all’innovazione in questo settore, sempre più vitale per la filiera, che sarà rivolto l’evento SAIE In Calcestruzzo, protagonista di un’intera area dedicata di SAIE, la fiera delle costruzioni che si terrà a BolognaFiere dal 14 al 17 ottobre 2020.

Nato dalla collaborazione tra Senaf, l’ente organizzatore di SAIE, Ingenio C.A, Impresedili e Macchine Edili, SAIE In Calcestruzzo mostrerà ad architetti, ingegneri, committenti, imprese e a tutti gli operatori del comparto le novità e gli utilizzi più innovativi di questo materiale nelle sue diverse forme (preconfezionato e prefabbricato, per edifici e infrastrutture, per l’ingegneria e per l’architettura). Tanti gli approfondimenti previsti: dalle soluzioni per pavimentazioni architettoniche per aree urbane ai calcestruzzi autoriparanti per opere infrastrutturali, fino ai calcestruzzi drenanti per pavimentazioni, ai sistemi di protezione del cemento armato e molto altro.

L’evento in dettaglio

Nel dettaglio, la nuova area di SAIE ospiterà stand delle aziende del settore, spazi di networking, mostre e presentazioni dedicate alle nuove tendenze del mercato. Oltre a tutto questo, all’interno di SAIE In Calcestruzzo, ci saranno anche: The Concrete Bar, un’arena riservata agli eventi, come gli incontri tecnico-scientifici e ed istituzionali; The Spritz Beton, uno spazio dedicato al calcestruzzo proiettato e ai suoi usi; e la premiazione dei Concrete Man, le figure che più hanno caratterizzato il settore del calcestruzzo dalla sua nascita ad oggi.

L’evento, che può già contare sull’adesione delle principali associazioni di settore, industriali e scientifiche (come Atecap, Aicap, CTE, AMERICAN CONCRETE INSTITUTE) e di aziende che operano nel settore della produzione, del trasporto e della consegna del calcestruzzo e della tecnologia, conferma, inoltre, la forte tradizione italiana in questo campo, che vede il Bel Paese tra le “patrie” mondiali del calcestruzzo.

Il commento

Emilio Bianchi

SAIE torna ad essere ‘La fiera delle costruzioni’, diventando l’occasione unica di rappresentanza dell’intera filiera. – ha commentato Emilio Bianchi direttore di SAIE – Tra le tante iniziative progettate per raccontale la moderna industrializzazione del settore, non poteva mancare il settore del Calcestruzzo. Qui le aziende produttrici di macchine, attrezzature, prodotti e sistemi saranno coinvolte in una 4 giorni di cultura e di mercato, potendosi confrontare con i principali interlocutori pubblici e privati al fine di mostrare le proprie capacità ed essere in pole position per la ripartenza vera dei cantieri.”

SAIE In Calcestruzzo è una delle tante novità dell’edizione 2020 di SAIE, una manifestazione che vuole fare da volano per una ripresa sicura e decisa dell’intera filiera edile. E vuole farlo con un format innovativo che mette al centro i tre pilastri del costruire – progettazione, edilizia e impianti – e che ha come filo conduttore il cantiere. L’appuntamento bolognese sarà l’occasione ideale per aziende, imprese, istituzioni, associazioni di settore e professionisti per conoscere e farsi conoscere, per fare rete e mettere in mostra il grande know-how del costruire italiano. Non solo esposizione, dunque: SAIE ospiterà, infatti, anche workshop, convegni e momenti formativi per aiutare tutti gli operatori del settore a ripartire e a costruire insieme il futuro dell’edilizia italiana.

 

Mezzi HMEE di JCB a esercito e marines Usa

JCB si è aggiudicata un contratto della durata di otto anni per la fornitura all’Esercito degli Stati Uniti di una flotta di escavatori specializzati ad alta velocità per un valore complessivo di 269 milioni di dollari (circa 217 milioni di sterline, 240 milioni di euro).

Oggetto del contratto, in particolare, è la fornitura di mezzi ad alta mobilità (HMEE – High Mobility Engineer Excavators) all’Esercito degli Stati Uniti e al corpo dei Marines. I prototipi dello speciale mezzo – in grado di raggiungere una velocità fino a 88 km/h – sono stati sviluppati per la prima volta nel 2002 specificamente per l’Esercito degli Stati Uniti per soddisfare la richiesta di una terna ad alta velocità da utilizzare nel quadro delle operazioni del Genio militare.

Una produzione in crescita

Nel 2005, JCB si è aggiudicata un contratto del valore di circa 209 milioni di dollari, cui si è affiancato un ulteriore accordo per la fornitura di servizi aggiuntivi del valore di circa 20 milioni di dollari. A seguito di successive estensioni contrattuali e vendite internazionali la produzione di veicoli HMEE per gli Stati Uniti e le nazioni alleate è salita a 1.200 esemplari.

Oggi è stata confermata la firma di un nuovo contratto per la fornitura di 400 HMEE che saranno prodotti presso la sede nordamericana di JCB a Savannah, in Georgia. Oltre all’HMEE di base non corazzato, JCB fornirà anche varianti corazzate, accessori e servizi di supporto.

Graeme Mac Donald, CEO di JCB, ha dichiarato: “Quando è stato sviluppato, l’HMEE ha rivoluzionato la gestione delle operazioni militari, e siamo lieti che l’Esercito degli Stati Uniti abbia riconfermato la sua fiducia in questi mezzi con un nuovo ordine”.

 Richard Fox-Marrs, Presidente e CEO di JCB Inc, ha aggiunto: “l’aggiudicazione di questo contratto della durata di otto anni è una notizia fantastica per il quartier generale nordamericano di JCB, che negli ultimi 13 anni ha costruito gli HMEE proprio qui negli Stati Uniti. L’Esercito degli Stati Uniti ha dimostrato enorme fiducia in questa macchina JCB, premiando il lavoro del team che ne ha curato la progettazione, ingegnerizzazione, produzione e supporto post-vendita”.

Un mix vincente

L’HMEE unisce le capacità della famosa terna JCB e dell’innovativo JCB Fastrac, il trattore più veloce del mondo con il suo sistema di sospensioni integrale e freni antibloccaggio. L’obiettivo del concept HMEE è quello di avere una macchina in grado di viaggiare alla stessa velocità di un convoglio militare senza dover essere trasportato da un camion con rimorchio.

Chris Giorgianni, Vice President of Government and Defence presso JCB Nord America, ha dichiarato: “Il Government and Defense team di JCB è orgoglioso di continuare a sostenere l’Esercito degli Stati Uniti grazie al prolungamento del programma HMEE. Il fatto che l’Esercito americano abbia affidato a JCB la produzione dell’HMEE per oltre un decennio è una testimonianza della bontà del lavoro fin qui svolto dall’intero team.  Non vediamo l’ora di prolungare ulteriormente il programma HMEE e lavorare con l’Esercito degli Stati Uniti su futuri progetti”.

Le macchine da 17,5 tonnellate equipaggiate da un motore da 6,7 litri sono adatte a una serie di compiti militari e di soccorso in caso di calamità tra cui movimento terra, costruzione di fortificazione e sgombero dei terreni. Oltre a una velocità massima di 88 km/h l’HMEE è certificato per il trasporto militare su navi, treni e aerei e il lancio paracadutato. È disponibile in varie configurazioni, tra cui una corazzata. Lo speciale mezzo offre trazione e sterzatura integrale, ha una capacità di sollevamento di oltre due tonnellate e può scavare fino a una profondità di quasi quattro metri.

Cava di Trezzano al lavoro al Politecnico di Milano

Cava di Trezzano, società leader nei settori del movimento terra, della produzione di sabbia da costruzione e del recupero inerti, partecipa alla realizzazione del nuovo Dipartimento di Ingegneria Chimica del Politecnico di Milano, che sarà intitolato a Giulio Natta.

I lavori prevedono lo scavo di 40 mila metri cubi di terreno per una profondità di sette metri e mezzo, suddivise in due tipologie. Una prima parte, pari al 50% del totale, è formata da terra mista a macerie di diversa origine, che necessita di essere bonificata; la restante metà consiste invece in terreno naturale che può essere immediatamente riutilizzato per riempimenti o coperture.

Nell’ambito dei lavori, è prevista anche la demolizione di due edifici fuori terra, di un cunicolo interrato e di varie pavimentazioni esterne, oltre alla rimozione di ferraglie.

Un lavoro di qualità

Marco Lavatelli

Il lavoro, della durata prevista di dodici mesi, è commissionato dal Politecnico di Milano ed è stato acquisito attraverso la società CMSA, in funzione di main contractor: “L’incarico ci è stato affidato, spiega Marco Lavatelli, amministratore delegato di Cava di Trezzano, in virtù della qualità del nostro lavoro, che possiamo garantire perché offriamo la disponibilità di un’unica filiera, interamente di nostra proprietà, che copre tutte le fasi delle operazioni: dal movimento terra allo sfruttamento degli inerti rimossi, alla bonifica del suolo e allo smaltimento dei rifiuti, garantendo la totale tracciabilità del processo”.

Chi è Cava di Trezzano

Una delle sedi di Cava di Trezzano, a Trecate

Nata negli anni 60, Cava di Trezzano è oggi una delle più importanti realtà della provincia di Milano nei settori della produzione di sabbia, del movimento terra e demolizioni (fornendo soluzioni integrate per lo smaltimento di terre e rocce da scavo), nel riciclo di inerti dello smaltimento di rifiuti, da cantiere e non (polo di Limbiate, nord Milano, inaugurato nel 2013 e attuale headquarter del Gruppo).

32 Genie® GS™ RT impiegate durante il lockdown

Garantire attività che non potevano essere interrotte, questa la sfida dei mesi di lockdown. Completamente vinta da CGT Edilizia (filiale di Genova) e il suo cliente finale Pavimental spa  (una società del gruppo Atlantia), sostenute da una piccola flotta di 32 piattaforme a forbice della serie Genie® GS. La missione? Ripristinare i viadotti autostradali A12 (tratta Genova-Chiavari) e A26 (tratta Genova Voltri-Masone) e completare i lavori di finitura in quota nella Galleria Morandi che conduce al Ponte Morandi appena ricostruito.

Oltre a 12 piattaforme a forbice per terreni fuoristrada Genie GS-3369 RT, la CGT Edilizia ha raccomandato in particolare 20 modelli Genie GS-4390 RT più grandi – dieci dei quali sono stati dedicati all’installazione di illuminazione, segnaletica e ventilazione sulla sezione del Tunnel Morandi. Offrendo la possibilità di mantenere un alto livello di produttività e consentendo agli operatori di rispettare la distanza sociale appropriata, il Genie GS-4390 RT ha svolto un ruolo chiave contribuendo a garantire la rapida riapertura delle autostrade.

Una scelta vincente

Secondo Rudj Rocchi, Manager della CGT Edilizia (filiale di Genova): “Ci sono diverse cose del Genie GS-4390 RT che lo hanno reso ideale per questo lavoro. Oltre all’altezza di lavoro di quasi 15 m, il doppio pianale estensibile, che aggiunge 1,52 m nella parte anteriore e 1,22 m nella parte posteriore della piattaforma, è un vero vantaggio per i lavoratori in termini di spazio. Oltre ad un’elevata capacità di sollevamento fino a 680 kg, l’opzione Superdeck offre una lunghezza totale di 7,38 m quando completamente estesa. Per gli operatori questo implicava la possibilità di lavorare insieme comodamente alla distanza sociale appropriata e di mantenere il livello di produttività necessario per rispettare una stretta scadenza di completamento“.

Il vantaggio dello spazio extra

 

Oggi la maggior parte delle aziende sono tornate al lavoro, ma come spiega Rocchi: “Dobbiamo tutti tenere presente che stiamo ancora lavorando sotto le severe restrizioni dell’emergenza Covid-19. Per gli operatori, che normalmente potrebbero essere fino a sette su questa piattaforma Genie, nelle condizioni attuali lo spazio extra che questa offre è un vero vantaggio. Insieme a tutte le altre necessarie precauzioni di protezione che adottiamo, questa soluzione consente a un numero sufficiente di operatori di lavorare in modo produttivo alla giusta distanza con tutti i loro attrezzi e materiali”.

Nella galleria Morandi, gran parte del lavoro doveva essere svolto prima della posa dell’asfalto. “Le condizioni del terreno erano impegnative, ma grazie alle sue capacità di trazione integrale, il Genie GS-4390 RT ha reso facile la guida su pendenze e zone sconnesse non ancora completate“, dice Rocchi.

Un esclusivo sistema di serie

Offrendo i vantaggi della trazione integrale 4WD, del controllo di trazione positivo e di una velocità di marcia in posizione di riposo di 8 km/h, tutti i modelli della famiglia di piattaforme a forbice Genie GS-90 RT sono dotati di serie dell’esclusivo sistema Genie di assali oscillanti attivi e offrono una pendenza superabile del 50% per affrontare con facilità i terreni fuoristrada. I comandi proporzionali assicurano precisione e flessibilità di movimento.  Per la sicurezza dell’operatore, un sensore di livello di inclinazione con allarme acustico, allarme di discesa e sistema di rilevamento del carico della piattaforma sono di serie. Dotati di un connettore telematico preinstallato in fabbrica e di un sistema di diagnostica di bordo, gli operatori sono in grado di risolvere i problemi al volo e di effettuare regolazioni sul campo per ottimizzare i tempi di attività.

A causa dei tempi stretti, le squadre lavoravano in turni di giorno e di notte. Per aiutare il cliente a rispettare i ritmi di lavoro, oltre a fornire le macchine, CGT Edilizia ha garantito l’assistenza 24 ore su 24 dei suoi tecnici qualificati quando necessario. Secondo Rocchi: “Oltre a offrire grandi prestazioni su terreni fuoristrada, il sistema di diagnostica di bordo del modello Genie GS-4390 RT si è rivelato di grande aiuto per consentire agli operatori di guidare i nostri tecnici con codici di errore semplici e facili da seguire. Questo ha permesso ai team di individuare chiaramente qualsiasi problema e di fornire assistenza in tempi brevi“. 

Doosan lancia XiteCloud, soluzione smart per edilizia

Doosan Infracore ha lanciato XiteCloud, la nuova soluzione smart per l’edilizia, in Corea del Sud. XiteCloud è il primo passo verso la commercializzazione di Concept-X, la soluzione integrata di controllo automatizzato e non presidiato presentata per la prima volta al mondo nel 2019.

XiteCloud massimizza la produttività integrando complesse operazioni di rilevamento topografico 3D e di calcolo del materiale da movimentare in una piattaforma cloud che ne permette l’esecuzione in appena uno o due giorni. A seguito del successo riscosso in Corea del Sud, Doosan Infracore intende lanciare XiteCloud sui mercati internazionali, inclusa l’Europa, nel prossimo futuro.

Questi eventi hanno permesso a Doosan Infracore di ampliare ulteriormente il suo portfolio commerciale nel campo della gestione del cantiere, a complemento delle attività esistenti nella produzione e vendita di macchine movimento terra.

Così aumenta la produttività

XiteCloud permette all’appaltatore la gestione unificata di attività come rilievi, analisi del terreno, utilizzo delle macchine e gestione dei lavori tramite una singola piattaforma, riducendo i costi, risparmiando tempo, migliorando l’accuratezza del lavoro e in ultima analisi migliorando la produttività.

La soluzione permette anche di digitalizzare in 3D i dati topografici del cantiere nonché di analizzare le formazioni rocciose. Essendo basata sul cloud, XiteCloud consente a tutte le parti interessate, inclusi appaltatori e clienti, di collaborare e gestire insieme l’avanzamento dei lavori.

Anche su terreni ostili, dirupi e pendii scoscesi, XiteCloud calcola con precisione i volumi di lavoro per mezzo di sistemi di rilevamento avanzato mediante droni. Attraverso un’analisi rapida e accurata di grandi quantità di dati sul campo, XiteCloud completa in uno o due giorni i rilevi topografici e i calcoli del materiale da movimentare, operazioni che prima richiedevano almeno due settimane.

XiteCloud messa alla prova in cantiere

XiteCloud ha già superato la fase di sperimentazione tecnologica in più di dieci cantieri di costruzione di grandi complessi residenziali e infrastrutturali in Corea.

In un cantiere di riqualificazione urbana in un’area metropolitana, la piattaforma XiteCloud ha analizzato e calcolato il volume di lavoro inerente a delle formazioni rocciose scoperte solo dopo l’avvio del progetto, permettendo così al cliente e all’appaltatore di raggiungere un accordo sull’estensione della durata dei lavori. Inoltre, la visualizzazione dei dati in 3D ha favorito anche la definizione di un accordo tra le parti relativamente ai costi di costruzione supplementari.

XiteCloud è stata utilizzata anche per un progetto pilota in Sud America, come fase preliminare per lo sfruttamento di una grande miniera in Perù. Il cliente è stato ampiamente soddisfatto del servizio, in particolare dei rilievi con droni e dei risultati ottenuti dal sofisticato sistema di gestione delle operazioni di movimento terra. Un manager del cliente ha affermato: “XiteCloud offre un servizio completo per la gestione dell’avanzamento del lavoro che contribuisce a migliorare il clima di fiducia tra il cliente e l’appaltatore“.

Prossimamente anche in Europa

Doosan Infracore ha in programma di estendere l’uso di XiteCloud a macchine movimento terra su larga scala sfruttando soluzioni telematiche e la tecnologia della rete mobile 5G. A seguito del successo di XiteCloud sul mercato interno, Doosan Infracore intende procedere al lancio della piattaforma all’estero nel prossimo futuro.

A novembre 2019, Doosan Infracore ha organizzato una dimostrazione di Concept-X presso il suo centro di prova di Boryeong, in Corea, presentando il cantiere del futuro, caratterizzato da un’alta concentrazione di tecnologie avanzate automatizzate e non presidiate.

Concept-X è una soluzione di controllo completa che copre l’intero processo di costruzione, inclusi rilievi con droni, analisi automatica dei dati topografici, pianificazione del lavoro, macchine movimento terra senza operatore e operazioni guidate tramite centro di controllo“, ha commentato un manager di Doosan Infracore. “Lanceremo diverse soluzioni in più fasi prima di avviare la commercializzazione su vasta scala di Concept-X e il primo passo in tale direzione sarà il lancio di XiteCloud“.

A cosa serve il PPC di Mercedes-Benz Trucks?

L’acronimo PPC sta per Predictive Powertrain Control  e si tratta di un sistema intelligente in grado di ridurre ulteriormente il consumo di carburante dei camion della Stella. Il nuovo Actros, ad esempio, consuma fino al 3% in meno di gasolio su superstrade ed autostrade rispetto al modello precedente, che faceva già registrare consumi estremamente contenuti. Nel trasporto interurbano, l’abbattimento dei consumi può arrivare addirittura fino al 5%. Questa parsimonia nei consumi è principalmente frutto della gestione ottimizzata del Tempomat, del cambio e del motore attraverso, appunto,  il Predictive Powertrain Control (PPC), a sua volta ancora più evoluto.

A cosa serve il PPC

Uwe Baake

Il PPC tiene automaticamente conto della topografia, del tracciato stradale e dei cartelli stradali“, ha spiegato Uwe Baake, Responsabile Product Development di Mercedes-Benz Trucks. “È così possibile evitare frenate, accelerazioni e cambi marcia inutili ed il carburante consumato può essere sfruttato in modo ottimale. Lo stile di guida del PPC si rivela spesso più efficiente, in termini di consumi, rispetto a quello dei conducenti professionisti, anche se conoscono bene il percorso e le prestazioni del loro truck”.

La gestione intelligente del Tempomat e del cambio consente di risparmiare in media fino al 5% di carburante rispetto ai veicoli che non sono equipaggiati con il PPC. Recentemente il sistema è stato ulteriormente migliorato nell’ambito dell’introduzione del nuovo Actros, offrendo due vantaggi di fondamentale importanza: da un lato, il PPC può ora essere utilizzato anche per risparmiare carburante quando si viaggia su strade extraurbane, in modo da ridurre i consumi fino al 5%. Dall’altro, le prestazioni del sistema su autostrade e superstrade sono state ancora una volta migliorate. Con il solo utilizzo del nuovo PPC è possibile ottenere un’ulteriore riduzione dei consumi fino all’1,5% rispetto alla versione precedente.

Non solo in autostrada

Le soluzioni intelligenti del PPC adottate su autostrade e superstrade possono ora essere applicate anche sulle strade extraurbane da quando il sistema è stato aggiornato in occasione del debutto del nuovo Actros. Recentemente, il sistema tiene conto non solo di pendenze, dossi e discese, ma anche di raggi delle curve, limiti di velocità e regole di precedenza. Finora non era consigliabile utilizzare il Tempomat durante la guida su strade extraurbane, poiché svariate situazioni del traffico rendevano necessario l’intervento del conducente. Grazie al PPC ancora più evoluto, i conducenti possono ora utilizzare il Tempomat anche in questo frangente, ottenendo un maggior comfort di guida che allevia lo stress, a cui si aggiunge una riduzione dei consumi fino al 5%. Avvalendosi di mappe altamente precise, il PPC ‘conosce’ in anticipo i limiti di velocità e le caratteristiche del percorso come curve, rotatorie e incroci, e tiene conto anche dei segnali di stop o di precedenza. Anche quando il conducente non è ancora in grado di rilevare queste circostanze, il sistema viaggia in folle tempestivamente ed in anticipo per sfruttare al meglio l’energia oppure regola in modo predittivo velocità e selezione della marcia ai fini del massimo risparmio di carburante.

Il PPC è disponibile per la maggior parte delle configurazioni del nuovo Actros e del nuovo Arocs. Nel programma PPC sono stati recentemente inclusi anche veicoli industriali pesanti fino a 120 tonnellate, veicoli a trazione integrale e veicoli con Hydraulic Auxiliary Drive (HAD) o frizione Turbo Retarder (TRK).