Pesanti da cantiere

Nuovo Volvo FMX: preparato al peggio

Si è svolta a Milano una intensa giornata organizzata da Volvo Trucks in cui si sono concentrate le presentazioni dei nuovi prodotti  (sia per la linea che per il cantiere)  alla stampa, ai concessionari e ai clienti.

Preceduto dallo slogan “Preparato al peggio” il nuovo pesante da cantiere Volvo FMX ha svelato i propri segreti.

Cabina con cellula resistente, paraurti in acciaio in tre sezioni, traversa di traino anteriore in ghisa fusa, piastra paramotore completa… Tutte le parti sono protette, non c’è alcun elemento sporgente sotto i 30 cm, l’aver spostato leggermente la cabina ha permesso di aumentare l’angolo d’attacco di un paio di gradi (ora è di 28°),  cosa che consente una minor esposizione della parte frontale del veicolo a urti e impatti con roccia, sabbia etc.

Ma non è tutto.

Anche l’FMX beneficia di quella “cura dimagrante”  operata sull’FM stradale sulla spinta delle modifiche strutturali richieste  dall’adozione dei propulsori Euro VI: l’acciaio va messo dove serve per garantire solidità. Ma, sempre per garantire solidità, va anche tolto dove non è necessario. Ecco allora un veicolo robusto senza sforzo, estremamente maneggevole, con sospensioni ad hoc pensate per  l’impiego heavy duty e non mutuate dallo stradale, che offre prestazioni migliorate a basse velocità e a regimi giri ridotti.

Come ha sottolineato Claudio Sivilotti,  responsabile prodotti Volvo Trucks, il mondo della cava, per lo meno in Italia,  è di fronte a una svolta: quando nacque il mezzo d’opera,  era il quattro assi a farla da padrone. Ora  da noi stanno prendendo piede altre configurazioni , il 4×2, il 6×4  e si sta andando incontro a un progressivo ridimensionamento degli 8×4.

Allora bisogna avere un prodotto adeguato, che venga incontro alle mutate esigenze dell’utenza. Mettendo ovviamente al centro il conducente che, in cabina, gode ora di sedili più compatti, plancia angolata, display secondario integrato, colonna sterzo più sottile, comandi al volante e pedale di sblocco arretrato.

Il mondo della cava è notoriamente  uno dei più riluttanti ad accettare le innovazioni tecnologiche e qualsiasi intromissione di automatismi che si sostituiscano alla decisione del conducente. Volvo Trucks invece ci crede fermamente  e spinge sulla presenza del cambio I-Shift anche su veicoli a trazione integrale. E lo fa attribuendo al cambio le stesse funzionalità che avrebbe un autista esperto, “simulando” quindi decisioni e comportamenti “umani”.

La presenza dell’I-Shift contribuisce a rendere la guida semplice e riposante. L’I-Shift è decisamente intelligente, scegli la marcia più opportuna in ogni momento e agisce in automatico con una rapidità sorprendente.

Con il Tridem si gira in un fazzoletto

Una innovazione di indubbia portata è costituita dalla versione a quattro assi  configurazione  Tridem 3+1: la portata potenziale di un 4 assi con la maneggevolezza di un tre assi. Si tratta della versione con assale anteriore singolo e carrello tridem posteriore dotato di assale trainato a sterzatura idraulica, una soluzione decisamente originale (almeno per il nostro paese) che assicura un diametro di sterzata straordinariamente ridotto e una maneggevolezza notevole. Ma che offre anche altri vantaggi come per esempio la possibilità di sollevare l’assale trainato, soluzione che comporta non solo una minore usura sulle ruote ma anche minori consumi di carburante; inoltre una pressione degli assali ottimizzata assicura anche sensibili miglioramenti in termini di trazione a cui peraltro contribuisce anche la presenza delle sospensioni pneumatiche che rendono possibile una regolazione della distribuzione del carico sugli assali per una migliore trazione.
Il tridem, in combinazione con le sospensioni pneumatiche, l’elevata altezza da terra e le barre stabilizzatrici sui tre assali sotto il carico offrono una eccellente manovrabilità ma migliorano anche la stabilità in fase di ribaltamento. E dopo aver scaricato, a veicolo vuoto, l’assale trainato viene sollevato in modo da risparmiare carburante migliorando nel contempo la trazione sulle ruote motrici.

VolvoTrucks ha presentato al ministero del Trasporti una domanda perché  anche la versione 3+1 possa venire omologata come mezzo d’opera: ciò comporterebbe però una modifica dell’attuale codice della strada  secondo il quale il mezzo d’opera viene definito dai primi due assi anteriori sterzanti. Basterebbe estendere questa possibilità anche agli assi posteriori. Vedremo se Volvo Trucks (magari con l’aiuto di altri costruttori)  riuscirà a svecchiare un articolo del codice non più rispondente alle mutate esigenze del mercato.

L’FMK vedrà il suo lancio ufficiale al prossimo Samoter (maggio 2014). Il 2014 sarà anche l’anno in cui  verranno istituiti, nell’ambito del Volvo Trucks Driver Academy, dei corsi (FMX working in Construction) indirizzati agli operatori del cava cantiere per ottimizzare il loro lavoro e trarre il meglio da questo nuovo mezzo, in termini di prestazioni e risparmio di carburante. Con l’obiettivo (tacito ma non troppo) di raddoppiare la quota di mercato attualmente detenuta da Volvo Trucks per il cava cantiere.

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