Collezionismo

Modellini che passione!

Ecco cosa mi scrive il signor Mario Maiolani, di Forlì:

Ciò che sto per scrivere può essere infantile per un ultra ottuagenario, ma ho lavorato in edilizia fin da adolescente nel primo dopoguerra per diplomarmi (geometra) nel 1954. Dopo pochi anni di attività in proprio e professionale, sono entrato in una grossa impresa di costruzioni generali dove ho gestito per vent’anni l’allestimento dei cantieri con acquisizione e dislocazione delle relative attrezzature.
Negli ultimi trent’anni di attività mi sono impegnato nella sicurezza del lavoro e nella formazione di operai ed operatori di macchine.
Questo mi ha portato al collezionismo, iniziato nel 1978 e proseguito fino al 2000, utilizzando i modellini per spiegare l’attività delle macchine e le loro caratteristiche.
Attualmente ho catalogato 826 pezzi e di ciascuno di essi ho redatto una targhetta bifronte in alluminio coi dati tecnici salienti e l’anno di fabbricazione.
L’ultimo acquistato è prodotto da NZG, (n° 644) scala 1:50, ed incuriosisce il posto di guida bifronte e la dentatura nella parte alta della benna.

Ora mi chiedo: dove finirà la mia collezione?
Discendenti ne ho, ma occorre conoscenza della materia per gestirla”.

Cito questa testimonianza soprattutto perché mi hanno colpito la freschezza e l’entusiasmo (l’anagrafe non è un limite per le persone mentalmente attive…) del signor Maiolani, la sua passione così’ radicata e il suo timore di veder dispersa una collezione tanto importante. Che, tra l’altro, ha anche un notevole valore economico e basta frequentare le fiere di settore e i siti dedicati per rendersene conto.

A questo punto faccio mio l’appello del nostro appassionato lettore: non c’è nessuno che voglia occuparsi della sua collezione, evitando che venga dispersa?

Radunando i modellini non in una banale esposizione, ma in un luogo che consenta anche un percorso storico, tecnologico e culturale, un confronto tra i brand, uno scambio d’esperienze tra i vari appassionati del settore?

Chissà, forse non è un’utopia. E potrebbe essere un business.

4 Commenti

  1. Buongiorno Sig.ra Daniela Grancini, ho avuto la fortuna di conoscere una persona molti anni fa il Sig. Nino Venieri co-proprietario a quel tempo della Venieri SpA di Lugo di Ravenna, di cui oggi mi onoro di essere amico, che da “sempre” colleziona modellini di macchine Edili, stradali, movimento terra.. anche se ultimamente solo di “antiquariato”. Nella sua abitazione costruita all’interno della vecchia ma ancora affascinante fabbrica Venieri ha ricavato uno spazio molto ampio dove sono custodite in bellissima mostra su bacheche in vetro quasi museali ca. 3000/3500 macchine differenziate per marca e tipologia. Il risultato è splendido! Forse potrebbe essere il caso di mettere in contatto il Sig. Mario con il Sig. Nino… chissa!

    • Grazie per la segnalazione Tavanti, la giro immediatamente al signor Mario. Speriamo che nasca una joint venture proficua per entrambi sulle ali della reciproca passione!

  2. Forse sono in enorme ritardo, ma vedo solo ora questa conversazione:
    Sono amico di Nino Venieri, che è venuto cortesemente a trovarmi, portandomi le fotocopia di alcune pagine di un libro riguardanti il mio modellino O&K AS 600, del quale non riesco a capire il motivo della dentatura sulla parte alta della benna.
    Su dove finirà la mia collezione, resta l’enorme interrogativo, dato che prima o poi (sperando nel poi!), dovrò essere io ad abbandonare lei.
    Mario Maiolani – Forlì

    • Speriamo di no! La collezione deve continuare. E mi rifiuto di pensare che non ci sia nessuno che voglia raccogliere questa eredità.

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