Testsul campo

Mecalac 15MC: compatto e potente

Se qualcuno vi dice che l’estetica in una macchina movimento terra non conta, non dategli retta. Anche dopo centinaia e centinaia di macchine viste al lavoro in ogni cantiere e situazione di lavoro immaginabile, restare indifferenti al primo contatto con il 15MC  di Mecalac è praticamente impossibile.

Una macchina affascinante

La macchina ti cattura subito al primo impatto con una linea che, se da un lato ha i tratti inconfondibili del family feeling Mecalac, dall’altro ha molti elementi di novità e sorprende per compattezza e posizionamento di cofani e componenti.

L’altra sorpresa sono l’architettura e le generose dimensioni del braccio dell’allestimento da noi provato: solido e massiccio, al punto da non sfigurare anche su una macchina di categoria superiore. E al tempo stesso progettato con un’architettura che anche a macchina ferma lascia intravedere tutte le sue potenzialità sia in termini di raggio di lavoro che di compattezza.

Generosa forza di scavo

Il primo test è quello d’elezione per questa tipologia di macchine, ovvero le operazioni di scavo. In questa situazione apprezziamo la generosa forza di scavo del 15MC, che lascia intuire di avere alle spalle tutta la potenza idraulica dichiarata sulla carta. E sfodera un eccellente equilibrio anche a tutto sbraccio, segno del fatto che spostamento del baricentro e distribuzione dei pesi sono stati perfettamente centrati. L’architettura del braccio
consente di lavorare tranquillamente fino a bordo macchina (e se necessario anche in negativo), situazione in cui apprezziamo concretamente tutta la visuale offerta dalla cabina.

Grazie all’ampia dotazione di accessori a nostra disposizione, portiamo il 15MC al di fuori della tradizionale comfort zone degli escavatori, e lo mettiamo alla prova prima con una benna pala, poi con delle forche per pallet in modo da testarne le capacità di sollevamento e l’equilibrio anche sotto carichi importanti. Anche in queste situazioni, la macchina non tradisce le aspettative dei dati di targa, che dichiarano una
capacità di sollevamento massima di 6,5 tonnellate a tre metri di altezza su tutto il perimetro. Oltre a non mostrare esitazioni, l’assetto dell’escavatore rimane sempre
largamente entro i limiti di sicurezza, cosa che inoltre permette di raggiungere velocità di ciclo elevate e una produttività ragguardevole. In più, nell’utilizzo con forche per pallet la macchina evidenzia una docilità e precisione nei movimenti che senza dubbio gli operatori apprezzeranno.

Ottimo anche in pendenza

Incoraggiati dalla docilità della macchina e dalla prevedibilità delle sue reazioni indipendentemente dal tipo di operazioni svolte, decidiamo di metterla alla prova anche in situazioni meno usuali come il trasporto e lo scarico in pendenza e in negativo.
Anche in questo caso il 15MC non accusa il colpo, mantenendo un assetto perfettamente equilibrato e che poco si discosta da quello delle normali operazioni. La trazione, anche sotto carichi di una certa importanza, si mantiene sempre a livelli ottimali – potenza e coppia si sentono -, e anche movimentando un pesante pallet da un’altezza di oltre
due metri fino a terra la macchina rimane praticamente incollata al suolo. Una nota a proposito dei consumi, che nonostante il limitato tempo del test ci sentiamo di fare
data la varietà di situazioni in cui abbiamo testato la macchina.
Il costruttore indica una forbice ricompresa fra un minimo di 8 litri/ ora e un massimo di 14 litri/ora, che considerata la capacità del serbatoio di 150 litri si traduce in un’autonomia
tale da coprire largamente un turno di lavoro al massimo delle prestazioni.
I consumi rilevati durante la prova, che si collocano in posizione intermedia fra i due valori, sembrano sostanzialmente confermare quanto dichiarato.

di Roberto Negri