Investimenti

Locomotiva Sud: 45 miliardi dal PNRR

Il Sud è l’economia trainante della ripresa italiana. Anche grazie ai soldi che arrivano dal PNRR, di cui il 50% ha già una destinazione.
Una locomotiva che, adesso che è arrivato il carburante per farla partire, ha bisogno di lavorare a pieno ritmo, senza sprecare tempo né risorse. Anche perché le cose da fare sono molte e urgenti, l’apertura di alcuni cantieri non più rimandabile, l’attuazione di progetti pronti da tempo non più procrastinabile.

Il Sud trascina la crescita

Ammontano infatti a 24,2 miliardi di euro i fondi destinati alle costruzioni per il Sud Italia dal PNRR già ‘territorializzati’, cioè per cui sono stati già individuati i territori in cui le risorse produrranno i loro effetti: una cifra pari al 54% dei 44,8 miliardi che il Piano di Ripresa e Resilienza destina in totale al comparto delle costruzioni per il Mezzogiorno, con l’obiettivo di ridurre il divario infrastrutturale tra nord e sud del Paese. Nella distribuzione regionale degli investimenti già territorializzati la Puglia è sesta, con 3,9miliardi di euro.
Questi i dati del Centro Studi Ance, presentati durante il convegno ‘Locomotiva Sud. Come il Mezzogiorno può trainare la ripresa italiana grazie al PNRR’ organizzato da Ance, Ance Puglia e Ance Bari e BAT tenutosi alla Masseria Li Reni di Manduria, in provincia di Taranto.

Nella distribuzione regionale degli investimenti già territorializzati compaiono ai primissimi posti tre regioni del Sud: la Campania (prima regione in Italia) con 7,4 miliardi, la Sicilia con 5,1 (quarta) e la Puglia (sesta) con 3,9.

A seguire Abruzzo (2,7 miliardi), Calabria (2,3 miliardi) e, in coda, Basilicata con 762 milioni e Molise con 591.

Quali interventi  a livello globale?

Fin qui il Sud, con gli importanti dati emersi dall’incontro organizzato da Ance. Ma è tutto il settore delle costruzioni del nostro Paese ad essere chiamato a cogliere questa opportunità, visto che gli impatti sull’edilizia sono trasversali alle sei missioni previste dal PNRR, anche se con un impatto maggiore in tre capitoli. La prima missione, Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura, stanzia complessivamente 49,1 miliardi e prevede anche il rinnovo macchine per il cantiere e la conseguente connettività. La seconda missione, Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, stanzia complessivamente 68,6 miliardi di euro, buona parte dei quali andranno proprio a rinnovare gli immobili esistenti. La terza missione, Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile, che mette in campo 31,4 miliardi, avrà un impatto soprattutto sul versante delle infrastrutture. Infine la quarta missione, Istruzione e Ricerca, punterà ad ammodernare i manufatti.

Ma ora la cosa più importante da fare è iniziare subito a spendere (bene) i soldi che ci sono piovuti sul capo, senza sprecare neppure un euro. La nave Italia senza il motore dell’edilizia è destinata ad andare alla deriva. Ora le risorse finanziare (tante!) ci sono. Non esistono più scuse per approssimazione, mancanza di trasparenza, scarsa professionalità, assenza di visione progettuale. Se non ora, quando?