I lavori degli altri

La Francia guida la ripresa. E noi?

Ho trascorso alcuni giorni nel Dipartimento francese delle Alpi Marittime e sono rimasta ancora una volta sorpresa dal numero delle macchine al lavoro: un dispiegamento di forze impressionante, di tutte le marche, attivo giorno e notte e pure durante il periodo delle festività natalizie, al lavoro a pieno ritmo, incessantemente.

Le foto che vediamo si riferiscono alla Fase 1 ( che va da ottobre 2017 ad aprile 2018) di un progetto ad ampio respiro di tutela e ripascimento delle coste. Nella fattispecie, fino al prossimo aprile, si provvederà a proteggere le spiagge dall’erosione marina apportando ben 95.000 metri cubi di sabbia, la metà dei quali trasportata da natanti. L’obiettivo è la prevenzione dei rischi naturali anche attraverso il rinnovo e la messa di sicurezza delle reti idriche e delle forniture di gas ed elettriche. E scusate se è poco.

Inizierà poi la Fase 2 (Settembre 2018/Febbraio 2020), volta a promuovere nuove concessioni armonizzate, di maggior valenza estetica e di minor impatto sul territorio.

La Fase 3 (dal 2021 al 2022) prevede la creazione di spazi pubblici destinati ai pedoni e alle biciclette e la riqualificazione di quelli esistenti.

Sono sostanzialmente due gli elementi che balzano agli occhi dopo aver osservato questi lavori e aver parlato con alcuni assessori (di diverso schieramento) del comune di Cannes: innanzitutto l’attenzione alla tutela dell’ambiente, un tema che sta davvero a cuore ai nostri cugini d’Oltralpe e che, a differenza di quanto avviene da noi, non è mai connotato politicamente ma risponde a un sincero desiderio di tutti i rappresentanti di governo, di salvaguardare il territorio e le persone.

I noleggiatori, Loxam in testa, fanno la parte del leone nei lavori lungo la Croisette di Cannes

Il secondo aspetto da considerare è l’arco temporale in cui si svolge il progetto in oggetto. Che non si ferma al “qui e adesso”, ma ha un respiro ampio, di larga visione, che si dipana dal 2017 al 2022 e che non si arresterà né modificherà nemmeno in presenza di eventuali movimenti tellurici nella compagine politica dello Stato. Insomma, i lavori andranno avanti e finiranno nei tempi previsti, le imprese continueranno a lavorare, le macchine continueranno ad essere utilizzate, vi saranno delle certezze (per quanto certi possano essere i destini degli uomini…), degli obiettivi da raggiungere, dei risultati da ottenere e, alla fine, degli utili da portare a casa.

E il territorio di cui parliamo è solo una piccola parte della Francia. immaginate cosa sta succedendo con il progetto Grand Paris!

Ecco, in questo inizio anno che auspico per tutti proficuo e sereno, l’augurio che mi sento di fare al nostro Paese è quello di recuperare questa voglia di fare, di cercarsi le occasioni e non farsele scappare, di perseguire tenacemente i propri obiettivi, di non scaricare sulla burocrazia e le pastoie politiche i propri fallimenti e la propria mancanza di dinamismo, di avere idee nuove (possibilmente vincenti) e saperle mettere in pratica.

Basta piangersi addosso. La ripresa c’è. Rimbocchiamoci le maniche. E buon 2018 a tutti.