Nuovi marchi

KATO IMER: chi l’ha visto?

Dopo l’esordio allo scorso Samoter cosa ne è stato della nuova realtà italo-giapponese scaturita dall’accordo tra Kato Works Co. Ltd e IHI Corporation? Un silenzio assordante ha seguito l’apparizione in grande stile della neonata KATO Imer e sono in molti ora a chiedersi come mai a quell’inizio tanto promettente non sia seguito nulla, almeno dal punto di vista della comunicazione.

Per chi non ricordasse la vicenda facciamo un breve riassunto della situazione.

L’accordo aveva visto il trasferimento del 100% delle azioni  della IHI Construction Machinery Ltd. da IHI a Kato. Dal 1° gennaio 2017 la  IK, che controllava il 51% della Ihimer spa con sede in Italia a San Gimignano (il 49% continua invece ad essere detenuto da Imer Group spa), aveva già mutato la propria ragione sociale in Kato Heavy Industries Construction Machinery Co. Ltd ( Kato HICOM). Il 17 febbraio scorso anche Ihimer ha mutato la propria ragione sociale in Kato Imer spa.

In base a questo agreement dal 1° di marzo 2017 sulle macchine prodotte in Italia (escavatori fino a 27 quintali, skid e mini dumper)  il logo Ihimer è stato sostituito con Kato Imer. Le macchine compatte prodotte in Giappone (escavatori  dai 30 agli 85 quintali) riportano invece solo il logo Kato.

Al Samoter avevamo visto 4 nuove macchine con il nuovo logo, 3 skid (20, 25 e 28 quintali) e il track loader T 33. Macchine made in Italy con le quali, come aveva sottolineato Igino Elefante, direttore commerciale marketing di Kato Imer, si intende coprire la gamma intermedia, quella che produce maggiori volumi.

Da allora però, in redazione non è più arrivato alcun comunicato né sulle riviste estere, che cerco di monitorare costantemente, mi è sembrato sia apparso qualche aggiornamento.

Sul sito http://www.ihimer.com l’ultimo comunicato risale all’aprile 2017. Allora? Chi l’ha visto? Si accettano pareri e scommesse. La mia personale opinione è che non si annuncia in pompa magna un accordo che per certi versi avrebbe potuto diventare molto strategico a livello distributivo in Europa, se non si hanno le idee chiare. O, almeno, un solido piano industriale alle spalle. Così si fanno solo restare a bocca asciutta clienti e giornalisti.