Congressi

I primi 30 anni di Assodimi

Nel Congresso del trentennale Assodimi, nell’ “Universo macchine” condiviso con Unacea, traccia la road map del noleggio che verrà.

“Pianeta Macchine 2022”: mai denominazione avrebbe potuto essere più azzeccata per identificare il 30° Congresso Assodimi, tenutosi al Superstudio Maxi di Milano. Una collocazione simbolica che, già nella sua scelta evidenzia uno dei pilastri su cui si fonderà la strategia di Assodimi (e del partner Unacea) nei prossimi anni.

Gli sponsor dell’evento

La location, infatti, è un’imponente struttura industriale sapientemente recuperata e ristrutturata secondo criteri di sostenibilità: ha infatti ottenuto la certificazione LEED, un programma per la progettazione, costruzione, manutenzione e funzionamento di edifici verdi ad alte prestazioni, diventando così il primo edificio certificato LEED che utilizza il 100% di energia rinnovabile.

Marco Prosperi (a sinistra) Direttore di Assodimi e Luca Nutarelli, Segretario Generale di Unacea

Ed è proprio la sostenibilità che è stata una importante key word di Pianeta Macchine, collegata ad altri importanti concetti, tecnologia, innovazione, servizi….. temi con cui i noleggiatori di domani dovranno confrontarsi per diventare ambasciatori di modalità di business diverse e ridisegnare lo scenario futuro del noleggio.

Con quali strumenti?

Innanzitutto, cogliendo le opportunità che la tecnologia mette a disposizione e che sono strettamente legate proprio al concetto di sostenibilità, una parola guardata con diffidenza fino a poco fa e che ora, non solo per motivi etici, ma di business, sta conquistando i decision makers dell’industria e dei servizi.

Walter Vinciotti

La sostenibilità è il driver che sta guidando la progettazione di macchine e attrezzature, ma anche i processi del costruire: si va verso una demolizione selettiva con riciclo in loco delle materie di scarto, si opta sempre più per la mescolazione del calcestruzzo prodotta da impianti con miscelatore e non in autobetoniera, si stanno progettando e commercializzando macchine a propulsione alternativa, rispettose dell’ambiente in cui viviamo…L’elettrificazione, come ha spiegato Walter Vinciotti, CEO di Privé, non è un mito da sfatare né un’innovazione futuristica, ma un’opportunità da cogliere per tutti i costruttori e da applicare, in maniera differenziata e mirata, a tutte le applicazioni del cantiere, non venendo mai meno a tre presupposti irrinunciabili: prestazioni, affidabilità, sicurezza.

Davide De Silvio

Ne è convinto anche Davide De Silvio, responsabile Powertrain di FPT Industrial, Iveco Group: “L’elettrificazione permette di ripensare la macchina e di rivederne l’architettura. Sta ai costruttori offrire differenti soluzioni a seconda della tipologia di macchina e delle missioni applicative”.

Antonio Stanisci

L’importante è gestire al meglio, come ha affermato Antonio Stanisci, Commercial & Marketing Director di ALD Automotive, questo periodo di transizione, anche culturale e non solo tecnologico, verso un cambio di passo nel mondo della catena cinematica.

Lo scenario macroeconomico

Stefano Fantacone

Come si vede la carne al fuoco è tanta e tutti, progettisti, costruttori, noleggiatori, imprese, stanno giocando una partita impegnativa su un terreno di gioco complesso che presenta alcune criticità di non poco conto. L’incremento dei prezzi delle materie prime, la mancanza di componenti e l’inflazione all’8%, il dato più alto dal 1980,  sono indubbiamente motivi di incertezza ma tuttavia, come ha affermato Stefano Fantacone, Direttore Scientifico Cer, siamo in presenza di un’inattesa solidità del ciclo economico reale, che si presenta ancora robusto.  Nel 2022 si prevede si supereranno le 28.000 unità di macchine vendute e nel 2023 si attende un ulteriore consolidamento. Un dato, valido pure per il settore del noleggio, confermato anche da Federico Della Puppa di Smart Land che nei suoi grafici di presentazione ha evidenziato un 2021 ottimo e un 2022 ancora in fase di crescita, spiegando che il noleggio non è un mercato paragonabile ad altri nel settore delle costruzioni, ha delle dinamiche tutte sue che non sono necessariamente collegate al PIL e continua a costituire uno dei tasselli per migliorare il processo gestionale delle imprese.

Federico Della Puppa

Federico Della Puppa ha anche evidenziato, parlando di sostenibilità, la criticità costituita dal consumo del territorio (il Veneto ha un dato riferito al consumo di suolo di 2.5 volte maggiore delle altre regioni italiane, con 11.000 capannoni industriali inutilizzati e un rapporto tra nuove costruzioni e demolito che nel 2000 era dell’1,3% e che oggi è del 25%, vale a dire che la demolizione vale un quarti del mercato del nuovo) e la conseguente necessità di spingere sulle attività di demolizione e riqualificazione. Ossigeno per il mercato delle macchine e del noleggio.

Luci e ombre

A questo punto è obbligatorio farsi un paio di domande. Quella che stiamo vivendo e che ai più appare come una vera e propria crisi, accentuata da una pandemia non ancora risolta, dalla guerra in Ucraina, del prezzo delle materie prime, dalla mancanza dei componenti, è una crisi congiunturale (legata al momento) o strutturale? È importante capire le differenze, come ha affermato Sebastiano Barisoni, conduttore di Focus Economia su Radio 24, perché dalla risposta che ci daremo, dipenderanno i nostri comportamenti, vincenti o meno.

Sebastiano Barisoni

Le crisi congiunturali hanno durata temporale limitata e quindi la soluzione è quella di stare fermi. Quelle strutturali, vere e proprie rivoluzioni, impongono una reazione. Un esempio? Durante una crisi si assiste al crollo repentino di un’attività produttiva in alcuni settori (non in tutti) e a un ritorno abbastanza veloce a un livello precrisi. Si tratta tutto sommato di una situazione utile perché crea gli anticorpi necessari per tornare ad essere più forti di prima, anche se sarà inevitabile che i più deboli restino sul campo di battaglia.

Le crisi strutturali invece sono, come le ha definite Barisoni, “terra incognita”, sono indistinte, irreversibili e imprevedibili e colpiscono l’intera economia, come la livella di Totò. Sono vere e proprie rivoluzioni, come le tre rivoluzioni industriali dei secoli scorsi, quella della macchina a vapore e del carbone, quella del motore a scoppio, dell’elettricità e del petrolio, e quella dell’energia atomica, dell’astronautica e dell’informatica. Non sono una passeggiata, lasciano sul capo vincitori e vinti e purtroppo vengono capite nella loro complessità solo quando se ne esce.

Quindi cosa fare? Quando si ha il sospetto di essere finiti in una crisi strutturale bisogna muoversi, reagire, non guardare a “come si stava prima” rimpiangendo il passato, ma rimboccarsi le maniche per crearsi un nuovo futuro.  Insomma, non bisogna cedere alla Retrotopia (titolo del volume postumo di Zygmunt Bauman, il grande sociologo polacco scomparso all’inizio di quest’anno), l’attitudine cioè a collocare nel tempo passato – e non più nel futuro – l’idea di una società migliore.

Verosimilmente (è il parere personale di chi scrive) stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione e quindi a maggior ragione deve essere vivido, forte e tenace l’impegno a darsi da fare per migliorare e innovare il presente e interpretare il futuro che sarà, attrezzandosi per affrontarlo al meglio.

Il valore (aggiunto) del servizio

E veniamo qui a quello che, secondo me, è il nocciolo della questione e il messaggio conclusivo che i noleggiatori presenti al 30° Congresso Assodimi dovrebbero portare a casa.

Il valore aggiunto (cioè il valore che ha un bene o un servizio al di là del suo costo) diventa cruciale in tutte le rivoluzioni di questo mondo, anche in quella rivoluzione nella rivoluzione che si chiama Rete. E questo valore è il cliente che lo stabilisce.

Il provocatorio invito di Barisoni a dare scacco matto al logaritmo adottando strategie consulenziali, di empatia, di standardizzazione dei servizi che nessuna realtà aumentata è in grado di surrogare è, di fatto, per chi lo sappia cogliere, la chiave di volta del successo.

L’algida tirannia dell’algoritmo il noleggiatore la vince ribaltando il rapporto di forza e inserendo nella propria offerta non solo macchine (quelle si trovano ovunque, in rete, basta digitare sul motore di ricerca quello che serve), ma aspetti di umanità e di empatia che l’intelligenza artificiale non è in grado di raggiungere e su cui le imprese dovrebbero puntare forze e strategie.  Non pensiamo a un’età dell’oro che non tornerà più (almeno come ce la ricordavamo noi). Cerchiamo di leggere il presente e il prossimo futuro tra rischi e incertezze, fallimenti e speranze, superando pregiudizi e stereotipi. Con un importante ingrediente da non dimenticare e che è forse stata la key word trasversale e nascosta di tutto il Congresso: il CORAGGIO.