Il 31 luglio 2018 arriva una notizia importante per il sollevamento. A cui, nella calura generale e con l’attenzione (almeno in Italia) rivolta alla politica interna,non viene dato il giusto risalto da parte dei media.
Eppure avrebbe meritato un occhio di riguardo, soprattutto da parte della stampa specializzata. Cos’è successo? Che la svedese Hiab (parte del Gruppo Cargotec), ha acquisito l’italiana Effer.
Chi sono i protagonisti
Hiab è leader a livello mondiale nei sistemi di sollevamento autocarrati e nei dispositivi scarrabili. Hiab ha acquisito dal Gruppo CTE il ramo d’azienda di Effer che produce gru retrocabina. Il prezzo di acquisto è stato fissato in 50 milioni di euro.
Con questa acquisizione Hiab rinforza la propria ambizione di essere uno dei protagonisti a livello mondiale nel segmento delle gru retrocabina. E allarga così la propria offerta di prodotto.
Fin dal 2016 Hiab ha completamente ampliato e rinnovato l’offerta dei propri prodotti. Lo scorso maggio ha annunciato il rinnovamento della gamma leggera.
Con l’acquisizione di Effer Hiab espande il proprio portafoglio di prodotto nel segmento delle gru pesanti. In particolare quelle con una capacità di sollevamento di oltre 100 t/metro. Comparto in cui Effer è riconosciuta come leader indiscusso a livello mondiale.
Effer, fondata nel 1965, ha oltre 50 anni di esperienza nello sviluppo e realizzazione di gru retrocabina. Con un’offerta di prodotto che spazia dalle 3 alle 30 ton/metro di capacità di sollevamento, a gru per applicazioni speciali e per impieghi marini. Effer, la cui sede è a Minerbio (Bo) ha in Italia circa 400 dipendenti. La rete distributiva può contare su un network di oltre 100 concessionari che coprono 60 Paesi nel mondo.
Nel 2017 il fatturato ha raggiunto i 71 milioni di euro. Generando un utile operativo di circa 6,1 milioni di euro.
Le dichiarazioni
“Grazie alle dimensioni e alla sua presenza globale – ha affermato Lorenzo Cipriani, CEO di Effer – Hiab ci offre le migliori opportunità per una crescita continua. In quest’ottica sono davvero lieto che Effer sia diventata parte di un’organizzazione che ha un passato prestigioso. E passione per la qualità e l’affidabilità dei prodotti“.
“Sono lieto di dare il benvenuto a Effer nella famiglia Hiab“, ha dichiarato Roland Sunden, presidente di Hiab. “Questa acquisizione rappresenta un passo importante in linea con la nostra strategia di essere leader globali nel segmento delle gru retrocabina“.
Nel nome del business
Si capisce quindi quale importanza rivesta questa acquisizione nel segmento del sollevamento. I motivi sono molteplici. Hiab e Effer ora dispongono di prodotti che si complementano. E questa unione tra due aziende molto forti consentirà loro di fare notevoli economie di scala. Sulla componentistica, per esempio. Sugli acciai alto resistenziali, sull’oleodinamica. E soprattutto sull’elettronica, cruciale per l’implementazione dei sistemi di sicurezza indispensabili per l’azionamento delle macchine.
Inoltre, solo se si è player a livello mondiale è possibile compensare gli alti e i bassi dei mercati. In Italia la crisi ha fatto calare le immatricolazioni dei veicoli commerciali industriali. Avere più mercati di riferimento, come consentirà questa unione, metterà al riparo da future fluttuazioni della domanda. A questo si aggiunga la diversificazione di missione dei vari prodotti. Che ora, con l’allargamento dell’offerta, potrà estendersi a una gamma molto più ampia di applicazioni.
Ecco perché questa notizia (positiva per il nostro mercato e per Effer, uno dei sui protagonisti), avrebbe meritato più attenzione. Anche se siamo in estate, il business non va in vacanza per chi ancora ci crede.