Sicurezza sul lavoro

28 aprile giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro

E noi? Cosa facciamo noi per far sì che questa giornata abbia un senso e non sia solo un’altra inutile ricorrenza sul calendario? Perché ognuno di noi ha la responsabilità di fermare le morti e gli infortuni sul lavoro. E sarebbe bene che tutti se lo ricordassero.

E se è vero che i governi hanno la  responsabilità di fornire l’infrastruttura – leggi e servizi – necessaria per garantire che si lavori in sicurezza, sviluppando un programma nazionale e un sistema di ispezione per far rispettare la legislazione, è anche innegabile che poi spetti a ciascuno di noi osservare (e far osservare) le regole.

La Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, è stata istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, e si tiene ogni anno il 28 aprile e mira proprio a focalizzare l’attenzione internazionale sull’importanza della prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro e delle malattie professionali e sulla necessità di un impegno collettivo per la creazione e la promozione della cultura della sicurezza e della salute sul lavoro. Ma è servita a qualcosa?

Una situazione critica

Secondo quanto rilevato dall’Inail, le denunce di infortunio sul lavoro nel primo bimestre del 2022 sono state 121.994, + 47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021, 114 delle quali con esito mortale (+9,6%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 8.080 (+3,6%).

E’ chiaro che se il trend venisse confermato anche nei prossimi mesi, saremo di fronte ad una situazione di assoluta criticità, che come spesso invocato in questi anni, serve una pronta riposta dalla politica e dalle sedi competenti.

Le campagne di sensibilizzazione su questo argomento aiutano moltissimo, soprattutto a livello di associazioni e istituzioni private, anche se l’onere e la responsabilità della prevenzione non può e non deve essere appaltato solo a loro.

In questo senso molto sta facendo l’IPAF che, per il settore del sollevamento, da anni sta portando avanti iniziative volte a veicolare la cultura delle sicurezza e della prevenzione.

L’ultima campagna, “Occhio alle cadute” nasce dai 239 rapporti di cadute da piattaforme aeree in 20 Paesi, che hanno causato 132 morti (dati raccolti dal 2012 al 2022) e fornisce tutti gli elementi utili per prevenire infortuni e decessi.

Ma anche Inail, per lo specifico settore dell’edilizia, comparto in cui si verificano purtroppo la maggior parte degli incidenti mortali, ha avviato interessanti campagne sulla sicurezza nei cantieri, un progetto di incontri seminariali mensili aperti alle imprese edili.

Ma tutto questo non basta ancora e dimostrerà la propria utilità solo quando si andrà verso l'”incidente zero”. E quando tutti impareranno che la sicurezza non è un caso, ma una scelta.