Sicurezza sul lavoro

28 Aprile 2023: la sicurezza è ancora lontana

Oggi, 28 aprile  2023, ricorre la Giornata Mondiale della Sicurezza e della Salute sul Lavoro (World Day for Safety and Health at Work): istituita nel 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), questa ricorrenza nasce dalla necessità di promuovere il dibattito attorno alla prevenzione degli infortuni e delle malattie nei luoghi di lavoro e dare rilievo al tema del lavoro salutare e sicuro. Chi vuole conoscere la storia di questa importantissima giornata può documentarsi su questo link.

Non a caso è stata messa in apertura di questo articolo un’immagine emblematica, tratta da Tempi Moderni di Charlie Chaplin, un capolavoro assoluto della cinematografia mondiale. Un’immagine che, anche se nell’intenzione del regista intendeva all’epoca trasmettere un messaggio umano, politico e sociale tuttora di assoluta attualità, evidenzia anche quanto gli ingranaggi di una macchina possano uccidere (non solo metaforicamente purtroppo) chi la sta utilizzando.

Un operaio al lavoro durante la costruzione dell’Empire State Building, 1930

Il tema della campagna 2022 della Giornata Mondiale della Sicurezza e della Salute sul lavoro era “Let’s act together” e poneva l’accento sul concetto di azione coordinata tra tutti gli attori che possono contribuire a creare luoghi lavorativi più sicuri. A distanza di un anno ci chiediamo: questo claim è stato efficace? E ancora: in vent’anni di campagne mondiali per promuovere la sicurezza, quali risultati si sono raggiunti?

L’importanza della formazione

E’ chiaro a tutti che, perché si possa incidere efficacemente nella diffusione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, partendo soprattutto dalla scuola, siano necessari momenti informativi e formativi dei lavoratori costanti nel tempo.

I dati Inail continuano ad essere allarmanti: nel 2022 nel nostro Paese si sono registrate 697.773 denunce di infortunio, il 25,67% in più rispetto al 2021, mentre in riferimento alle malattie professionali ne sono state protocollate 60.774, il 9,92% in più rispetto al 2021 (55.288).

Un pilastro fondamentale per creare una nuova cultura della prevenzione è quello di accompagnare le aziende in un percorso virtuoso anche con incentivi economici, in modo particolare verso quelle imprese che investono in sicurezza“, ha affermato Paolo Ricotti, Presidente nazionale del Patronato Acli.  “La politica deve ascoltare il grido di allarme di tutti i livelli apicali dell’Inail, oppure saremo nuovamente costretti ad indignarci per l’ennesima morte sul lavoro, aspettando che le cose si sistemino da sole. Speriamo che già nel prossimo decreto lavoro, si possa vedere un primo passo tangibile in tal senso”.

Maglia nera all’edilizia

Le costruzioni, che danno lavoro a 1,3 milioni di addetti e contribuiscono al 9,6% del Pil nazionale, sono al centro dell’approfondimento del nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, che conferma l’alto rischio legato ad attività che comportano uno sforzo fisico non indifferente, come il trasporto di carichi pesanti, il sollevamento, il lavoro in posizioni rischiose, la permanenza a lungo in cabina, eseguite in ambienti poco agevoli e talvolta in condizioni climatiche avverse.

L’incidenza dei decessi sul totale degli infortuni denunciati nel settore è la più elevata tra tutti i comparti dell’Industria e servizi, a ulteriore conferma della pericolosità delle attività svolte nei cantieri.

Forse è utile ricordare ancora una volta che la formazione sull’uso delle attrezzature di lavoro è un obbligo di legge presente in tutte le legislazioni riguardanti la salute e sicurezza sul posto di lavoro europee e in tutte quelle nazionali. In Italia tale obbligo è contenuto nel Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008 all’articolo 73.

In questo contesto assumono enorme rilevanza le campagne che molte Associazioni vanno da tempo organizzando per promuovere la sicurezza in cantiere.  Una doverosa menzione va a IPAF che dalla sua fondazione si occupa di corsi di formazione per utilizzatori di piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE). IPAF promuove l’uso sicuro ed efficace dei mezzi mobili di accesso aereo nel senso più ampio del termine, mettendo a disposizione consigli e informazioni di natura tecnica, influenzando e interpretando la legislazione e gli standard, organizzando iniziative sulla sicurezza e offrendo programmi di formazione

Sin dall’inizio delle attività di analisi, condotte da IPAF, dei dati sugli incidenti nel 2012, le cadute dalle piattaforme sono state la causa più comune delle lesioni e dei decessi legati all’uso di queste macchine.

Dal 2012 al 2022 abbiamo ricevuto 239 rapporti di cadute dalla piattaforma in 20 Paesi, che hanno causato 132 morti“, spiega Maurizio Quaranta, Italy Representative & International Project Coordinator di IPAF. “Tra le altre proposte dalla nostra Associazione, la campagna di sicurezza IPAF Occhio alle cadute identifica le principali cause delle cadute dalle piattaforme e fornisce consigli per evitare i pericoli associati“.

Non solo PLE

Ma in cantiere si utilizzano tante altre macchine, veicoli e attrezzature potenzialmente pericolosi se non impiegati correttamente, dalle macchine movimento terra alle macchine stradali, dai veicoli pesanti alle perforatrici, alle gru edili e fuoristrada….Tante applicazioni diverse, con differenti modalità di guida, utilizzo, formazione.

Molto sta facendo in questo senso anche Formedil l’ente paritetico nazionale per la formazione, la sicurezza e i servizi per il lavoro che eroga un’ampia offerta formativa.

E molto stanno facendo anche alcuni costruttori di macchine e veicoli pesanti che organizzano corsi in sede e presso i loro concessionari per veicolare in modo capillare il concetto di sicurezza.

La sensazione però è che, al di là di tutto quello che istituzioni, associazioni, costruttori possono offrire, manchi la percezione del rischio cioè quello che viene definito  un processo cognitivo coinvolto in diverse attività quotidiane e che orienta i comportamenti delle persone di fronte a decisioni che coinvolgono dei rischi potenziali. Di fatto siamo di fronte a un problema culturale. Che, come tutti i problemi di questo tipo, si risolve in un unico luogo deputato: la Scuola. La formazione è un lungo percorso che inizia precocemente per approdare infine al mondo del lavoro senza mai concludersi, anzi continuamente perfezionandosi.

Le nuove tecnologie (parecchie di queste verranno mostrate a SamoterLAB  e nell’adiacente Area dedicata al Cantiere Digitale) possono dare un prezioso contributo all’implementazione della sicurezza sul luogo di lavoro. Bisogna osservarle, capirle, studiarle, considerarle come indispensabili alleate in un mondo in cui il rapporto uomo/macchina andrà necessariamente rivisto in un’ottica di consapevole integrazione.