Anniversari

V8: i ruggenti 50 anni di un mito

Il V8, il motore che ha fatto di Scania un mito in Italia e nel mondo, compie 50 anni. Ed è già leggenda. Un componente che ha scandito la storia del trasporto negli ultimi 50 anni e che, anche nel nome, che richiama la V di Vittoria e l’8 come simbolo dell’infinito, delinea il proprio obiettivo: continuare ad essere, oggi e domani, la quintessenza della propulsione a 8 cilindri. E quindi il Re dei motori. Non è quindi un caso che i festeggiamenti si siano tenuti in occasione dell’evento I Giorni del Re che Italscania ha organizzato dal 3 al 5 maggio. Un evento che è tradizionalmente la grande kermesse degli scenografici camion decorati che arrivano da ogni parte d’Italia.

E la rassegna dei camion storici di Scania che, perfettamente funzionanti, assolvono, ora come un tempo, le missioni applicative per cui sono stati costruiti.

Un’edizione speciale

Lo staff di Italscania con Giuseppe Piumatti (terzo da destra) e Ivana Lorenzini, Presidente di ADMO Trentino Onlus, quarta da destra

Per festeggiare il V8 è stata presentata una V8 Special Edition tutta d’oro in tiratura limitata (50 pezzi) il cui primo esemplare è stato battuto all’asta durante i Giorni del Re. Il fortunato aggiudicatario, Giuseppe Piumatti Amministratore unico della Bra Servizi, se l’è portata a casa per 166.000 euro.

Franco Fenoglio, Presidente e AD di Italscania, secondo da sinistra, devolve 15.000 euro all’AIDO

E Italscania ha devoluto 15.000 euro dell’importo all’Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO). Un gesto generoso che testimonia il forte impegno che Scania profonde nel sociale, condiviso anche da Bra Servizi, pure molto presente  nell’ambito del welfare con numerose iniziative.

Nel corso dei Giorni del Re è stato possibile visitare anche il V8 Museum, una mostra dedicata ai progetti, alla visione e alle persone che hanno reso possibile la creazione di un vero e proprio gioiello della meccanica.

Una nota curiosa: abituata ad anticipare i tempi, nel 1940 Scania apre le porte degli stabilimenti alle donne. E la foto d’epoca qui sopra testimonia l’attenzione che la Casa costruttrice ha sempre avuto (e continua ad avere) per le professionalità femminili.

Focus sul mito

Nel 1969 gli ingegneri di Scania mettono a punto un motore diesel V8 da 14,2 litri da 350 Cv: un prodotto quasi inconcepibile in anni in cui la potenza disponibile per autocarri di lungo raggio si aggirava sui 250 Cv. Oggi, dopo 50 anni, il V8  (8 cilindri disposti a V) ha in comune con la prima generazione solo il design di base e il sistema modulare. Ed è  disponibile in un range di potenza che va dai 520 ai 730 Cv.

La prima versione da 14,2 litri pesava 334 Kg. Oggi la versione da 16,4 litri, nonostante la maggior cilindrata, ha lo stesso peso. Con quasi il doppio della potenza disponibile e con sistemi ausiliari avanzati. Il primo V8 doveva raggiungere 1500 giri/min per erogare 1245 Nm. Il motore di oggi da 730 Cv eroga 3500 Nm già da 1000 giri/m. Ed è quindi non solo potente, ma conveniente.

L’ultima edizione del V8, introdotta nel 2017, è stata subito riconosciuta per l’eccellente economia dei consumi: la nuova gamma offre un risparmio di carburante del 7-10%.

Temi bollenti

Franco Fenoglio

I Giorni del Re sono stati anche l’occasione per fare il punto su argomenti di estrema attualità per il mondo del trasporto, attraverso due momenti di confronto. Nel primo, “Professione Conducente. Quale futuro“? è stata messa in evidenza la centralità del ruolo del conducente di veicoli industriali in termini di sicurezza e sostenibilità. Nel secondo, oltre a presentare ufficialmente I Giorni del Re, è stato fatto un excursus storico e tecnico sul motore V8.  Il minimo comun denominatore che ha legato i due momenti è stata indubbiamente la parola “passione”. Evocata sia dal Presidente  e AD di Italscania Franco Fenoglio, sia da Giancarlo Perlini, responsabile Marketing di Italscania. Perché è proprio la molla della passione che fa scegliere a un guidatore di camion il proprio mestiere. Glielo fa amare e svolgere nel miglior modo possibile. Una passione che però, sembra stia scemando, soprattutto tra le nuove generazioni. Come dimostra il fatto che, nonostante vi siano molte richieste di conducenti, manchino all’appello 20.000 patenti.

Brutti e sporchi?

Una crisi vocazionale che è legata in parte al fatto che le patenti necessarie costano, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello dell’impegno formativo. Ma che  dipende anche dallo stereotipo diffuso secondo il quale i veicoli sarebbero “brutti, sporchi e cattivi” e quello del conducente un mestiere di serie B.  Nulla di più falso, visto che la figura del guidatore di camion nel tempo è cambiata radicalmente, insieme ai veicoli da guidare che presentano caratteristiche di altissima tecnologia. Addirittura più avanzate di quelle presenti su un’autovettura di fascia alta. La passione per il mestiere va quindi insegnata e promossa. Cosa che già viene portata avanti da parte di Associazioni (Unasca, Confarca, Confartigianato Trasporti) e i Costruttori stessi, con l’istituzione di Accademie formative al loro interno. Una passione che, oggi, ha come formidabile alleato la tecnologia. E che può trovare un appagante sbocco attraverso una professione rivisitata, aggiornata, portata ad alti livelli di specializzazione. E, aggiungiamo noi, che rende anche orgogliosi di “movimentare” l’economia del proprio Paese, visto che l’86% di quanto utilizziamo è trasportato dai veicoli industriali. Perché,come ha ricordato Franco Fenoglio, “il passato è il nostro orgoglio, il futuro la nostra responsabilità“. Non solo parole, visto che Scania  investe dal 5 al 7% del suo fatturato in Ricerca & Sviluppo. E lavora a progetti innovativi  che hanno come obiettivo la sostenibilità. Che non è un’opzione ma l’unico futuro possibile. Per tutti.

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