Un’occasione che non tutti hanno capito

BAUMA_PREPARATIVICome vi avevo preannunciato, nei giorni di martedì e mercoledì scorso si è svolto il pre-Bauma 2016.

Per i costruttori si tratta di una incredibile occasione per poter incontrare i media specializzati di tutto il mondo in una full immersion dal carattere colloquiale che ha pochi altri riscontri.

Un’occasione che può consentire, anche ai costruttori più piccoli e meno organizzati, di avere una ampia eco e di prendere contatti che, nella quotidianità aziendale, è realmente molto difficile andare a cogliere.

Nella nutrita lista degli espositori del Bauma 2016, che si prospetta come il più grande Bauma di sempre, l’Italia è come al solito ben piazzata con oltre 500 aziende.

Realtà grandi e piccole che rappresentano il nostro paese in modo eccellente e che, come ho più volte ribadito, hanno consentito al nostro paese di rimanere a galla in questi anni profondamente bui.

Non tutti, però, hanno capito l’importanza di questo incontro anche e soprattutto a fronte di un investimento ridotto e, a conti fatti, decisamente conveniente.

La mia non vuole essere una pubblicità al Bauma…non ne ha assolutamente bisogno essendo la più organizzata, grande e importante fiera al mondo per le macchine da costruzione.

Si tratta invece di far comprendere come, nonostante una vocazione all’export di molte nostre aziende, non vi sia una altrettanto convincente vocazione alla comunicazione.

Far capire e diffondere con dovizia di particolari il proprio prodotto è il primo e fondamentale canale di conoscenza per entrare in contatto con clienti che, spesso, non si pensava nemmeno di riuscire a conoscere.

E so molto bene, per esperienza personale quotidiana, che la comunicazione è uno dei problemi principali che frenano o che accelerano la crescita delle aziende.

Oggi la comunicazione avviene nei modi più impensati e disparati ed è fondamentale, in una vocazione al business, implementarla nei modi più disparati.

Mi è spiaciuto constatare come, a fronte di centinaia di aziende presenti con la mobilitazione di giornalisti e tecnici da tutto il mondo, quelle italiane non riuscissero a riempire le dita di due mani.

Come mai?

Non me lo spiegare ma, presumo, il tutto risiede nella nostra cronica diffidenza nella comunicazione e nella sua enorme potenzialità di riuscire a trascinare lo sviluppo aziendale.

Più volte ho detto della potenzialità enorme di una politica di marketing a 360°.

Altrettante volte ho detto dalla incapacità delle nostre aziende di saper sviluppare in modo coordinato questo tipo di politica aziendale.

Penso che, tranne poche eccezioni, il pre-Bauma 2016 abbia messo l’accento su questa cronica mancanza tutta italiana.

Ci rivediamo ad aprile. Ovviamente a Monaco.