Sicurezza…per alcuni ancora un optional

SICUREZZA_CANTIERIIn questi giorni ho partecipato a diversi convegni che avevano, come tema centrale, le macchine e tutto quanto ruota loro intorno.

Uno fra questi verteva sull’uso di macchine agricole storiche, su tutte le loro problematiche, sulla sicurezza e sulle normative inerenti gli adeguamenti normativi.

Tralasciando la complessità di una materia che, soprattutto nel caso delle macchine da collezione, è ancora oggi confusionaria ed estremamente carente, sono state preoccupanti le voci di popolo che si sono levate contro gli obblighi normativi sull’adeguamento delle macchine e sulla formazione secondo l’Accordo Stato Regioni.

Comprensibili le lamentele a fronte di un costo che va ad aumentare la già difficile gestione di impresa ma, per contro, non è in discussione, a mio parere, la sicurezza delle persone sul piatto della bilancia di una comparazione con il denaro.

Le piccole aziende, quelle che faticano a stare sul mercato per evidenti diseconomie di scala, non hanno altra strada che l’unione in forme che il quadro normativo attuale profonde a piene mani.

Chi lo ha fatto con intelligenza e lungimiranza ha tratto dei benefici notevoli.

La sicurezza non è e non può essere un optional lasciato alla volontà e alla decisione di chi vuole o non vuole ottemperare alle normative sulla base della convenienza economica.

Spiace vedere che sono stati soprattutto i più anziani ad alzare il coro delle proteste e delle lamentele.

Segno che a poco sono servite intere vite spese al lavoro in cui sovente gli incidenti hanno segnato fisicamente mani, braccia, piedi e teste.

A molti di loro mancavano qualche dita. Ad altri erano evidenti i segni di cicatrici. Altri ancora zoppicavano.

Eppure tutto questo non ha insegnato nulla. Come se l’incidente fosse una parte inevitabile della propria vita.

Quasi un segno di eroismo che demarca il confine fra “lavoratore vero” e “lavoratore falso”.

Non è così e non deve essere così.

Capisco perfettamente le difficoltà economiche a cui va incontro, oggi, chi non è stato al passo con i tempi e non si è aggiornato.

Capisco lo scoraggiamento di coloro che si scontrano con norme difficili, controverse e spesso nebulose che caratterizzano il nostro paese e il mondo del lavoro.

Proprio per questo occorre unirsi e affidarsi a chi sa come segnare la via e dare le indicazioni corrette.

L’unione fa realmente la forza.

E l’unione permette di rendere la sicurezza un elemento di serie. Senza se. E senza ma.

E buon lavoro sicuro a tutti!