Una presenza sempre più organizzata

Il marchio Neuson è ricordato ancora oggi per il caratteristico colore rosso dei suoi mini e midi escavatori.

Una presenza che, soprattutto nel nord Italia, ha segnato il passo di molti cantieri e ha visto i primi mini escavatori del costruttore austriaco muoversi in scenari fino ad allora riservati a macchine divenute obsolete e sempre più rare come le piccole pale cingolate con retro escavatore.

Dei veri precursori che hanno semplificato la vita di molti operatori del settore.

Nel 2007 la Neuson si è unita alla tedesca Wacker, azienda leader nel mondo nel settore delle attrezzature da cantiere, dando origine a Wacker Neuson, un vero e proprio colosso specializzato nelle macchine da edilizia

Non solo mini e midi escavatori ma anche pale gommate compatte articolate (Weidemann) e rigide (Kramer Allrad), skid e track loader, dumper gommati e cingolati, apparecchiature per la compattazione, gruppi elettrogeni, martelli elettrici, troncatrici, attrezzature per il trattamento del calcestruzzo, apparecchi di illuminazione per cantieri, pompe…un gruppo a 360° per chi lavora nei cantieri.

Il colore rosso è stato abbandonato a favore del “giallo Wacker” più diffuso e riconoscibile in mercati dove l’azienda tedesca si era ormai affermata da decenni.

Nel nord America il nome Wacker è addirittura sinonimo di compattazione tanto da aver generato un neologismo che vede, fra gli addetti ai lavori, pronunciare “to wacker” quando si vuole dire “devi compattare”.

Un nuovo gruppo richiede nuove dinamiche, l’unione di professionalità diverse, la messa in atto di strategie di marketing più complesse.

Si tratta di un percorso che vede l’Italia in primo piano con una presenza sempre più organizzata e che ha visto la partecipazione ufficiale a Expoedilizia 2013.

Una presenza sempre più organizzata che ha capito l’importanza di un mercato, quello italiano, fra i più importanti d’Europa nonostante la crisi e che, per l’offerta Wacker Neuson, ha un potenziale di crescita enorme e che si basa su elementi concreti.

In primis una evidente necessità di ripristino di un territorio geologicamente disastrato. Senza contare il gran lavoro ancora da svolgere su un patrimonio edilizio vetusto e che va sostituito con processi organizzati di demolizione e ricostruzione senza ricorrere a continue cannibalizzazioni di campagna produttiva.

Concetti che sono alla base della filosofia Wacker Neuson e che la pongono oggi come la più chiara interprete delle esigenze future dell’edilizia evoluta.