Un paese in cerca di equilibrio

EQUILIBRISTAIn questi giorni mi sono fermato a riflettere – fra un impegno e l’altro – su cosa stia accadendo al nostro paese.

Per chi vive in modo profondo la propria attività professionale nel nostro specifico comparto produttivo, ci sono due fondamentali notizie che non possono rimanere inascoltate.

La prima è lo svolgimento di un Samoter 2014 che segna una grave carenza organizzativa e la mancanza di credibilità di una intera nazione.

Questo nonostante le aziende italiane siano oggi fra i veri global big leader – dalla ricambistica fino alle macchine più complesse – del settore delle costruzioni.

La seconda riguarda l’accordo fra CNH Industrial e Sumitomo per la costruzione di escavatori idraulici con la definitiva uscita di scena – dall’orizzonte del costruttore di Torino – di Kobelco.

SUMITOMO_SH210Anche questa decisione avrà notevoli ricadute sia sugli utilizzatori finali che sulla rete distributiva europea con l’ingresso dalla porta principale di un altro costruttore che – salvo alcuni paesi del nord Europa – non era prima presente se non in modo marginale.

Per tutti coloro che ragionano in modo maturo e consapevole su cosa accade nel comparto produttivo delle macchine da costruzione e – a più largo spettro – nella nostra economia in generale, non potranno sfuggire alcune considerazioni importanti.

La prima – caso mai fosse necessario evidenziarlo – è che l’Italia non è più un riferimento credibile a livello di immagine produttiva. Nonostante le aziende ci siano e siano anche di alto livello.

La seconda è che uno dei maggiori produttori globali di macchine movimento terra – CNH – fatica ancora oggi a trovare una propria immagine a causa di una pianificazione a lunga scadenza che – di fatto – non esiste.

NEW_HOLLAND_E215CTutto questo è l’evidente frutto di un paese che non riesce a trovare una strada univoca che lo porti verso una crescita industriale che sia forte, coerente e soprattutto che si imponga con una tradizione di lungo corso universalmente accettata e riconosciuta.

Dire che non ci mancano le capacità e che il genio italiano risolverà tutto ormai non basta più.

Dire che la nostra classe dirigente è del tutto inadeguata non è sufficiente. Anche perché la politica di oggi è il frutto di scelte elettorali e strategiche condivise – che piaccia o no – in modo democratico.

Il colpevole disinteressamento da parte della maggioranza delle persone – ognuno nel proprio piccolo caso specifico – ha portato ai risultati di oggi.

Abbiamo organi di rappresentanza ufficiali che non fanno il loro dovere. Al Bauma 2013 – e non mi stancherò mai di ripeterlo – l’Italia era il secondo espositore ma non vi è stato nessun Istituto del Commercio Estero o un “qualcosa” di simile, capace di rappresentare il nostro paese in modo degno e autorevole.

CASE_CX300CNei grandi gruppi industriali – tolto qualche raro caso – la classe dirigente porta avanti delle non-strategie che servono solo a staccare esosi premi a fine anno grazie a speculazioni finanziarie basate sul breve-brevissimo termine che non portano vantaggi industriali di nessun genere.

Tutto questo con il benestare delle rappresentanze sindacali che – per contro – fondano la loro esistenza sul malcontento dei lavoratori. Malcontento di cui sono loro stessi causa.

Nessuno può dirsi escluso.

Nemmeno noi giornalisti di settore con parecchie personalità che – per chiara negazione di una qualsivoglia scelta deontologica – affermano che il sole splende alle due di notte pur di rendere contento il potente di turno.

SAMOTERNulla che non si sia chiaramente visto in questi anni e i cui frutti sono evidenti: da un lato una fiera che – sulla base di alcuni spunti interessanti – non riesce a trovare un proprio spazio ne’ a livello internazionale ne’ a livello nazionale.

Dall’altra una azienda leader come CNH che – nel movimento terra – non riesce a imboccare la strada per dare al cliente quelle certezze di stabilità e di sviluppo lineare del prodotto che il settore chiede a gran voce e che competitor molto giovani come Doosan o Hyundai hanno già chiaramente capito.

Non sarà assolutamente facile trovare un equilibrio. E non è detto che si riesca a trovarlo.

Noi ci proviamo. Facendolo senza negare l’evidenza ma mettendo in luce sia gli aspetti positivi che quelli negativi.