Un paese di s-professionalizzati

LA_CHIMERA_VINI (2)La scorsa settimana ho tenuto un corso per l’abilitazione alla guida di trattori agricoli e forestali.

Come sempre, fra tutti gli allievi, ce ne sono alcuni che si fanno notare in modo positivo per l’attenzione, le domande circostanziate e la precisione con cui evidenziano elementi che solo la singola esperienza lavorativa riesce a mettere in risalto.

In quel corso ho conosciuto Stefano, un giovane uomo che usa i trattori sui pendii della Val di Susa in due ambiti: quello agricolo e quello forestale.

Stefano ha fatto una scelta radicale nella propria vita. Dopo essere cresciuto nei dintorni di Torino, si è diplomato in agraria e ha scelto in seguito di andare a vivere in Val di Susa per diventare viticoltore e riportare in auge, insieme a pochi altri, i vitigni locali della zona di Chiomonte e Gravere.

Una zona, appena sopra Susa, che gode di un particolare microclima che le ha consentito di essere un piccolo avamposto storico vitivinicolo.

LA_CHIMERA_VINI (3)Tanto da sviluppare una specie autoctona che dialoga in armonia e alla pari con viti altisonanti di altra provenienza tra cui, fra le tante, il traminer.

Dopo il corso, nonostante l’umidità e il freddo di un maltempo che non sta dando tregua, mi sono soffermato volentieri a parlare insieme a Stefano.

La sua competenza nell’illustrare la sua attività, la cantina in piena fase evolutiva e di crescita, i suoi progetti futuri, mi hanno fatto ben sperare e, allo stesso tempo, mi hanno anche un po’ intristito.

Una piccola attività imprenditoriale fatta di grande competenza tecnica e scientifica, unita a una grande attività operativa fatta di sforzi, fatica e  lotta contro un ambiente naturale che va assecondato e reso amico allo stesso tempo.

Una marea di idee innovative e una enorme voglia di emergere e portare avanti un progetto che ha delle solide basi di qualità.

Stefano si divide fra l’attività di viticoltore e quella di operatore forestale. Trattori, motoseghe, funicolari e altre mille attrezzature fanno parte del suo bagaglio tecnico. La formazione è per lui una vera e propria base su cui fondare il successo del suo lavoro.

LA_CHIMERA_VINI (4)Vorrebbe però svincolarsi poco alla volta dalla attività forestale per potersi dedicare solo alla vinificazione. Un passo difficile, segnato dalla difficoltà nel riuscire a trovare altri terreni per ampliare la superficie coltivata e, non meno preoccupante, dalla scarsa offerta di manodopera qualificata sul mercato.

Non pretendo di riuscire a trovare una persona già in grado di svolgere il lavoro in bosco” mi racconta “ma sarei già contento di riuscire a trovare qualcuno che abbia la seria intenzione di seguire una formazione e continuare nel tempo questa attività che, poco alla volta, si sta rivalutando e sta crescendo”.

Il settore forestale, in Italia, deve ancora sostanzialmente nascere e davanti a se’ può avere un futuro roseo se due fattori fortemente negativi del nostro paese riusciranno a cambiare: l’atteggiamento delle istituzioni e la voglia di lavorare dei giovani.

“Nel nostro paese non c’è più nessuno che voglia fare lavori faticosi” ci racconta Stefano “anche se sono redditizi e appaganti professionalmente”.

“Conosco molte persone della mia età che lavorano da anni” continua “ma che in realtà non sanno fare nulla perché il nostro sistema lavorativo attuale porta a svolgere mille professioni diverse fra loro, senza in realtà approfondire nessun tema e senza saper concretamente fare nulla”.

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Un quadro desolante che porta Stefano a ragionare in modo “riduttivo” perché “…vorrei condurre una attività forestale con qualcuno che sia in grado di svolgere in modo autonomo questo lavoro così da poter crescere da un punto di vista di impresa e poter dividere le forze su più fronti. Ma questo è sostanzialmente impossibile perché in questo paese si incontrano quasi solo soggetti sprofessionalizzati e spesso anche poco affidabili”.

Un orizzonte che la crisi difficilmente aiuta a cambiare.

Ma anche un orizzonte che l’atteggiamento della grande maggioranza degli italiani ha contribuito a dipingere in tinte fosche.

Personalmente sono dalla parte di Stefano.

E non nascondo che la voglia di andare a lavorare in bosco è grande come la stima e l’ammirazione nei suoi confronti.