Ultimo sprint verso il 2016!

CAT_994Siamo in chiusura d’anno.

I giochi, ormai, sono ampiamente fatti e definiti. Chi ha avuto…ha avuto. Chi ha dato…ha dato.

Si tratta, in questi pochi giorni che ci separano da Capodanno, di riuscire a portare a casa l’ultimo sprint verso il 2016.

Non stiamo ovviamente parlando di movimenti che possano cambiare i rispettivi destini aziendali ma di tutti quei programmi che è necessario mettere in piedi per dare il giusto slancio al nuovo anno.

Il 2015 ha fatto segnare un consolidamento di quella ripresa che tutti stiamo aspettando da tanto, troppo tempo.

Le aziende italiane sono state sottoposte a un fuoco di fila che le ha letteralmente massacrate.

Chi è sopravvissuto non è detto che sia più forte di prima. La “selezione naturale” non è sempre un elemento positivo, soprattutto con le regole che il nostro sistema giudiziario sembra voler mettere in piedi per proteggere chi ha cattive intenzioni.

Non è infatti raro che, alla fine della tempesta, sopravviva chi è più furbo e non chi è più bravo. Soprattutto nel mercato italiano del movimento terra dove sappiamo tutti molto bene in quali mani sono detenuti certi interessi.

Nonostante tutto occorre non abbattersi perché le realtà sane esistono, ci sono e ce la mettono tutta per andare avanti e portare sul mercato quella professionalità che tutti vogliamo e che rimane l’unica carta da giocare per dare quella necessaria svolta che la crisi ha momentaneamente interrotto.

Puntare alla qualità rimane l’unica strada per rimanere a galla e conquistare quel mercato che non è sottoposto alle flessioni delle crisi temporanee ed è sempre disposto a investire.

Le imprese e le aziende che hanno da sempre puntato a lavorare in questo mercato sono ovviamente quelle che hanno patito la crisi meno di altre.

Ovvio che un mercato di qualità vada sostenuto da un sistema che sia premiante per chi lavora con standard elevati.

La strada sembra poco alla volta aprirsi.

Speriamo che lo sprint verso il 2016 dia il “La” definitivo verso un modo diverso di intendere il nostro mercato.