Terminata la nuova pista di Orio al Serio: Italia-Germania 4-3

ORIO_AL_SERIOGli addetti ai lavori stavano da giorni con il fiato sospeso ma infine tutto è andato bene. Tutto è andato come previsto. Tutto è andato secondo la ferrea organizzazione stabilita prima dell’inizio dei lavori.

Non è un casoho pensato – che il decollo del primo volo partito il 2 giugno 2014 dalla nuova pista dell’Aeroporto di Orio al Serio sia stato proprio quel Bergamo-Monaco della Air Dolomiti che collega due zone economicamente così importanti per l’intera Europa: la Lombardia e la Baviera.

Non è un casoho pensato – se proprio quel volo – partito in perfetto orario e nel giorno stabilito – abbia sancito di fronte a uno dei maggiori aeroporti del mondo – per giunta completamente di proprietà della Lufthansa – come una parte di Italia sia perfettamente in grado di tenere testa a paesi come la Germania.

ORIO_AL_SERIO_011Le protagoniste di questo lavoro – che è oggi un caso del tutto unico in Europasono italiane. Non stiamo quindi parlando di colossi austriaci o tedeschi – come si vede sempre più spesso anche in Italia quando si parla di appalti tecnologicamente complessi – ma di quatto aziende che hanno le proprie sedi in Lombardia.

Non è un casoho nuovamente pensato – che proprio questa regione – traino indiscusso della nostra economia – sia doppiamente protagonista in questo lavoro del tutto unico di cui – complici gran parte dei mass media nazionali che fanno della grassa ignoranza il proprio credo – ben poco si sia parlato.

Le quattro aziende protagoniste sono le bergamasche Vitali e Gavazzi, la milanese Artifoni e la mantovana Vallan.

ORIO_AL_SERIO_09Tre settimane di chiusura dell’aeroporto per un lavoro del tutto unico: rifare completamente la pista di decollo ampliando gran parte dei piazzali di sosta per consentire una gestione più efficiente della potenzialità dello scalo e permettere di ampliare l’offerta dei voli in partenza e in arrivo.

La SACBO, società proprietaria dell’aeroporto, ha investito un cifra che sfiora gli 80 milioni di euro fra gli oltre 50 per il rifacimento della pista, gli oltre 25 per l’ampliamento dell’aerostazione.

Si tratta di una “prima europea” per un lavoro del genere in quanto altrove si sono già fatte opere di questo tipo ma solo in aeroporti con due piste e dove quindi si poteva evitare la chiusura completa dello scalo.

ORIO_AL_SERIO_07Un impegno che ha visto – nella fase cruciale dei lavori – più di 600 macchine all’opera con oltre 300 operai per turno impegnati 24h/24 per tre settimane.

Non si è trattato del semplice rifacimento del manto superficiale – lavoro che avrebbe richiesto molto meno tempo – ma della demolizione dell’intera pista – comprese luci, sistemi di controllo e smaltimento acque – per poi rifare ex novo tutta la nuova struttura.

Le 1.500 luci di segnalazione sono state completamente sostituite usando la tecnologia a led che permette un risparmio eccezionale nella gestione annuale dello scalo. Lo smaltimento delle acque ha ora un nuovo collettore più efficiente e dei nuovi pozzi più capaci.

ORIO_AL_SERIO_05La fondazione e il manto superficiale della pista e dei piazzali sono ora più resistenti e adatte a un traffico aereo più intenso.

Ma quello che più conta è che l’immagine dell’Italia – ovviamente fuori dai clamori mediatici della solita politica nostrana inconcludente – ne esce enormemente rafforzata.

La ciliegina sulla torta è poi data dal fatto che le macchine movimento terra usate per svolgere i lavori sono quasi tutte di produzione nazionale con il marchio New Holland a recitare la parte del protagonista grazie alla concessionaria di zona – la MAREN dei fratelli Entrade – che raccoglie la fiducia indifferenziata delle varie aziende protagoniste di questo cantiere così impegnativo e particolare.

ORIO_AL_SERIO_06Ma non solo. I lavori sono terminati prima del previsto nonostante alcuni inconvenienti riguardanti il ritrovamento di ordigni bellici durante le fasi di scavo che hanno richiesto alcune fasi di bonifica non previste.

Tutto questo la dice lunga su una serie di fattori che – secondo me – vanno approfonditi e studiati con attenzione.

Il primo è che l’accurata programmazione dei tempi di intervento porta sempre al rispetto dei tempi contrattuali nonostante possano verificarsi degli imprevisti. Gli stessi – in una programmazione attenta – sono infatti tenuti in debito conto. Perché in Italia non si programmano i lavori come è stato fatto nel caso di Orio al Serio?

ORIO_AL_SERIO_010La seconda è che quando il committente è privato e investe denaro per una visione a lungo termine della propria attività, le opere sono fatte bene, nei tempi previsti e con i livelli di qualità che i capitolati impongono. Perché in Italia non avviene lo stesso per le opere pubbliche che tutti noi paghiamo con le nostre tasse?

La terza è che quando le aziende italiane lavorano in modo organizzato ed efficiente non lasciano spazio a niente e nessuno. E nonostante fra Bergamo e Brescia ci sia stata una vera e propria ecatombe di imprese storiche morte sotto i colpi di uno Stato inefficiente e colpevole di mancati pagamenti, ce ne sono ancora alcune in grado di reggere l’onda d’urto di lavori impegnativi come quello che si è appena concluso.

ORIO_AL_SERIO_08Chissà cosa avranno pensato i controllori di volo dell’aeroporto “Johann Strauss” di Monaco quando il volo partito dal “Caravaggio” di Bergamo delle 6.45 di ieri mattina è arrivato puntuale.

Qualcuno ricorda Italia-Germania 4-3?…secondo me loro se la sono ricordata molto bene anche loro.

Buon lavoro Italia!…abbiamo bisogno tutti quanti di tanta concretezza.