Aziende

Tecnologia e comunicazione Made in Italy

Mosa_Montaggiodi Cristiano Pinotti

Per affrontare le nuove sfide del mercato Mosa ha messo a punto una strategia fatta di innovazione, di ricerca tecnologica, di una gamma articolata in 80 modelli e centinaia di versioni (tra motosaldatrici, gruppi elettrogeni e torri faro), e di un nuovo approccio comunicativo per far conoscere, in Italia e nel mondo, le potenzialità del marchio che fa capo al Gruppo BCS.

Mosa ha aperto le porte della sua unità produttiva di Cusago, in provincia di Milano, il modo migliore per toccare con mano la qualità di una costruzione realmente made in Italy in cui tutto, fatta eccezione per i motori e pochi altri componenti, viene realizzato in casa, attraverso l’ufficio Ricerca&Sviluppo e maestranze preparate, motivate e responsabilizzate tramite un lay-out di fabbrica a isole in cui ogni singolo addetto risponde del proprio lavoro. Un complesso industriale in cui le capacità delle risorse umane fanno il paio con gli impianti industriali, tra i quali spiccano i sistemi di verniciatura a polveri e le macchine robotizzate per la piegatura, il taglio laser e la punzonatura della lamiera.

Il lay-out produttivo

AperturaL’unità di Cusago, in cui operano circa 150 persone, oltre alle direzioni commerciali, al servizio assistenza per il mercato italiano e internazionale, comprende l’ufficio Ricerca, Progettazione e Sviluppo per motosaldatrici, gruppi elettrogeni e torri faro; laboratori di elettronica ed elettrotecnica; magazzino e vari reparti d’officina.

In Mosa, diciamolo subito, si fa quasi tutto in casa. Dall’esterno viene acquistata la lamiera (fino a 8 mm di spessore), i motori 4 tempi (mentre i due tempi sono costruiti internamente) e gli alternatori del generatori di corrente e delle torri faro, mentre quelli per le motosaldatrici vengono realizzati in maniera autonoma. Ovviamente sono di produzione esterna anche ruote, maniglie, silent block e cuscinetti a sfera. Tutti elementi che vengono sottoposti a un controllo di qualità a campione prima di essere immessi nel ciclo produttivo.

Mosa_Finn PowerLe lamiere a profondo stampaggio sono inserite nella produzione attraverso il passaggio dal Finn Power, un sistema composto da una macchina per il taglio laser, una punzonatrice e una pannellatrice che consente di realizzare le carrozzerie di tutte le macchine. In particolare la pannellatrice realizza pieghe di ogni tipo e anche superfici tonde pressoché perfette tali da sembrare a stampo. L’intero impianto si avvale di un doppio magazzino con un treno che va avanti e indietro, preleva la lamiera grezza e alimenta le tre macchine.

Le carpenterie – debitamente verniciate attraverso il passaggio dai due impianti automatici a polveri – e tutti gli altri elementi delle attrezzature a marchio Mosa sono disposti in magazzini a L che avvolgono le oltre 40 isole di montaggio in cui ogni addetto assembla totalmente la macchina. Ogni isola è dedicata a una famiglia di macchine molto simili, per cui il materiale di magazzino che circonda l’area produttiva è quello che serve per creare quella tipologia di macchine. Un prodotto di medie dimensioni richiede generalmente 7-8 ore di lavoro per il montaggio completo.

OLYMPUS DIGITAL CAMERATerminato l’assemblaggio, nel reparto collaudo vengono controllate e rodate tutte le macchine prodotte, anche quelle di minori dimensioni. In questo comparto è facile vedere anche macchine con livree particolari, infatti Mosa realizza motosaldatrici anche conto terzi (durante la nostra visita abbiamo scorto al collaudo macchine a marchio Esab).

A sovrastare l’intera produzione c’è ovviamente il comparto Ricerca & Sviluppo, presente nella sede Mosa e in tutti gli stabilimenti del gruppo BCS. A Cusago è composto da una decina di tecnici che si occupano della progettazione elettrica, elettronica e meccanica. Anche le schede elettroniche sono fatte internamente, ottimizzate e poi date all’esterno per la produzione di serie. La Finn Power, a livello di taglio laser e punzonatura, viene gestita da questi uffici: partendo dal disegno meccanico, il computer lo sviluppa e un addetto si occupa del nesting, cioè della disposizione delle viarie parti sul foglio di lamiera al fine di sprecarne il meno possibile. Consequenziali al comparto Ricerca & Sviluppo sono le sale prototipi che possono realizzare le prove più diverse, comprese quelle termiche (da -40°C +180°C) per le schede elettroniche e i ponti diodi.

La gamma prodotti

OLYMPUS DIGITAL CAMERACome accennato la gamma Mosa comprende motosaldatrici, gruppi elettrogeni e torri faro. Per quanto concerne il settore professionale per il pipeline è in avanzata fase di studio (l’abbiamo vista tra i prototipi) la nuova CT 2×250 a doppia postazione di saldatura. Con motore Perkins della serie 400 a 3.000 giri/min., dovrebbe essere un modello ideale per il mercato russo e cinese. Già in fase produttiva è invece la motosaldatrice supercompatta Magic Weld 200 Diesel equipaggiata con un motore Yanmar L70 N. Le dimensioni molto compatte delle Magic Weld (disponibili con alimentazione a benzina o diesel) sono il risultato dell’utilizzo di alternatori a magneti permanenti che assicurano altissimi rendimenti a fronte di un minimo ingombro.

Sul versante gruppi elettrogeni, Mosa sta completando la gamma da 2 a 400 kVA con il GE 7000/7500 HBSL che garantisce un’autonomia superiore alle 12 ore. La gamma beneficia inoltre di versioni monofase accessoriate con scheda AVR (regolatore automatico di tensione); mentre la serie super silenziata equipaggiata con i motori Yanmar pluricilindrici a 1.500 giri/min. da 8 a 45 kVA è entrata in produzione lo scorso giugno.

Mosa_TFII9YLe novità si sprecano nel settore delle torri faro, famiglia di prodotti nata nel luglio del 2013. Questa linea si suddivide in tre categorie: Light and Energy, Lighting kit e Magic Light. Light and Energy comprende prodotti che integrano la torre con il generatore. Il primo modello ha un motore da 10 kW, raggiunge un’altezza di 9 m con sollevamento idraulico e è dotata di lampade a ioduri metallici o Led. Il Lighting kit comprende due modelli con pali da 9 o 5 m a sollevamento idraulico o manuale (disponibile solo per la versione da 5 m) e lampade a ioduri metallici o alogene. Il modello da 9 m può ospitare gruppi elettrogeni da 8 a 30 kVA, mentre il modello da 5 m può essere abbinato a gruppi da 4,5 a 7,5 kVA.

Per il segmento Magic Light, Mosa sta pensando di produrre esclusivamente torri a Led. Il primo modello (un 9 m di altezza) dovrebbe prevedere l’alimentazione ibrida con motore monocilindrico diesel da 350 cc, generatore a magneti permanenti e batterie finalizzate a permettere un utilizzo di 6-8 ore a motore spento, quindi senza emissioni e inquinamento acustico. Per questo settore è stato creato e depositato il marchio Mosa Light.

Il Gruppo BCS

Mosa_Stabilimento CusagoMosa è parte integrante del Gruppo BCS al cui interno si trovano i marchi commerciali BCS, Ferrari, Pasquali, Matra, BCS Group Energia e, appunto, Mosa. Fondato nel 1943, il Gruppo oggi può contare su tre centri produttivi ad Abbiategrasso e Cusago, in provincia di Milano, e a Luzzara, in provincia di Reggio Emilia. Numerose le filiali all’estero: Spagna, Portogallo, Francia, Germania, India, Cina e Brasile che, unitamente agli stabilimenti italiani, hanno permesso di ottenere un fatturato di oltre 103 milioni di euro nel 2013. Nel complesso, nel Gruppo BCS operano circa 800 dipendenti (circa 700 in Italia) e la superficie totale degli stabilimenti è di 360.000 m2. I prodotti, fatta esclusione per quelli a marchio Mosa, contemplano soprattutto macchinari agricoli: dalle motofalciatrici ai motocoltivatori, dai trinciaerba ai trattori speciali.  

Dare visibilità al marchio
Benso Marelli
Benso Marelli

Questa, in sostanza, la ratio della visita organizzata da Mosa che, per i prossimi anni, intende rilanciare il proprio marchio sul mercato domestico e su quello internazionale. Raggiunto un fatturato massimo di 45 milioni di euro nel 2007-2008, oggi il volume d’affari della società si attesta sui 23 milioni distribuito per il 35% in Italia e per il 65% all’estero. «Se l’Italia è in particolare sofferenza, così come lo sono ancora paesi come Spagna, Portogallo e Grecia – spiega l’ing. Benso Marelli CEO BCS – stanno tornando interessanti aree come l’Inghilterra, l’Irlanda, la Russia, l’Australia e anche la Germania che negli ultimi 10 anni, pur a piccoli passi, è sempre cresciuta. Buoni mercati sono il Medio Oriente, l’Africa mediterranea e il Sudafrica. Per quanto concerne il mercato specifico delle motosaldatrici, si tratta di una nicchia particolare che si vende dove si costruiscono le pipeline, o in Olanda dove si realizzano le condutture per sottrarre la terra al mare». In ogni caso, ogni singolo mercato ha le proprie peculiarità e Mosa ha intenzione di affrontare il futuro non solo attraverso un rinnovato impegno progettuale e costruttivo, ma anche con una nuova spinta di comunicazione, «oggi – continua Marelli – fondamentale per farsi riconoscere dal mercato, in Italia come all’estero».  

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