Competizioni

Rodeo CASE: perché gli italiani non vincono?

Da sx Roberto Zanini, Luigi Improta e Federico Rossetti

La domanda sorge spontanea visto che nel corso delle ultime edizioni del tradizionale appuntamento che CASE CE organizza  nel CASE Customer Centre di Monthyon nessun team italiano è mai salito sul podio.

D’accordo, le prove in programma non erano facilissime, non tanto per la difficoltà delle operazioni, quanto perché  (a parte lo spettacolare Mechanical Bull, che richiede una vera e propria forza fisica ed è una prova individuale e non di squadra) si trattava di gare che richiedevano la massima concentrazione, estrema precisione di manovra e l’impeccabile controllo delle macchine. Quindi competenza, determinazione e self control.

Mi rifiuto di pensare che il team italiano non fosse preparato: si trattava di ottimi operatori selezionati e con una lunga e comprovata esperienza nella guida di macchine movimento terra.

E allora? Cosa manca ai nostri perché possano cingere la corona d’alloro in una gara che è ormai diventata un classico atteso dagli operatori di tutte le nazioni, considerato un momento di confronto e, perché no, di scontro positivo con gli altri?

Forse è proprio nella parola “scontro” il segreto: i nostri non sono agguerriti, non sono fortemente intenzionati a vincere, a strappare la vittoria agli altri, con le unghie e con i denti.

Il team svedese premiato come miglior squadra

E’ vero, Pierre de Coubertin pare dicesse che “l’importante non è vincere ma partecipare”, ma forse un po’ più di sana competizione in queste gare ci vorrebbe. da parte degli Italiani.

Che, a differenza degli altri, sembra non facciano un punto d’onore della vittoria del proprio Paese, non anelino ad ascoltare l’inno nazionale, non si infiammino a vedere sventolare la bandiera con i propri colori.

Perché l’importante è senz’altro partecipare, ma anche un pochino voler vincere. O no?

Noi Italiani siamo per la maggior parte così, come dicevano le maestre a scuola di allievi potenzialmente promettenti ma con scarsa volontà di riuscire: “Bravi, ma non si impegnano”.

Meno male che l’Italia ha saputo esprimere ben altre eccellenze in campi forse più impegnativi di un contesto agonistico.

In ogni caso noi tiferemo anche l’anno prossimo per gli operatori italiani. Chissà….

2 Commenti

  1. Considerano che sono colui che ha partecipato alla competizione non credo che si tratta ne di preparazione e ne di bravura io direi fortuna e furbizia svantaggiato è colui che parte per primo come me! E fa da cavia per gli altri che guardano come migliorare il proprio tempo imparando dagli errori di altri, la preparazione e importante il venerdì pre gara non ha dato troppo spazio per me che sono arrivato nel pomeriggio e le altre squadre erano composte da 4 e più elementi noi solo in 3 ed e il gioco di squadra che fa la forza e probabilmente “non ci siamo impegnati abbastanza” saremo più fortunati? No! solo più agguerriti e con un team all’ altezza del gioco !! Vedremo L anno prossimo ……

    • Puntiamo tutto sull’anno prossimo allora! Sperando che la Dea bendata no n ci volti le spalle….!

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