Qualità strada obbligata. Ma occorre che le regole siano rispettate.

L’ultimo impegno in ordine cronologico mi ha portato a visitare due belle realtà imprenditoriali del nostro paese.

Vigevano e Brunico. Lombardia e Alto Adige.

“Ti piace vincere facile”…direbbe qualcuno…

In effetti si tratta di due regioni che, in modi diversi, sono veri e propri motori dell’economia nazionale.

Ho incontrato due realtà produttive fra loro diverse, attive in settori merceologici diversi ma con un unico e chiaro obiettivo: la qualità.

Per non fermare definitivamente quei motori dell’economia, già funzionanti a singulti, occorre seguire questa unica e difficile strada.

Semplice a parole. Molto meno nei fatti. Soprattutto in Italia e soprattutto quando il proprio mercato di riferimento è quello interno.

Il trait d’union sono le macchine movimento terra ma se la For Energy, con sede a Vigevano, opera nella lavorazione di biomasse per produrre energia elettrica, l’Impresa Ploner, con sede a Brunico, è la classica azienda di movimento terra e lavori edili e stradali.

Due aziende con diverse mission ma con la stessa dedizione e ricerca della qualità.

Qualità nel processo lavorativo, nella ricerca e uso di macchinari avanzati e con basso impatto ambientale, nell’impiego di attrezzature e dispositivi che ottimizzino il lavoro e lo rendano più veloce ed efficiente, nell’immagine aziendale, nella cura della soddisfazione del cliente finale.

Due aziende – ma in Italia per fortuna ce ne sono altre – che hanno seguito questa strada sia per la capacità e l’orgoglio dei titolari, sia per ovvie esigenze di business (senza organizzazione metodica oggi non si va da nessuna parte), sia per rimanere in un mercato che non fornisce risposte univoche e non indica chiaramente una linea da seguire.

Già. Perché spesso, qui da noi, la qualità non è premiata a dovere. E se in Alto Adige la provincia autonoma di Bolzano premia le aziende con un parco macchine moderno ed evoluto con dei bonus nelle gare di appalto, non è la stessa cosa altrove.

La qualità e un parco mezzi moderno sono gli unici mezzi possibili per sopravvivere: abbattere i consumi, abbattere i costi di manutenzione, aumentare la produttività per ottimizzare l’impiego della manodopera.

Chi segue questa strada ce la può fare se le regole del mercato sono chiare e se chi è preposto le fa rispettare. Diversamente tutti questi sforzi non servono a nulla.

E se ne stanno accorgendo tutte quelle aziende che hanno sempre profuso impegno e serietà nel loro lavoro ma non sono state premiate da un mercato avaro, corrotto e distorto.

Oggi chi punta alla qualità in Italia e vive di mercato interno (quindi quasi tutte le imprese che operano nel nostro settore) lo fa per sopravvivere e sperare in un futuro migliore.

Qualità per sopravvivere ora e farsi trovare pronti quando verrà il momento di ripartire.

Ma il mercato, seguirà le regole oppure no?