Come saranno le macchine del nostro futuro?
Useremo escavatori e pale come abbiamo sempre fatto oppure ci sarà una rivoluzione epocale che ci porterà a ragionare in modo completamente diverso?
Belle domande. A cui tutti gli appassionati del settore cercano da tempo di dare risposte. Anche e soprattutto sulla base degli studi e dei prototipi presentati da tutti i costruttori.
In realtà i passi da gigante ci sono già stati negli ultimi anni e vanno tutti nella direzione di una polivalenza sempre più spinta e di un uso delle macchine che sia più semplice e intuitivo.
Io stesso, quando ero ragazzo, non avrei mai immaginato un uso così intenso dell’elettronica in macchine che, tradizionalmente, sono sempre state pensate come semplici, grezze e rudi.
E’ passata molta acqua sotto i ponti e gli sviluppi tecnologici che ci hanno accompagnato sono stati rilevanti.
Da appassionato di fantascienza, mi è crollato il mito dell’anno 2000 con le astronavi, le automobili volanti, le macchine movimento terra robotizzate.
Rimane però la concretezza delle innovazioni realmente utili come l’utilizzo dei sistemi satellitari, la semplificazione nell’uso delle macchine che Caterpillar ha sviluppato negli ultimi anni e che hanno allargato le frontiere del comfort e dell’ergonomia, lo sviluppo di nuove macchine a funzionamento ibrido diesel-elettrico da parte di tutti i big di settore…in primis la stessa Caterpillar e la Komatsu.
Oppure macchine che possano avere usi diversi fra loro con alcuni costruttori, in primis la francese Mecalac, che hanno sviluppato una propria politica industriale di grande successo.
Un processo lento e inarrestabile che ha cambiato molte abitudini degli operatori e ha entusiasmato i più appassionati di ogni età.
Ogni volta che varco le porte di qualche stabilimento vedo che i costruttori si stanno attivando, spesso in sinergia con scuole di progettazione e design, per proporre nuove idee e sviluppi futuri delle macchine in cui non solo l’estetica ma anche la sicurezza sia un elemento primario.
Chi non ricorda, nei primi anni ’80, le pale cingolate idrostatiche Caterpillar con l’inusuale motore posteriore che si era già visto (purtroppo con poco successo) cinque anni prima sulle uniche pale cingolate che JCB abbia mai prodotto?
Chi non ricorda le innovative linee degli escavatori cingolati giapponesi che, con Komatsu e Hitachi, avevano conquistato anche i nostri mercati?
Linee curve, cabine di concezione completamente diversa, un’idraulica veloce ed entusiasmante che all’inizio non piacque a tutti ma che ora è il must del mercato.
Chi non ricorda i primi dozer Caterpillar a ruota motrice rialzata con il primo Cat D10 apparso sul mercato nel 1977?
Una soluzione che ha i suoi pro e i suoi contro ma che ha fatto la storia di queste macchine e ha introdotto il concetto della modularità, della facilità di manutenzione e della visibilità.
L’evoluzione dei materiali ha permesso un grande progresso che ha riguardato molti componenti fondamentali.
Pensiamo ai motori e alle prestazioni che sono oggi in grado di offrire a fronte di consumi ed emissioni inquinanti fortemente ridotte rispetto al passato. Il Common Rail non sarebbe stato possibile, se non in linea teorica, qualche decennio fa.
Anche gli iniettori pompanti, alla luce dei metalli di quarant’anni fa, non si sarebbero potuti costruire.
Una continua rincorsa all’innovazione in cui prototipi, idee e prove sul campo si inseguono per raggiungere nuovi traguardi.
Come saranno le macchine del nostro futuro?
Visti i radicali cambiamenti che abbiamo visto negli ultimi decenni, è difficile precorrere gli sviluppi futuri e la nostra curiosità non può che essere soddisfatta da quanto possiamo trovare in rete.
I costruttori cercano giustamente di attirare l’attenzione degli addetti ai lavori con prototipi in cui l’immagine delle macchine sia aggressiva e rivoluzionaria rispetto al passato.
In realtà la rivoluzione è già entrata nelle nostre cabine.
Lo sanno molto bene coloro che usano i sistemi satellitari 3D o chi, in agricoltura, usa i sistemi di guida automatica per la coltivazione.
Partiamo da qui, senza dimenticare dove siamo partiti. E già possiamo immaginare cosa ci sarà domani.
Ognuno dia libero sfogo ai propri desideri!