Previsioni del tempo

CASE_CE (2)Fare previsioni di mercato è diventato un lavoro appannaggio di maghi e fattucchiere?

Non credo assolutamente anche se, a dire il vero, i segnali che la comunicazione di massa ci invia sono sempre più disarmanti e difficili da interpretare.

Il catastrofismo è ormai il pane quotidiano di radio, televisioni e quotidiani.

È sempre più raro trovare qualche voce saggia, fuori dal coro, che inviti al ragionamento sugli effettivi fattori di scala di certi fenomeni e su come interpretarli correttamente.

Non ultimi, in ordine i tempo, i burrascosi venti d’oriente che, dalla Cina, stanno spazzando su tutto il mondo.

Peccato che i numeri e le statistiche, anche solo in termini elementari, siano appannaggio di pochi e che, lo ripeto a ogni pié sospinto, devo ringraziare ancora oggi la mia maestra delle elementari per averci insegnato alcuni principi di base della statistica ma, soprattutto, del ragionamento logico.CASE_CE (3)

Non parliamo di interpolazioni o di valutazioni complesse ma, molto più concretamente, di quegli elementi di base che ti consentono di saper dare una valutazione di un fenomeno e di una notizia in modo da non costruirsi idee sbagliate e, volutamente, fuorvianti. E capire che il fenomeno cinese non è solo speculativo ma che i numeri messi in campo oggi dalla Cina sono di una crescita concreta che si assesta su valori da capogiro.

Ci accontenteremmo di molto meno e saremmo tutti in piazza a stappare spumante!

Tornando a noi, proprio ieri pomeriggio leggevo alcune previsioni globali per il mercato delle macchine da costruzione che, anche se lieve, forniscono l’ennesimo dato positivo sia per il 2015 che per il 2016.

La crescita coinvolge anche il nostro paese che, nonostante tutti i suoi quotidiani problemi, sta faticosamente arrancando verso i luoghi che gli competono.

CASE_CEI primi segnali di buon senso – sperando che non siano le solite promesse da marinaio – arrivano proprio dal Governo che, finalmente, parla di riduzione di tasse.

La strada per gli investimenti, sia pubblici che privati, deriva proprio dalla possibilità che questi ultimi abbiano sufficienti risorse da investire.

Solo dagli investimenti si genera quel sistema produttivo che, a sua volta, genera altro gettito per l’erario.

Occorre ovviamente che il denaro pagato dai contribuenti sia in seguito gestito in modo oculato per realizzare realmente ciò di cui la collettività ha bisogno.

Ma, nell’ottica di essere estremamente fiduciosi, questo dovrebbe generare ulteriori investimenti pubblici per dare lavoro alle imprese.

Sappiamo tutti molto bene che l’Italia ha estremo bisogno di una maggiore cura del territorio e di infrastrutture più moderne ed efficienti. Non solo strade e ferrovie ma anche reti informatiche ad alta velocità di trasmissione, piste ciclabili, grandi spazi verdi (che vanno mantenuti in buona salute) e un forte lavoro di valorizzazione dei beni culturali e ambientali.

Tutto questo significa mercato, macchine e persone che lavorano.

Se le previsioni del tempo sapranno mantenere quello che promettono avremo risolto una parte dei nostri problemi.

Sicuramente non tutti ma, come si dice, chi ben comincia è a metà dell’opera.