Noleggio

Magni TH: poliedricità in stile Expo

OLYMPUS DIGITAL CAMERAdi Cristiano Pinotti

In vista del più grande appuntamento internazionale del 2015, alcune macchine di Magni Telescopic Handlers stanno lavorando alla realizzazione dei padiglioni e dei parcheggi di Expo. Una vetrina importante in cui i telescopici della società emiliana stanno mettendo in evidenza tutte le loro indiscutibili peculiarità tecniche.

L’area attorno a Milano è un fermento di cantieri in cui lavorano macchine di ogni foggia, tipologia e dimensione. Nella zona a ovest del capoluogo lombardo, nell’area che sarà la sede di Expo 2015, abbiamo avuto modo di accedere al cantiere Park Expo dove sta lavorando il consorzio Unieco-CMB, tra le cui macchine spicca un sollevatore telescopico rotativo di Magni TH, nello specifico un modello RTH5-23S noleggiato da Novital. Mentre un secondo modello RTH5-26S è impegnato nella realizzazione dei padiglioni espositivi.

Soluzioni tecniche di alto livello

OLYMPUS DIGITAL CAMERA“La nostra  RTH5-23S presenta varie peculiarità di progettazione”. È con queste parole che Eugenio Magni, responsabile prodotto per la gamma rotativa, introduce la macchina impegnata nel cantiere Park Expo. «Prima di tutto – continua – abbiamo allungato il passo del sollevatore rispetto a quanto presente sul mercato: il nostro rotativo si caratterizza per un passo da 3,10 m. Ovviamente questo comporta una macchina dimensionalmente un po’ più grande, ma con una portata esponenzialmente (il doppio) superiore. Allungando l’area di appoggio a terra, su gomma o stabilizzata, riusciamo a dare portate decisamente superiori sui 360°”.

OLYMPUS DIGITAL CAMERACome accade per molteplici modelli Magni, la motorizzazione è Mercedes OM 924 LA  Euro 4 Interim con emissioni che rispettano lo standard 97/68/CE.  Si tratta di un quattro cilindri in grado di erogare 115 kW di potenza massima a 2.200 giri/min e una coppia massima di 610 Nm a 1.200-1.600 giri/min. Ricordiamo, comunque, come molte macchine Magni TH siano equipaggiate con motori JCB. Del resto il rapporto con il costruttore britannico è decisamente solido e uno specifico accordo prevede che Magni benefici della rete vendita JCB in molti paesi europei. In ogni caso i due costruttori citati durante il 2015 saranno affiancati anche da alcune motorizzazioni Deutz.

Venendo alla parte aerea, il braccio dell’ RTH5-23S è ottimizzato per quanto concerne peso e funzionalità. Tutte le tubazioni sono interne agli elementi del braccio e meritano una particolare citazione i tubi degli ultimi due sfili in materiale termoplastico e composti da 6 tubi saldati insieme al fine di evitare sfregamenti e mobilità di questi componenti all’interno del braccio.

La stabilizzazione, com’è facile intuire dalla lettera S di «scissor» presente nella denominazione, è a forbice. “Molti nostri concorrenti, sulla maggior parte dei modelli – interviene Magni – misurano l’estensione dello stabilizzatore attraverso sistemi che danno sensibilità in tre posizioni: tutto chiuso, parzialmente aperto (circa il 50%) e completamente aperto. In questi casi, se anche un solo stabilizzatore non è completamente esteso si ha un diagramma peggiorativo di circa il 40% rispetto a quello completamente stabilizzato. Nonostante alcuni aggiungano a questo sistema dei pressostati per misurare la pressione sui cilindri degli stabilizzatori, raggiungendo una maggior proporzionalità tra stabilizzazione e diagramma, non ottengono un’accurata interpolazione. Al contrario, le nostre macchine, grazie all’utilizzo di potenziometri posti all’interno di ogni trave e al nostro software, permettono di misurare al millimetro  l’estensione esatta di ogni stabilizzatore e di dividere proporzionalmente la macchina in 4 angoli da 90°. In questo modo diamo la proporzionalità del diagramma rispetto allo sfilo della trave dello stabilizzatore. In pratica: se uno stabilizzatore su quei 90° di macchina è esteso all’80%, diamo l’80% del diagramma. Così facendo si va sempre a sfruttare la massima potenzialità della macchina in qualsiasi configurazione, attraverso un’interpolazione tra l’area di stabilizzazione reale e il diagramma di carico della macchina”.

Una cabina a tutto comfort e intelligenza

OLYMPUS DIGITAL CAMERALa cabina standard su tutta la gamma RTH è completamente pressurizzata, perfettamente ventilata, a tenuta stagna rispetto all’ambiente esterno, quindi consente di lavorare senza problemi, e in sicurezza, anche in galleria o in cantieri particolari, come potrebbero essere quelli per lo smaltimento di eternit. I comandi a cruscotto sono stati inseriti all’interno di un display touch screen – comandabile anche esternamente tramite un joy-stick – che permette di gestire tutte le funzioni in sole cinque videate. «La prima pagina, quella di guida – precisa Magni – visualizza le principali informazioni relative alla trasmissione e presenta molteplici spie/allarmi per intasamento filtri, surriscaldamenti, eccetera. La seconda schermata gestisce i servizi in cabina, quali aria condizionata o ricircolo dell’aria e permette di gestire alcune opzioni disponibili per i rotativi Magni.  Molto importante la terza pagina, che concerne la stabilizzazione ed è connessa direttamente con la quarta videata. Quest’ultima propone la visualizzazione dinamica del diagramma di carico. Quando si monta un accessorio la macchina riconosce in modo autonomo di quale accessorio si tratta e setta automaticamente il diagramma per lavorare con quel determinato attachment. Questo sistema semplifica la vita all’operatore e incrementa il livello di sicurezza eliminando il possibile errore umano nella selezione dell’accessorio». Il diagramma dinamico è caratterizzato da un puntino rosso che rappresenta il baricentro del carico, a fianco del quale sono riportate lo sbraccio e l’altezza di lavoro. Muovendo il carico l’operatore nota come il puntino rosso si sposti nel diagramma, mentre in alto a destra è rappresentata la portata massima possibile in quella particolare configurazione di stabilizzazione e la portata reale sulla forca. Quindi guardando semplicemente lo schermo l’operatore sa di quanti metri potrà sbracciare prima che la macchina lo fermi automaticamente all’entrata del sistema di controllo del carico.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA“L’ultima pagina – riprende Magni – è mutuata dal mondo dei gruisti e permette di limitare la rotazione frontale e laterale della torretta e l’altezza massima di lavoro della macchina in modo molto semplice, premendo un bottone dopo aver posizionato la torretta in un determinato angolo e il braccio a una determinata altezza». Il sistema messo a punto da Magni consente inoltre di regolare tutte le velocità idrauliche della macchina: rotazione torretta, sollevamento e abbassamento braccio, sfili e rientro, basculamento e velocità dell’optional da 0 a 100%. E se non bastasse, ecco che prossimamente la cabina verrà dotata anche di blue tooth“.

Un sistema di controllo facile, intuitivo e intelligente è possibile grazie a un software di proprietà Magni e sviluppato internamente (attraverso l’acquisizione della quota di maggioranza di una software house di Piacenza) che dà anche la possibilità di personalizzare determinate funzioni a seconda delle richieste del cliente. A puro titolo di esempio Magni ha recentemente sviluppato un radiocomando speciale che, fino a 100 m di distanza, permette di gestire tutti i movimenti idraulici della macchina, compresi gli stabilizzatori e la traslazione a 5 km/h. Il software è ovviamente sempre aggiornabile per portare tutte le macchine allo stesso livello.

Il momento di mercato
Eugenio Magni
Eugenio Magni

Il noleggio per Magni rappresenta la maggior quota di mercato a livello italiano ed europeo. Per il territorio nazionale il costruttore emiliano annovera clienti del calibro di Elevo e Novital, con quest’ultimo che ha comprato il primo 523 con stabilizzazione pivotante a metà del 2014, mentre nei mesi successivi ha acquistato due 26 m stabilizzati a forbice e, nel gennaio del 2015, ha acquisito la macchina protagonista del cantiere di Milano. A livello continentale i numeri sono certo più importanti e parlano di un noleggiatore olandese già possessore di 120 macchine, senza dimenticare notevoli vendite verso noleggiatori francesi e britannici, tra le quali spiccano una decina di sollevatori da 35 m, che rappresentano il top di gamma. «Se oggi per i nostri concorrenti– puntualizza Magni – il mercato è orientato su macchine di piccole dimensioni, e in particolare sui modelli da 21 m, per quanto ci riguarda le richieste si stanno spostando verso l’alto. E questo per due ordini di motivi. Prima di tutto siamo riusciti a realizzare un 36 e un 30 m ottimizzati sotto il profilo del rapporto dimensioni-prestazioni (soli 30 cm di differenza sul passo rispetto al 21 m) e anche un 35 m poco più grande del 30 m. Allo stesso tempo abbiamo introdotto modelli con altezze di lavoro maggiori mantenendo le stesse dimensioni di telaio e livelli di performance molto elevati. Due classici esempi sono i nostri 23 e 25 m Smart assemblati sul telaio del nostro 21 metri. Discorso a parte merita il 35 metri, la macchina rotativa più alta al mondo, costruita su un telaio dedicato lungo solo 6 cm in più rispetto al 30 metri, dotata di gestione elettronica per lo sfilo e rientro del braccio (il primo al mondo a 6 elementi). 

La RTH5-26S per i padiglioni Expo

Box 2 bSe la RTH5-23S lavora all’esterno dell’area Expo propriamente detta, la sorella più grande, una RTH5-26S, è invece impegnata direttamente nella realizzazione dei padiglioni. Sempre noleggiata da CMB presso Novital, è una macchina con caratteristiche tecniche notevoli, basti pensare che a 18,5 m di sbraccio porta 1.000 kg, mentre al massimo sbraccio, cioè 22 m, raggiunge i 600 kg di portata sulle forche; mentre l’altezza di sollevamento si assesta a 25,78 m. La capacità massima di sollevamento è di 4.999 kg. La macchina Magni è equipaggiata con un motore quattro cilindri in linea Mercedes da 115 kW a 2.200 giri/min. da 4,8 l di cilindrata, raffreddato a liquido. La trasmissione Bosch-Rexroth è a circuito chiuso e prevede una pompa a cilindrata variabile e cambio Dropbox a due rapporti avanti e indietro. Entrambi gli assali sono oscillanti e sterzanti, il posteriore è a bloccaggio idraulico, mentre l’anteriore prevede il livellamento automatico ±10°. La velocità di traslazione è di 40 km/h e la macchina può superare pendenze fino al 41%. La stabilizzazione è a forbice.