JCB ha annunciato davanti alla stampa internazionale che entra nel mondo delle piattaforme aeree. Il che, per uno storico costruttore di macchine movimento terra è già di per sé una notizia epocale. Ancora più eclatante è che in questo nuovo segmento il costruttore britannico si butti con un ardore e una determinazione altrettanto degni di nota: il programma è sfornare ben 27 modelli nel corso del 2017, comprese le macchine a pantografo, con bracci articolati e con braccio telescopico. E scusate se è poco.
Quali possono essere state le motivazioni che hanno spinto JCB a questa decisione? Certo, il mercato dell’accesso aereo è piuttosto florido, 8 miliardi di dollari e 130.000 unità all’anno vendute. Lord Bamford sostiene che siano giunte da più parti pressanti richieste di avere da JCB un’alternativa credibile ai…soliti noti. Ma la domanda che sorge spontanea è: se ne sentiva davvero il bisogno in un mercato affollato di nomi altisonanti, con competenze specifiche, ben sedimentati nei mercati? E che chances può dare “pestare” commercialmente i piedi a pezzi da 90 quali Haulotte e Genie, tanto per non far nomi?
Probabilmente in JCB contano soprattutto sulla formidabile rete di noleggiatori di macchine dell’accesso non solo in Europa (dagli UK alla Germania, alla Francia ) ma anche in nord America e in Asia, per esempio. Quindi sono i canali aperti con i noleggiatori (cui JCB già offre i propri sollevatori telescopici) più che il target dell’utenza finale a motivare questa scelta di JCB che, in vista anche di un ridimensionamento delle fette di mercato per i prodotti storici, a causa dell’ingresso sul mercato di competitors con gli occhi a mandorla, allarga in questo modo le proprie possibilità di penetrazione.
Un aspetto singolare di questa notizia, che ha indubbiamente un notevole impatto giornalistico, è che non si conoscano né i dettagli tecnici né dove queste macchine saranno prodotte. Non è dato altresì sapere come JCB si organizzerà con l’assistenza di un prodotto particolare come le piattaforme aeree, che richiedono interventi mirati e specializzati praticamente ogni settimana.
Dobbiamo aspettarci altre novità, l’annuncio che sarà magari incaricato qualche “specialista” di produrre tali macchine, visto che in genere è questa la strategia adottata dai costruttori quando si entra in un segmento non affine alle proprie corde?
Viene anche il sospetto che, in vista dell’imminente Conexpo (7/11 marzo, Las Vegas), JCB abbia voluto affrettare i tempi proponendo al mercato una novità che, soprattutto per le tipologie proposte, cioé piattaforme articolate e telescopiche, sembra fatta apposta per interessare in particolare i mercati d’oltreoceano.
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