Sollevatori telescopici

Pensati ad hoc per il noleggio

Noleggio

Aperturadi Marzia Rubinetti

La “rivoluzione verde” di casa Merlo continua in modo serrato e programmato. Non solo nuovi modelli ma aggiornamenti importanti in tema di sicurezza e con un occhio agli utilizzatori meno professionali. Come coloro che si affidano al noleggio. Per farli lavorare tranquilli e protetti

La “rivoluzione verde”, che sta vedendo la Merlo costantemente sugli scudi con il rinnovamento della sua gamma di sollevatori telescopici, investe anche i modelli esistenti con un aggiornamento in termini di motorizzazioni e sistemi di sicurezza.

Se Intermat 2015 si farà ricordare per la medaglia d’oro conferita al Merlo Transversal Stability System nella categoria Engineering & Systems dell’”Intermat Innovation Awards 2015” le novità presentate dal costruttore italiano sono state numerose qualificanti.

Con un occhio attento alle esigenze di tutti gli utilizzatori. Soprattutto a quelli meno professionali che si rivolgono al noleggio per le proprie esigenze e che ora potranno usufruire degli stessi sistemi di sicurezza dei nuovi modelli.

In primis il Merlo CDC (Controllo Dinamico del Carico) che assicura la stabilità longitudinale del sollevatore telescopico.

Non stupisce quindi che, vicino ai nuovi modelli compatti (TF33.7 e TF30.9) e medi (TF34.7, TF35.7 e TF33.9) della rinnovata gamma modulare, si siano visti gli aggiornamenti dei modelli Panoramic con stabilizzatori. Con una particolare attenzione verso il mercato del noleggio in cui semplicità, robustezza, economia di gestione e sicurezza devono essere i presupposti fondamentali per posizionarsi correttamente.

Motori e sicurezza: punti obbligati

FOTO_002I modelli interessati dal lifting tecnologico sono il P38.12, il P38.13, il P38.14 e il P40.17.

Sollevatori caratterizzati da elevate altezze di lavoro che trovano il loro principale palcoscenico nelle costruzioni edili, nella manutenzione industriale, negli impianti di lavorazione inerti, nei lavori pubblici e, più genericamente, nel parco macchine dei noleggiatori.

Le nuove motorizzazioni si attestano su due livelli di potenza.

Entrambi marchiati Deutz, si tratta di un 4 cilindri da 3.300 cm3 da 55 kW (75 CV) conforme allo Stage IIIa e di un 4 cilindri da  da 3.600 cm3 da 74,5 kW (101 CV) conforme allo Stage IIIb.

La scelta va nella direzione di una massima semplificazione e riduzione dei costi di gestione grazie all’assenza sia di DPF (nessuna rigenerazione e nessun costo di manutenzione nel tempo) che di SCR (nessuna gestione di AdBlue). L’ottemperanza alle norme avviene infatti tramite l’impiego della rigenerazione dei gas di scarico con valvola EGR accoppiata a un DOC (Diesel Oxydation Catalyst) che non richiede manutenzione e garantisce costanza di funzionamento nel tempo.

La gamma Plus adotta la motorizzazione con maggiore potenza e la gamma Rental quella meno potente. Una distinzione che ha l’evidente obiettivo di contenere i costi di esercizio.

La catena cinematica prevede l’impiego di una trasmissione idrostatica Merlo con cambio a due velocità e motore di traslazione a cilindrata variabile. Nella versione con potenza da 75 CV offre una coppia superiore del 35% rispetto ai modelli precedenti con una velocità massima che passa da 25 km/h a 35 km/h. Con la motorizzazione superiore si arriva invece a 40 km/h.

sinistraLa scelta di configurare la gamma Rental con la motorizzazione di potenza inferiore va nella direzione del contenimento dei costi di gestione e la semplicità delle macchine è un elemento che gioca a favore di un uso più generico rendendo più intuitivo l’utilizzo agli operatori.

Semplicità non significa, però, minore sicurezza. Anzi.

La scelta del costruttore di dotare tutti i propri sollevatori, anche i modelli più piccoli, meno potenti o meno accessoriati, del sistema Merlo CDC (Controllo Dinamico del Carico) va nella direzione di garantire il massimo livello di sicurezza a prescindere dal valore commerciale della macchina scelta.

Si tratta di una chiara filosofia aziendale, assolutamente condivisibile, che è il primo ed evidente risultato a cascata che deriva dal graduale rinnovamento in chiave modulare di tutta la gamma.

Sia la gamma Plus che la Rental, quindi, sono equipaggiate con il Controllo Dinamico del Carico. Le macchine dedicate ai noleggiatori adottano, per contenere i costi e assicurare un funzionamento semplificato, la versione “light” che ha le stesse funzionalità ma non presenta il display digitale che riporta in tempo reale alcuni dati aggiuntivi che possono essere utili in un impiego professionale specifico come, ad esempio, il valore del carico sollevato in quello specifico istante.

Una combinazione di elementi ideali per il noleggio

FOTO_003L’altro elemento qualificante è il sistema di stabilizzazione brevettato da Merlo.

Fondamentale per la sicurezza attiva dei sollevatori, è composto da un telaio che, tramite cilindri idraulici, permette all’operatore di regolare trasversalmente la propria inclinazione (Tilting) di +/- 10% che diventano +/- 24% in combinazione con gli stabilizzatori.

Ma non solo. L’azione dei cilindri idraulici permette di traslare lateralmente il braccio (Boom Side Shift) con una angolazione di +/- 5° che, nel modello da 17 metri al massimo sbraccio, corrispondono a una escursione di 870 mm delle forche. Si tratta di un sistema che, oltre ad evitare di doversi riposizionare nel caso in cui non si sia valutata correttamente la posizione di sbarco del carico (risparmiando quindi del tempo), comporta l’utilizzo di procedure corrette di lavoro aumentando il livello di sicurezza.

L’azione congiunta del Merlo CDC e della stabilizzazione brevettata portano i livelli di sicurezza dei sollevatori del costruttore italiano al massimo oggi possibile per questo tipo di macchine.

Una combinazione ideale per le macchine da destinare al noleggio e usate da personale sicuramente formato ma, spesso, con una minore confidenza dovuta a un uso estemporaneo.

IL MERLO CDC: UNO STANDARD UNICO
Merlo
Merlo

Il Merlo CDC – Controllo Dinamico del Carico, è il sistema di controllo della stabilità longitudinale che viene oggi installato su tutti i sollevatori telescopici del costruttore di Cuneo. Disponibile in versione Light e Plus, il Merlo CDC controlla in tempo reale il carico sollevato e la sua posizione, la lunghezza di sfilo, la posizione del sollevatore e calcola in modo istantaneo l’indice di stabilità della macchina. Nel momento in cui la posizione del carico si avvicina alla zona limite di sicurezza entra in funzione un allarme acustico che avvisa l’operatore. Se si ignora il segnale di avvertimento e si raggiunge il limite il Merlo CDC impedisce tutti i movimenti che porterebbero il sollevatore a perdere la stabilità. Per contro sono consentiti solo i movimenti che riportano il carico in zona di sicurezza e migliorano l’indice di stabilità. Il sistema, brevettato e premiato all’EIMA 2012 e inserito dalla prestigiosa rivista britannica Farmers Guardian fra le “hot 50”, ossia fra le 50 innovazioni tecniche più importanti della storia dell’agricoltura. La versione Plus è caratterizzata dalla presenza del display digitale che mostra in tempo reale la posizione del carico sul diagramma di sicurezza, fornisce la registrazione delle ultime 20 pesate e indica l’attrezzatura installata grazie al suo riconoscimento automatico. La versione Light opera nello stesso identico modo ma, al posto del display, presenta un indicatore luminoso a led in cui l’avvicinarsi del limite di ribaltamento è indicato con la progressiva accensione di luci verdi/gialle/rosse.

IL MERLO TSS: PROTEGGE L'OPERATORE A 360°

BOX_02_001Premiato all’”Intermat Innovation Awards 2015” con la medaglia d’oro nella categoria Engineering & Systems, il Merlo Transversal Stability System, completamente integrato nel Merlo CDC, rappresenta oggi l’ultimo traguardo nella sicurezza dei sollevatori telescopici sia fissi che rotativi. Coperto da brevetto, il Merlo TSS garantisce la stabilità laterale della macchina andando a verificare in tempo reale se la posizione del baricentro, sulla base di tutti i parametri di posizione del mezzo (inclinazione longitudinale e trasversale, posizione del braccio, valore del carico), è all’interno del triangolo di stabilità. Nel caso in cui ci si avvicini al limite l’operatore viene avvisato con un allarme sonoro e, quando si raggiunge la zona di pericolo la macchina non permette di effettuare ulteriori movimenti se non quelli mirati a raggiungere la condizione di sicurezza. L’operatore è quindi protetto a 360°, condizione del tutto unica nel panorama mondiale dei sollevatori telescopici.