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Quante macchine Volvo CE in Sicilia!

Mai viste tante macchine Volvo CE in un cantiere. Siamo andati in Sicilia, sulla nuova SS640 ed ecco cosa abbiamo visto.

Nei dintorni di Caltanissetta sull’ultimo lotto della Strada Statale 640 di Porto Empedocle è attivo un grande cantiere. Obiettivo? Ammodernare e adeguare l’arteria agli standard tecnici attuali.

In tale contesto operano dal 2012, gli uomini e mezzi della ditta Tranchita Sebastiano, specializzata nel settore del movimento terra.

Volvo CE: una scelta motivata

Da sx Sebastiano Tranchita con i figli Giacomo, Carmelo e Daniele;l’operatore Antonino Caruso, lo staff della V&V srl, il venditore Danilo Giuliana, il responsabile commerciale Giovanni Li Causi e il titolare Vincenzo Vultaggio e l’Area manager centro sud di Volvo CE Stefano Verdi

“Quando si è prospettata l’opportunità di eseguire alcuni lavori su questa arteria, dopo un’accurata ricerca e confronto con altri costruttori di macchine movimento terra, abbiamo optato per Volvo CE”, ci ha spiegato Sebastiano Tranchita, titolare dell’azienda.

“Abbiamo fatto un primo acquisto nel 2016, l’escavatore cingolato EC140EL. Le prestazioni delle macchina in cantiere ci hanno indotto a proseguire la collaborazione con Volvo CE tramite il concessionario di zona V&V”, spiega Daniele Tranchita.

Obiettivo puntato sulle macchine

La nostra visita in cantiere ci ha portati ad assistere ad alcune lavorazioni nel costruendo svincolo di Caltanissetta Sud.  L’incarico ricevuto della Empedocle 2, comprendeva consistenti sbancamenti. E la demolizione di manufatti in cemento armato scatolari costruiti a suo tempo per il deflusso delle acque.

Da qui la necessità di acquistare una macchina “fuori sagoma” nella fascia delle 40 tonnellate di peso. Nella fattispecie l’escavatore EC380E. Ideale per ottenere la massima redditività in scavi pesanti e lavori di estrazione.

Il test più impegnativo in assoluto ha visto l’EC380E impiegato nelle operazioni di svuotamento delle vasche col materiale di smarino scavato dalla TBM Barbara.

Un lavoro intenso

Carmelo Tranchita entra nei dettagli: “Equipaggiato con una benna da 3 m³, in 8 mesi la macchina ha lavorato a ciclo continuo per 23 ore al giorno (su 24), su tre turni da 8 ore. L’escavatore ha accumulato ben 3500 ore, caricando fino a 500 mezzi d’opera in 24 ore. Una movimentazione di circa 2,5 mln di metri cubi”.

Un altro mezzo che abbiamo visto in azione è uno dei due cingolati EC220E a carro pesante. Si tratta di una macchina di dimensioni contenute, facile da movimentare anche su carrellone tradizionale.

L’ EC220E essendo più piccolo ed in sagoma si presta meglio al trasporto su rimorchio da un sito all’altro

C’è anche il compatto girosagoma

Abbiamo visto all’opera anche l’escavatore compatto girosagoma ECR58D, equipaggiato con un brillante quattro cilindri Tier Stage IIIB che eroga 50 Cv di potenza. La macchina dà il meglio di sé nell’ambito delle rifiniture di precisione. Operazioni rese possibili  dalle sue ridotte dimensioni con la parte posteriore che ruota all’interno del pattino. Mentre la funzione automatica di marcia a due velocità, lo rende veloce anche negli spostamenti.

Il parco mezzi

Trenta mezzi tra autocarri piccoli e medi, mezzi d’opera e mezzi movimento terra gommati e cingolati. Il marchio Volvo CE (con Volvo Trucks) ha conquistato in poco più di due anni una quota significativa nel parco dell’impresa. Che ora conta  tre escavatori (un EC380E, due EC220E, un EC140EL), due miniescavatori (ECR25D ed ECR58D), due pale gommate (L120H ed L150F), 3 mezzi d’opera FMX a 4 assi. Su cui si alternano le 16 persone in organico alla ditta ennese.

“In questo cantiere abbiamo potuto mettere a confronto gli escavatori Volvo CE con altri presenti nel nostro parco macchine”, puntualizza Giacomo Tranchita. “E abbiamo rilevato come un utilizzo costante e senza eccessi delle macchine faccia registrare consumi contenuti e maggiore produzione”.

Caratteristiche premianti

“Il comune denominatore delle macchine Volvo CE è la sensibilità dell’idraulica, la precisione nei movimenti, la stabilità”, gli fanno eco Carmelo e Daniele. “L’operatore col minimo sforzo riesce a fare di tutto. Da ultimo, ma non meno importante, è da segnalare il comfort generale. Confermato da chi passa ai comandi mesi interi, in ogni condizione climatica, dal giorno alla notte”

“Ci riteniamo soddisfatti oltre che per l’acquisto in sé anche per l’assistenza che ci viene garantita in tempi rapidi per ogni evenienza”, spiega Sebastiano Tranchita.

In tutte le macchine è presente l’oramai celebre “CareTrack”. Che si è rivelato indispensabile per localizzarle e monitorarle quando erano al lavoro tra le colline dell’entroterra. Ma anche nel lotto che abbiamo visitato si è rivelato prezioso, vista la sua lunga estensione (32 km)”.

La parola all’Area Manager

Stefano Verdi

Presente in cantiere anche Stefano Verdi, Area Manager per il Centro-Sud Italia di Volvo CE Italia.

“Siamo soddisfatti di aver raddoppiato la nostra quota di mercato nazionale, ci ha detto. “Per noi la Sicilia, rappresenta sempre un territorio di importanza strategica. Ho conosciuto i signori Tranchita nel 2016 durante un open house della nostra concessionaria in Calabria. Ero al volante di una pala per una dimostrazione in campo, mentre un loro operatore provava l’escavatore EC220E. Appena sceso ha esclamato: questa è una gran macchina! Pochi giorni dopo sono venuto in Sicilia per concludere la trattativa. Mi sorprese il fatto che fossero venuti in un’altra regione per provare le nostre macchine. Oggi sono davvero contento di vedere tutte le nostre macchine al lavoro in questa importante opera”.

di Luca Masaracchio

BKT stupisce con il dumper in plexiglass

Una presenza particolarmente significativa, e di sicuro impatto, quella di BKT  all’edizione 2018 di THE TIRE COLOGNE.

Un gigantesco dumper di circa 65 quintali, per la prima volta visto in una fiera, e un trattore dal peso di 1.500 kg, entrambi in plexiglass trasparente. Sono l’attrazione dello stand di oltre 500 mq della multinazionale indiana, tra i major player a livello mondiale nel settore degli pneumatici Off-Highway. 

Ideali per dumper rigidi

A equipaggiare l’inedito dumper in scala 1:1, sei pneumatici EARTHMAX SR 45 M, nella misura 24.00 R 35. Sono soluzioni particolarmente progettate per dumper rigidi, dotate di struttura All Steel della carcassa, di battistrada con classe di profondità E-4. E studiate con una mescola cut resistant. Doti importanti che assicurano eccellente trazione e resistenza anche per operazioni di trasporto su lunghe distanze e nelle condizioni più avverse.

Insieme a questo gigantesco veicolo, in mostra anche il trattore trasparente, realizzato con 1.500 kg di plexiglass, equipaggiato con uno pneumatico altamente innovativo.

Si tratta di AGRIMAX V-FLECTO nelle due misure VF 710/60 R 42 NRO e VF 600/60 R 30 NRO. Il mix vincente di tecnologia che migliora le prestazioni dei trattori di nuova generazione su ogni tipologia di campo. Le sue peculiarità lo rendono la risposta perfetta per l’agricoltura moderna. Ridotta compattazione del suolo, minori costi operativi, duplice uso sia su campo che su strada. Uno pneumatico unico nel suo genere, che eccelle per prestazioni e affidabilità.

Ampio spazio è stato dedicato agli pneumatici top di gamma per ogni settore. A rappresentare il comparto agricolo, AGRIMAX FORCE, nella misura IF 900/60 R 42. Poi  AGRIMAX TERIS, esposto nella versione 800/65 R 32. Mentre per i mezzi di movimentazione agro-industriali, ecco CON STAR, in fiera nella misura 400/70 – 24. Per il settore industriale, PORTMAX PT 93, nella misura 280/75 R 22.5. Infine AIROMAX AM 27, nella versione 445/95 R 25, lo pneumatico per gru che operano nel settore delle costruzioni.

Un layout innovativo

Il layout dello stand si conferma, oltre che funzionale, decisamente innovativo e creativo, come dimostrato da questo dumper. Esso è costruito con una struttura portante in acciaio, 68 tubi di collegamento e 530 distanziali in Nylon torniti che uniscono le 127 lastre in plexiglass (40 quintali) intagliate con tecnologia laser per un peso totale 65 quintali.

Uno stile perfettamente coerente alla filosofia della presenza fieristica di BKT, da sempre intesa come luogo di incontro e di intrattenimento.

Premiato il Daily Blue Power IVECO

IVECO Daily Blue Power continua a raccogliere riconoscimenti in tutta Europa. E si aggiudica il titolo di Van of the Year 2018 in Danimarca.
La gamma Daily Blue Power è stata incoronata Van of the Year 2018 da una giuria di giornalisti esperti, membri dell’associazione della stampa automobilistica danese (MKD).

Una gamma pluripremiata

Pierre Lahutte

Pierre Lahutte, IVECO Brand President, ha affermato: “Nell’anno del suo 40° anniversario, la famiglia Daily continua ad essere premiata. Questo titolo rappresenta un ulteriore riconoscimento dell’offerta unica che Daily Blue Power mette sul mercato. Fornendo ai clienti il vantaggio competitivo di cui hanno bisogno per sviluppare la propria attività. In un settore dove la sostenibilità sta diventando una priorità. I veicoli sono in versione elettrica, a gas naturale e nella configurazione diesel più avanzata attualmente disponibile. Sono i primi e gli unici veicoli ad offrire ben tre possibilità di scelta che anticipano le normative sempre più stringenti sull’accesso ai centri urbani”.

Tre possibilità di scelta per il Blue Power

Presentata a livello internazionale a ottobre 2017, la gamma Daily Blue Power è unica sul mercato. Offre infatti la possibilità di scegliere fra tre diverse tecnologie:
• Hi-Matic Natural Power, il primo veicolo a gas naturale compresso con cambio automatico a 8 rapporti nel settore dei veicoli commerciali leggeri
•  Euro 6 RDE 2020 Ready, il primo veicolo commerciale leggero predisposto per affrontare lenormative sulle emissioni di guida reali (RDE) del 2020
•  Electric, il veicolo a emissioni zero

Mollo e Cnos-Fap Bra/Fossano per i giovani

E’ partita la collaborazione tra l’Associazione Cnos-Fap Bra e Fossano e il Gruppo Mollo.

Si tratta di un accordo tra due realtà imprenditoriali e formative. Porterà a un impegno comune nella preparazione sul campo dei giovani della formazione professionale. Essi studiano presso i Centri di Formazione Salesiana di Bra e Fossano nel settore della meccanica dell’autoveicolo.

La visione del futuro

La scelta per il Gruppo Mollo è stata lungimirante. La difficoltà nel reperire tecnici che si occupino della manutenzione e della gestione dei mezzi a noleggio è sempre più critica. In questo modo si ottimizzano i tempi. Già durante i tre anni che portano alla qualifica dei giovani si potranno apprendere nozioni teorico pratiche sulla conoscenza dei macchinari e  del noleggio.
La velocità crescita del settore ha visto molti artigiani, imprese ed industrie passare dall’acquisto dei mezzi al noleggio. E  ha fatto sì che una nuova categoria di tecnici dovesse ricoprire una funzione importante nell’organizzazione dell’attività nel mondo del noleggio.

Sinergia scuola/lavoro

Mauro e Roberto Mollo, amministratori dell’azienda, sono consapevoli che una sinergia tra i tecnici specializzati e i ragazzi che studiano presso i CFP salesiani possa essere una strategia vincente. Sia per fare conoscere le peculiarità del settore sia perché diventa sempre più complesso reperire personale da potere inserire nell’organizzazione aziendale con queste mansioni. Con la certezza che la collaborazione tra due organizzazioni serie e fondate quali il Cnos-Fap e il Gruppo Mollo porterà buoni frutti.
Il progetto prevede un primo approccio con due pomeriggi in cui la ditta Mollo sarà presente con i suoi tecnici ed i mezzi presso il CFP dei salesiani di Bra.

Il progetto

Saranno una decina gli studenti coinvolti in questa prima fase di studio. Da questa esperienza si partirà per costruire un vademecun, ed un relativo percorso formativo. Esso verrà attivato nell’anno formativo 2018/19 e formerà i futuri tecnici che si occuperanno della manutenzione e piazzamento dei mezzi a noleggio.

“Siamo soddisfatti di questa nuova sfida – afferma il responsabile per Cnos-Fap del progetto Franco Burdese – . Cogliamo la voglia di collaborazione da parte delle aziende. E ringraziamo il Gruppo Mollo per i tecnici e i mezzi che ci ha messo a disposizione. Aziende, il mondo della formazione  e quello salesiano  sono in prima linea. E giocano un ruolo di primo piano nell’educazione e nella preparazione tecnica dei futuri propri collaboratori.”
La prima giornata di questa sperimentazione è stata effettuata presso la struttura del Cnos-Fap il 23 maggio scorso, una seconda giornata è prevista per il prossimo 6 giugno.

Il Gruppo Mollo

Il gruppo è specializzato nel noleggio e vendita di macchine, attrezzature e prodotti professionali per l’edilizia, l’industria e l’agricoltura. Eroga anche corsi di formazione con rilascio di patentini per l’utilizzo in sicurezza delle attrezzature da lavoro.
Nato ad Alba nel 1971, il Gruppo Mollo conta oggi 34 centri direttamente gestiti, con 275 collaboratori.  Sono distribuiti in Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana.

Swedish Steel Prize a Mantella

Il vincitore dell’edizione 2018  del premio internazionale Swedish Steel Prize è l’italiana Mantella srl.

Il premio le è stato conferito per l’innovativo semirimorchio ribaltabile posteriore Stratosphere 3.0, che offre prestazioni che vanno ben oltre le attuali offerte presenti sul mercato.

Il premio Swedish Steel Prize è stato assegnato per la 19ª volta. Il vincitore si è aggiudicato una statuetta dello scultore Jörg Jeschke e un premio in denaro di 100.000 SEK da donare a un ente benefico a propria scelta.

Un design unico

“Mantella ha creato un design unico, che rappresenta una generazione completamente nuova di soluzioni per cassoni ribaltabili e cassoni. Un risultati reso possibile da un lavoro di progettazione specializzato e da metodi di produzione intelligenti. Ma anche dallo sfruttamento completo dei vantaggi dell’acciaio altoresistenziale e resistente all’usura” afferma Eva Petursson, Presidente della giuria dello Swedish Steel Prize e responsabile del reparto di ricerca e sviluppo strategico di SSAB.

Il semirimorchio ribaltabile posteriore Stratosphere 3.0 di Mantella offre ai clienti un telaio con lo stesso peso di uno in alluminio. Ma con proprietà meccaniche superiori. Infatti, vanta un’eccellente resistenza all’usura, una maggiore resistenza alla fatica e una riduzione del peso di circa il 30% rispetto al precedente telaio per rimorchio.

Un acciaio ad alta resistenza

Il telaio è realizzato interamente in acciaio altoresistenziale con travi formate a Z al posto del classico profilo saldato a I. L’eliminazione delle travi saldate offre importanti miglioramenti in termini di resistenza alla fatica ed efficienza produttiva. Assicura inoltre un aumento della capacità di carico, pur mantenendo un peso ridotto. Inoltre, il cassone dello Stratosphere 3.0 è realizzato in acciaio resistente all’usura e garantisce quindi un’eccellente durata nel tempo.

Gli utilizzatori finali di Stratosphere 3.0 sottolineano che con lo stesso carico di lavoro dei modelli precedenti, è possibile ottenere un maggiore carico utile. Ma anche una maggiore stabilità su strada a pieno carico e una significativa riduzione del consumo di carburante e pneumatici.

Gli altri finalisti, l’italiana CTE spa la finlandese JAK-Metalli Oy e l’australiana Trufab Global, si sono classificati al secondo posto allo Swedish Steel Prize 2018.

Perché i droni sono utili al business?

Perché i droni permettono di alzare il punto di vista, ispezionando e misurando cose che sarebbero difficili, costose o pericolose da raggiungere da terra.

In aiuto dell’ingegneria civile

Grazie alla possibilità di andare oltre il visibile con sonde laser o multispettrali, i droni possono verificare lo stato di salute di dighe, ponti e viadotti. O lo stato delle torri GSM e ripetitori satellitari senza dover fare arrampicare un operaio fino in cima. O valutare per ragioni assicurative i danni su territori estesi, come campi agricoli o parchi industriali.
Poi c’è tutto un mondo di piccole applicazioni, non meno importanti per cui il solo limite è la fantasia.

Nicchie inedite

Stefano Orsi di Dronezine, in occasione di Technology Hub,  ha rilasciato un’illuminante intervista.

“A livello globale, l’agricoltura è candidata a diventare il mercato più interessante, seguita a breve distanza dall’edilizia.
E si aprono nicchie inedite, come la modellazione tridimensionale delle proprietà immobiliari in vendita,  per esempio.
In un territorio come quello italiano, dove i rischi geologico, idrico, sismico e vulcanico sono altissimi, la protezione civile è sicuramente una delle attività dove i droni stanno dimostrando tutta la loro utilità”.

Un primo esempio

La prima grande applicazione dei droni è avvenuta in occasione dei cantieri di Expo a Milano. Qui i droni hanno monitorato continuamente l’avanzamento dei lavori. I dati raccolti sono stati presentati anche al pubblico attraverso affascinanti modelli tridimensionali. Oggi RFI che ha aperto un bando per monitorare con i droni i binari e le infrastrutture ferroviarie. Un grande aiuto per una rete ferrovoaria che  ha bisogno di manutenzione continua e interventi tempestivi per la sicurezza di tutti.

E adesso arriva il megadrone personalizzabile

A Technology Hub è stato presentato anche Forvola. E’ il primo megadrone customizzabile in grado di trasportare pesi dai 50 kg ai 150 kg. Facile da montare e pilotare, test in corso lo vedono impegnato anche come mezzo da lavoro nei cantieri, in zone in cui l’utilizzo di mezzi comuni ad oggi conosciuti sarebbe impensabile. Il peso oscilla tra i 100 e i 250 Kg, con dimensioni minime dei bracci di circa 2 metri.
Forvola® è fondamentalmente costruito con tubi in carbonio, studiati per essere leggeri ma robusti per sopportare sollecitazioni e gestire carichi importanti per un multirotore di queste dimensioni.
I tubi in carbonio di circa 10 CM di diametro sono fissati tra di loro attraverso clump in alluminio o magnesio appositamente costruiti, così come il carrello di atterraggio .
Questo mezzo può essere personalizzato con verricelli, agganci e prendere le forme più adatte alle differenti esigenze.

JLG punta (anche) sui commissionatori

JLG  partecipa per la prima volta all’edizione 2018 di Intralogistica Italia (Fiera Milano Rho, 29 maggio – 1 giugno 2018, Stand L07- Padiglione 6). Qui presenta modelli specifici per la logistica e la movimentazione dei materiali nei magazzini e per le esigenze variabili delle applicazioni di stoccaggio e distribuzione. Non solo piattaforme semoventi, quindi, ma macchine per il “picking” che consentono a JLG di servire settori come quello industriale con una gamma mirata di mezzi

Perché i commissionatori

Da sx Alessandro Maschera, Mirco Rebuzzi e Nicola Pontini

JLG è entrata nel mondo del low level access (accesso a basse quote fino ai 5,5 metri) due anni fa“, ci spiega Nicola Pontini, Sales e general Manager di JLG Italia. “Ha infatti acquisito l’azienda inglese power Tower entrando in un mercato interessante. Su cui vogliamo puntare sia a livello europeo che italiano. Qui ci presentiamo con la nostra gamma di commissionatori, prodotti paralleli al carrello elevatore, con cui si integrano perfettamente“.

Il settore industriale e la necessità di maggior sicurezza nelle operazioni all’interno degli stabilimenti richiedono l’adozione di prodotti specifici“, aggiunge Mirco Rebuzzi, responsabile dell’area nord ovest di JLG Italia. “Questa fiera è la prima vetrina importante per far conoscere queste macchine. E farne apprezzare le doti di versatilità in ambito logistico“.

Ideali per il noleggio

Lo stand JLG a Intralogistica Italia

“Sono macchine che si sposano perfettamente con il noleggio a lungo termine”, afferma Alessandro Maschera, responsabile per l’area nord est di JLG Italia. “I carrelli commissionatori sono l’indispensabile integrazione in flotta del carrello elevatore. E si rivelano irrinunciabili macchina per lo stoccaggio delle merci e movimentazioni di magazzino in piena sicurezza”

Focus sui prodotti esposti

Iniziamo con il carrello commissionatore semovente JLG 10MSP-S. Consente di trasportare sia persone che materiali ad una altezza di lavoro di 5.05 m. La capacità della piattaforma è di 160 k, quella del pianale di appoggio di 115 kg. Suo punto di forza la tecnologia Rise and Drive. Essa permette all’operatore di guidare e sollevare contemporaneamente la piattaforma per conseguire maggiore efficienza.

Esposto anche il nuovo Powerpicker. E’ un elevatore multifunzionale, particolarmente richiesto nel mercato industriale e logistico italiano come metodo di accesso sicuro ed efficiente. Questo elevatore offre una piattaforma sicura per le altezze di lavoro di fino a 4,38 m. Il carico di lavoro è di 130 kg, oltre ai 70 kg del pianale di appoggio.

Il sollevatore a pantografo elettrico dalle dimensioni compatte 1532R è l’unità scelta a rappresentanza della nuova serie R nello stand JLG. L’altezza operativa è di 6,4 m, la capacità è di 272,16 kg.

Infine ECOLIFT 2.2 della serie Power Tower, ideale per eseguire interventi di manutenzione leggera.

Le strategie future

La visita allo stand di JKG a Intralogistica è stata anche l’occasione per parlare di strategie future.

“Il recente processo di ristrutturazione è partito da un’operazione di semplificazione”, ci ha spiegato Nicola Pontini.”Sono state aumentate alcune produzioni in Romania e Francia. Ed è stata ottimizzata tutta la produzione dei sollevatori telescopici per l’Europa. Varato anche un nuovo centro per l’immagazzinamento ricambi in Olanda. In cui è stato migliorato anche il cosiddetto PDI (Pre Inspection Delivery), per ridurre le tempistiche di consegna”.

E in JLG Italia?

La ristrutturazione di tipo gestionale e ha coinvolto anche la struttura organizzativa di JLG Italia. La filiale si occupa di vendita e post vendita, oltre che di erogare i servizi colelgati (finanziari, di supporto etc). Conta attualmente 16 addetti, impegnati sia sul territorio italiano sia a livello internazionale. In un continuo interfaccia con il quartier generale JLG di Amsterdam.

Le novità che ci aspettano

L’anno prossimo JLG festeggerà 50 anni e JLG Italia 20. Dovremo quindi aspettarci grandi novità alla prossima edizione di Bauma. Intanto a brevissimo, verrà presentata in Italia la piattaforma ibrida più alta (26 metri) di JLG, già esposta a Vertical Days.

JLG punta molto sull’elettrificazione delle macchine e al “vero” ibrido. Cioé a macchine che dispongano di due circuiti separati, elettrico ed endotermico.  Anche qui dobbiamo aspettarci novità. “Il mercato italiano va sicuramente educato in tal senso”, conclude Pontini. “E’ infatti meno attento alle propulsioni alternative rispetto, ad esempio, alla Germania. Dove esistono leggi ed incentivi che promuovono questo tipo di motorizzazioni. Ma sono certo che anche da noi dimostreremo l’assoluta convenienza di queste macchine“.

Ritchie. Bros: mega asta in Olanda

Ritchie Bros. ha tenuto un’asta da oltre 35 milioni di euro presso la sua sede di Moerdijk, nei Paesi Bassi. Si tratta dell’asta più grande mai tenuta in questa sede dal 2010.

Più di 1.725 offerenti da 88 Paesi, tra cui oltre 1.200 partecipanti online, si sono registrati per l’evento senza prezzo di riserva, svoltosi il 17 e 18 maggio 2018. Circa l’86% dei macchinari messi all’asta è stato comprato da acquirenti internazionali. Diversi provenienti da Paesi lontani come Vietnam, Australia e Stati Uniti d’America. Gli acquirenti online hanno invece acquistato il 45% dei mezzi in vendita (oltre 15 milioni di euro).

Un’eccezionale gamma di macchine

“All’asta di Moerdijk della scorsa settimana abbiamo potuto contare su un’eccezionale gamma di macchinari, in effetti una delle migliori selezioni degli ultimi anni in questa sede, che ha attratto offerenti da praticamente ogni angolo del mondo”, ha dichiarato Jeroen Rijk, Managing Director Europe di Ritchie Bros. “Grazie alla qualità dei macchinari offerti e alla nostra capacità di raggiungere gli acquirenti giusti, abbiamo registrato prezzi di vendita elevati nella maggior parte delle categorie di macchinari, con molte offerte sia in sede che online specialmente per gli articoli con pochissime ore di lavoro”.

Qualche numero

In totale all’asta sono stati venduti più di 2.725 macchinari e autocarri di oltre 285 proprietari. In particolare sono stati venduti più di 180 escavatori, oltre 60 pale gommate, più di 20 apripista cingolati, oltre 105 compattatori, più di 10 motolivellatrici, oltre 40 sollevatori telescopici e molto altro. Gli offerenti sono stati attirati soprattutto dalla vasta selezione di macchinari Caterpillar disponibili, tra cui le pale gommate 966H, gli apripista cingolati D6T, D7E e D8T, gli escavatori 320EL e 349D2L ME, le motolivellatrici 140M e altro ancora.

Dati di vendita nel dettaglio

  • Quattro apripista Caterpillar D8T del 2015 venduti per un totale di € 1.357.500
  • Quattro escavatori Caterpillar 349D2L ME venduti per un totale di € 795.000
  • Due apripista Caterpillar D7E del 2015 venduti per un totale di € 480.000
  • Una gru fuoristrada Grove RT650E 4x4x4 da 50 tonnellate mai usata venduta a € 200.000
  • Un frantoio a cono cingolato Fintec 1080 del 2007 venduto a € 150.000

Una gru Liebherr sulla torre Hadid

Uno dei grattacieli più alti e conosciuti di Milano è la torre “Hadid” – progettata dal famoso architetto di fama internazionale Zaha Hadid, alta 170 metri. I tecnici della bolzanina Niederstätter con l’ausilio di un elicottero hanno montato una gru a torre, che serve a installare un’enorme insegna luminosa.

Un lavoro da specialisti

Il lavoro era stato richiesto al costruttore di macchine edili tedesco Liebherr che lo ha affidato allo specialista di gru bolzanino Niederstätter.

La più grande sfida non era il montaggio della gru, ma il suo ancoraggio sul tetto dell’edificio. Un rompicapo ingegneristico e strutturale che i tecnici di Niederstätter grazie alla loro pluriennale esperienza hanno saputo risolvere. Aggiudicandosi così l’ordine per il noleggio e il montaggio della gru.

Il 10 aprile, alle 6.48 del mattino, l’elicottero della Heliswiss International ha eseguito la prima tornata di una lunga serie per trasportare il primo elemento della gru a torre modello Liebherr 85 EC-B.

Una grande sfida per Niederstätter

Montare una gru a torre con un elicottero è sempre una sfida, perché non è in grado di lavorare con la stessa precisione di un’autogru. Pertanto è necessaria la massima concentrazione da parte di tutti. È stato un successo. Dopo due ore e mezza tutti gli elementi della gru erano stati trasportati, montati e fissati dai tecnici Niederstätter. Dopo un breve briefing del personale si sono iniziati immediatamente i lavori di installazione dell’insegna luminosa. L’impresa C.M.B., cooperativa muratori e braccianti di Carpi, utilizzerà un totale di ca. 200 tonnellate di acciaio per le scritte luminose. I lavori dureranno circa due mesi dopo di che la gru verrà nuovamente smontata con l’elicottero.

Chi è Niederstätter

Niederstätter da oltre 40 anni lavora nel campo dell’edilizia. L’impresa a conduzione familiare vende, noleggi e scambia macchine e attrezzature edili di tutti gli ordini di grandezza nonché prefabbricati modulari di alta qualità. Nel nostro vasto assortimento si trovano molti prodotti di marche note e apprezzate. Chi acquista o noleggia da Niederstätter può contare su una consulenza di prima classe da parte di specialisti altamente qualificati e su un servizio di assistenza eccellente.

JLG: ecco l’ibrido più grande di sempre

Ibrido è bello. JLG Industries Inc., azienda del gruppo Oshkosh Corporation [NYSE:OSK], leader globale nella produzione di piattaforme di lavoro aeree e sollevatori telescopici, presenta il sollevatore H800AJ. Si tratta dell’ibrido più grande che abbia mai prodotto.

La macchina sarà disponibile in Europa a partire dall’estate. L’H800AJ è stato esposto in Inghilterra ai Vertikal Days di Donington Park per la prima volta nella sua ultima versione. E’ in grado di operare sia in completa modalità elettrica, sia in modalità ibrida, quando le condizioni sono più difficili o le batterie devono essere ricaricate.

Sempre più ibrido in Europa

“I prodotti ibridi o, come diciamo in JLG, idonei alle esigenze urbane, sono sempre più diffusi in Europa. Vi è una decisa propensione verso macchine potenti come i diesel e al contempo a basse emissioni e ridotti livelli di rumore”, commenta Jan-Willem van Wier, Senior Product Marketing Manager di JLG per Europa, Medio Oriente e Africa. E aggiunge, “L’H800AJ è una soluzione unica nel suo genere. Assicura il meglio di entrambi i sistemi e si rivela adatta al lavoro pesante dei cantieri come agli ambienti chiusi, dove conta l’assenza quasi totale di emissioni e rumore. Abbiamo grandi aspettative sul prodotto perché risponde alle ultimissime esigenze in termini ambientali, Ma anche alle necessità dei clienti di ampliarne l’utilizzo rispetto ai comuni sollevatori diesel”.

Le caratteristiche tecniche

L’H800AJ può raggiungere un’altezza di lavoro di 26.4 metri e uno sbraccio di 16.45 metri, con una capacità illimitata di 230 kg. Si tratta di un ibrido cosiddetto parallelo con motore da 18.6 kW.

La versione standard è dotata di asse oscillante e trazione a quattro ruote motrici. Assicurano sorprendente stabilità e presa decisa sui terreni difficili, e di coperture in acciaio. Tra le dotazioni opzionali vi sono gli pneumatici antitraccia e l’olio biodegradabile, che riduce ulteriormente l’impatto ambientale.