Non è la strada giusta!

dark_forest3Una settimana dura e particolare.

Non solo dal punto di vista lavorativo – dove ho realmente dovuto dar fondo a tutte le mie forze fisiche e mentali per superare i numerosi impegni che rischiavano di accavallarsi l’un l’altro – ma anche dal punto di vista delle brutte notizie.

Di nuovo numerose morti nei cantieri italiani.

Di nuovo l’ennesima notizia di un numero di fallimenti di imprese storiche del bergamasco che lascia l’amaro in bocca.

E le ciliegine sulla torta sono stati i provvedimenti governativi che lasciano ampio spazio a chi è senza scrupoli.

Terribile constatare che nel nostro paese ogni volta che si parla di “semplificazione” in realtà non si semplifica nulla di serio ma si tende a eliminare le ultime barriere alla legalità.

Quindi chi oggi viene scoperto con dipendenti in nero non avrà più la sospensione dell’attività imprenditoriale ma l’invito a sanare l’illecito.

Non solo.

Cade l’obbligatorietà del tesserino di riconoscimento per chi lavora nei cantieri.

Se è vero che l’Italia sta cercando una propria nuova identità lavorativa, questa non è sicuramente la strada giusta.

Con decisioni di questo tipo non si tutelano le imprese serie e che investono in tecnologia e formazione del personale ma semplicemente quelle guidate da persone senza scrupoli che svolgono una concorrenza sleale che, in Italia, sembra essere diventata l’unica logica di sviluppo.

Non è un caso che il nostro paese abbia anche tenuto conto, a livello statistico, del PIL generato dalle attività illegali.

Si parla di qualità, si parla di competitività delle nostre aziende, si parla di produttività ma, permettetemi, questa non è proprio la strada giusta.

Come si possono sentire tutti quegli imprenditori seri (e ce ne sono tanti!) e tutti i loro collaboratori altrettanto seri (e ce ne sono tanti!) di fronte a decisioni di questo tipo?

Possibile che, invece di aiutare le imprese serie con tempi di pagamento normali e con una burocrazia seriamente snella nelle cose inutili ma decisiva nei controlli utili, si pensi nuovamente ad abbassare l’asticella in modo che tutti possano saltare con facilità?

Basterebbe poco. Le aziende serie vanno aiutate a crescere e non a naufragare sotto il peso di chi lavora illegalmente. Una tassazione decente e non penalizzante. Controlli serrati e premi per chi è virtuoso. Una corsia preferenziale per chi lavora bene e investe in uomini e tecnologie.

Quanto visto questa settimana non è un servizio utile per nessuno: ne’ per gli imprenditori di “serie A”, ne’ per i lavoratori, ne’ per gli organi previdenziali ne’, in ultima istanza, per l’erario. Aiuta solo la delinquenza e chi vive nel sottobosco.

Sono allibito e preoccupato perché in questo modo non si aiuta il paese a crescere e, soprattutto, non si porta l’Italia verso i paesi più evoluti da cui dovremmo invece prendere seriamente spunto.

No. Penso proprio che questa non sia la strada giusta.

E vorrei che tutti coloro che lavorano seriamente, senza divisioni di sorta, facessero sentire la propria voce in modo univoco.