Grandi aziende

Merlo. What else?

Aperturadi Costantino Radis

Un piano industriale da cento milioni di euro in tre anni. Il primo sollevatore telescopico ibrido. Una nuova gamma con una rivoluzionaria concezione modulare. Il 90% della produzione destinata all’export. Battere la crisi in Italia puntando su R&D. Il nome? Merlo. What else?

L’orgoglio italiano del fare per saper fare. La capacità di inventare e trasformare in realtà industriale ambiziosi progetti di nuove macchine.

La volontà di radicarsi sul territorio grazie al legame con il vero capitale aziendale: le persone.

Tutto questo è il Gruppo Merlo, azienda in piena controtendenza che ha deciso di combattere la crisi con l’unico strumento realmente efficace: la ricerca e lo sviluppo del prodotto.

Il primo sollevatore telescopico ibrido del mercato è solo la punta di un iceberg che ha una base profonda e stabile con mezzo secolo di storia fatta di innovazioni, brevetti, crescita continua.

Razionalizzare costa fatica e impegno

MerloSi fa molto in fretta a dire «…occorre razionalizzare…». Spesso, soprattutto oggi, si confonde la razionalizzazione con il solo taglio di risorse verso la ricerca e lo sviluppo del prodotto, con il taglio del personale, con la delocalizzazione produttiva verso paesi in cui il costo del lavoro sia basso.

Ma strategie di questo tipo hanno qualcosa in comune con la qualità del prodotto? Cosa hanno in comune con la formazione di chi costruisce le macchine? Cosa hanno in comune con una tradizione metalmeccanica che si costruisce di giorno in giorno grazie alla casa madre e a un indotto che le ruota intorno, che cresce, che investe e che può a sua volta diventare promotore di nuove iniziative imprenditoriali?

Per il Gruppo Merlo – per la famiglia Merlo – la parola razionalizzazione ha un significato ben preciso: capire come concretamente combattere la crisi ponendosi sul mercato in modo diverso e più flessibile rispetto alle esigenze dei clienti.

FOTO_004Cosa significa tutto questo? In primis rivedere lo stabilimento in chiave più flessibile e moderna impostando diversamente la produzione così da poter produrre in tempo reale i modelli che in quel momento hanno una richiesta specifica.

Ovviamente anche grazie a una maggiore formazione dei dipendenti e a una loro partecipazione attiva al processo di rinnovamento aziendale. E tutto questo lo si ottiene solo con una proprietà che dia certezze, abbia una visione strategica della vita aziendale, condivida in modo trasparente la propria visione industriale.

Ma tutto questo non basta.

Alla base di un progetto così ambizioso c’è un aggiornamento completo della gamma che sia concepita per rispondere alle esigenze industriali ma anche e soprattutto dei clienti in termini di qualità e flessibilità dell’offerta.

 

Un processo logico e realmente flessibile

Sarà un caso ma il Gruppo Merlo ha molte analogie con altre importanti realtà industriali straniere in cui la proprietà è impegnata in prima persona per la buona riuscita dell’attività aziendale.

Sarà un caso ma sono proprio queste le realtà che hanno saputo interpretare e superare, meglio di altre, la crisi cominciata a fine 2008.

FOTO_005Il passo fondamentale – deciso dalla famiglia Merlo – è stata la riprogettazione completa della gamma di sollevatori telescopici in chiave modulare.

In questo modo tutti i modelli condivideranno le stesse tecnologie automatizzando la produzione e aumentando il livello qualitativo complessivo.

Ma non solo: i volumi produttivi più elevati dei singoli componenti permettono un contenimento dei costi con margini da investire sulla ricerca del prodotto.

Inoltre i sollevatori più compatti, di norma indirizzati verso una tecnologia più semplice, adotteranno gli stessi contenuti innovativi dei modelli al top di gamma.

Il controllo di qualità avviene oggi in modo completamente diverso rispetto al passato: ogni organo principale viene prodotto e assemblato in sottogruppi.

Prima che i sottogruppi passino alla linea di assemblaggio della macchina sono collaudati singolarmente così da mantenere elevato il livello qualitativo.

Al termine dell’assemblaggio, ogni singolo sollevatore viene collaudato in modo definitivo e – in caso di esito positivo agli standard qualitativi imposti – viene completato, rifinito e personalizzato in base allo specifico ordine.

 

Una visione imprenditoriale etica

MerloIl nuovo processo produttivo permette non solo di elevare gli standard qualitativi del prodotto ma anche di velocizzare la produzione e soddisfare in modo più rapido le richieste del mercato.

La flessibilità dello stabilimento permette di adeguare la produzione alle richieste del mercato: sia in termini di consegna di macchine da acquistare su specifica ordinazione, sia per spostare i volumi produttivi fra le richieste del mercato construction, recycling, industry o agri.

Dietro a questa rivoluzione che coinvolge tutto il Gruppo Merlo a ogni livello c’è una visione imprenditoriale etica che, oggi, è cosa rara nel nostro paese.

FOTO_006In primis la ferma volontà di investire in Italia per contribuire alla crescita economica del paese. A seguire, ma non per importanza, una precisa missione sociale che la famiglia Merlo, grazie alla visione dei fondatori Cav. Amilcare e di sua sorella Natalina, da sempre sente come propria per vocazione. Una missione che vede nel radicamento territoriale una fondamentale risorsa per la crescita sia aziendale che sociale.

L’unico modo per permettere la sopravvivenza aziendale in un contesto difficile e complesso come quello italiano è operare sul ciclo produttivo, sul contenuto tecnologico del prodotto e sul livello qualitativo complessivo: esattamente come fanno i grandi gruppi industriali tedeschi che – per operare nei mercati globali – puntano a distinguersi dalla concorrenza con un prodotto di eccellenza e con una capacità produttiva che va coltivata di giorno in giorno.

Un risultato che, semplicemente speculando sul costo del lavoro e sulla delocalizzazione, non è possibile raggiungere.

Il piano industriale di 100 milioni di euro in tre anni con un fatturato annuo di oltre 400 milioni è il tangibile segno di una famiglia che sa cosa voglia dire fare seriamente imprenditoria.

 

Risposte certe in tempi certi

FOTO_011La diversa organizzazione produttiva non solo permette di rispondere in tempi certi alle richieste del mercato ma ha coinvolto anche tutto il sistema post-vendita.

Una delle voci d investimento più importanti ha visto come protagonista proprio il deposito ricambi che, ora, ha un volume complessivo di 10.000 m3 con 17.000 codici a magazzino e un tempo di prelievo di 30’’ con un livello di servizio superiore al 99%.

La razionalizzazione della gamma con una elevata standardizzazione dei componenti e una disponibilità trasversale di tecnologia fra i vari modelli permette anche costi inferiori di approvvigionamento dei ricambi da parte dei dealer e una formazione dei tecnici post-vendita più rapida, semplice ed efficace.

Dare ai clienti risposte certe in tempi certi significa aumentare la fidelizzazione del cliente stesso e generare un passa parola positivo che porta ovvi vantaggi in termini di crescita aziendale.

Si tratta di una sfida che il Gruppo Merlo ha di fatto già vinto rimanendo a lavorare a Cuneo investendo sul proprio futuro e su quello della cittadina piemontese che, da sempre, si è distinta per laboriosità e serietà.

Non poteva essere diversamente.

Safety first: il Controllo Dinamico del Carico di Merlo

BOX_01_001Merlo ha sempre fatto della sicurezza una bandiera. Pertanto ha progettato e brevettato il sistema M CDC adottato sui suoi sollevatori telescopici. La funzione di «Controllo Dinamico del Carico» è sempre operativa e interamente automatica. Prende in considerazione i movimenti effettuati (angolo e sfilo del braccio), il peso sollevato e riconosce automaticamente tutte le attrezzature Merlo mediante un sensore CDC. È quindi un sistema estremamente user friendly in grado di garantire standard di sicurezza superiori all’attuale norma EN 15000. Allo stesso tempo consente di movimentare il braccio con rapidità in modo da aumentare la produttività e risparmiare tempo. L’interfaccia operatore è intuitiva e le informazioni principali sono visualizzate sul nuovo display a colori da 8.5» su plancia. Grazie a una telecamera (opzionale) è possibile visualizzare sullo schermo quanto succede nella parte posteriore del telescopico al fine di aumentare ulteriormente il livello di sicurezza operativa.    

Risparmiare in modo intelligente: il Merlo Eco Power Drive

Foto Box 2Merlo riduce i consumi dei suoi sollevatori telescopici fino al 30%, grazie all’introduzione del sistema EPD. EPD (Eco Power Drive) fornisce tre modi di funzionamento manuale: Transport & Tow, per ottenere o mantenere un consumo di carburante minimo Heavy Load, per ottenere le prestazioni massime durante operazioni particolarmente gravose come lo scavo o la rimozione di neve Inching Mode, per manovre in spazi limitati e per un preciso posizionamento del carico L’ acceleratore è connesso direttamente alla centralina elettronica EPD che regola i giri al minuto del motore diesel in base ai parametri di risparmio carburante specifici per differenti situazioni di utilizzo. In questo modo il Merlo EPD riduce al minimo il consumo di carburante e ottimizza le prestazioni. Test su strada hanno mostrato un risparmio di 3.000 litri di carburante su 1.000 ore annue di utilizzo della macchina; ciò rappresenta più di 3.600 euro risparmiati all’anno.    

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