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Macchine Cofiloc al lavoro all’Arsenale

A Venezia una piattaforma aerea cingolata Cofiloc Kiloutou 19.65 IIIS Hinowa, è stata impegnata in uno dei luoghi più importanti del patrimonio storico, culturale e industriale del nostro paese: l’Arsenale. Luogo che per secoli ha assicurato alla Repubblica la supremazia sui mari. Il cantiere di lavoro è quello delle Galeazze Est che, in seguito all’aggravarsi dello stato di conservazione dei presidi statici a sostegno delle facciate verso il canale delle Galeazze, necessita della messa in sicurezza. Qui nel XV° secolo si costruirono le omonime navi, una variante più grande e armata della tradizionale galea e punto di passaggio tra questa e il galeone. Impiegate per la prima volta nella battaglia di Lepanto, le sei galeazze veneziane furono determinanti per la vittoria della flotta cristiana.

Gli interventi all’Arsenale

Gli interventi che hanno visto l’impiego del ragno fornito da Cofiloc – Kiloutou riguardano:

• il ripristino dei presidi statici per garantire la stabilità dei prospetti degli edifici verso la vasca delle Galeazze;

• la demolizione dei tamponamenti delle arcate del muro tra le due Galeazze.

A occuparsene è stata Lares – Lavori di Restauro srl, una delle più esperte realtà nazionali nel campo del restauro conservativo su beni mobili e immobili di interesse storico e artistico. Impresa di fiducia di numerose soprintendenze, Unesco e di importanti fondazioni e centri culturali in Italia ed Europa, solo a Venezia ha nel suo curriculum: Palazzo Ducale, Ponte di Rialto, Scuola Grande Misericordia, Palazzo Fortuny, Ca’ Rezzonico e Basilica di S. Marco.

Arsenale: un cantiere impegnativo

Decisamente impegnativo il cantiere, caratterizzato da poco spazio e molti elementi d’ingombro. Da qui la necessità di una macchina compatta, stabile, capace di portare l’operatore nei punti più difficili e di muoversi a 360°. Dotato di un’altezza di lavoro di 18.80 metri, grazie alla particolare doppia articolazione il ragno 19.65 IIIS consente di lavorare a filo muro costante fino a 11 metri, senza il bisogno di compensare la distanza tramite il comando dello sfilo. Determinante nella scelta della macchina, anche il peso contenuto (2 ton), che rispetto altri modelli ne ha permesso il trasporto su chiatta, il sollevamento e, grazie alla compattezza, l’ingresso nel cantiere.