L’invasione dei Vichinghi

VOLVO_EC380E_01Siamo arrivati all’ultimo step delle normative antinquinamento off road e i costruttori – chi più chi meno – si stanno preparando per lanciare sul mercato i nuovi modelli per fasce di potenza e per importanza strategica.

Fra quelli che si stanno muovendo cercando di essere sempre sulla cresta dell’onda c’è Volvo Construction Equipment.

Forte di un appeal sempre crescente e di una tecnologia motoristica in house, il costruttore di Eskilstuna sta lanciando le pale gommate della Serie H, gli escavatori della Serie E e i dumper articolati della Serie G.

Non ho mai nascosto la mia viscerale passione per gli escavatori…sarà perché sono le prime macchine movimento terra che – da bambino – ho cominciato ad utilizzare.

Ecco perché – fra tutte le nuove macchine che Volvo sta immettendo sul mercato – il nuovo escavatore cingolato EC380E-L mi ha colpito fin da subito. Volvo ha annunciato anche il modello EC480E-L ma per ora – sul mercato italiano (se così si può ancora chiamare) – è disponibile il modello della classe 40 tonnellate.

VOLVO_EC380E_06A parte il design – che segna una nuova era per gli escavatori made in Sweden – i contenuti della nuova Serie E vanno dritti verso una tendenza che molti costruttori avevano già chiaramente annunciato durante il Bauma dello scorso anno: la gestione completamente elettroidraulica di tutta la macchina e motori di grande cilindrata che lavorano a un numero di giri molto basso.

Molti lo hanno annunciato…con date di apparizione da definirsiVolvo ci è arrivata e ha messo in pratica la prima tappa di una rivoluzione che – a mio avviso – avrà vita lunga e porterà un modo completamente diverso di approcciarsi agli escavatori idraulici.

VOLVO_EC380E_04Il rispetto dell’ultimo traguardo normativo in merito alle emissioni inquinanti è un po’ più complicato che altrove in quanto l’impiego dell’SCR per ridurre gli ossidi di azoto viene affiancato all’EGR + DPF…insomma…una piccola rassegna tecnologica in cui non manca proprio nulla (!).

A livello motoristico colpiscono però alcuni valori come la cilindrata – di ben 12,8 litri che non sono propriamente usuali per un escavatore di questa classe – e il numero di giri a cui lavora il motore.

Questi ultimi, sfruttando una cilindrata molto generosa, sono talmente limitati da fornire la coppia massima di 1.692 Nm @ 1.275 giri/min ma, soprattutto, la potenza massima di 225 kW (302 CV) a soli 1.700 giri/min.

VOLVO_EC380E_03Una visione conservativa che mira a limitare i consumi, ad aumentare la durata e a ridurre il calore…vera bestia nera dei motori con EGR e DPF (…ma perché Volvo non ha fatto un semplice motore con SCR fin dall’origine?).

L’interesse ovviamente vola verso il controllo elettroidraulico di tutto l’escavatore che – anche in questo caso – apre nuovi scenari nella gamma Volvo e mette in pratica quanto altri costruttori avevano annunciato per gli anni a venire.

Un’unica valvola di controllo in grado di regolare ogni singola portata sulla base delle effettive esigenze dell’escavatore.

L’elettronica entra quindi in modo ancora più prepotente nella gestione delle macchine movimento terra aprendo nuovi scenari in cui programmazione personalizzata, dinamiche di comportamento che possono variare con facilità, nuovi programmi di lavoro saranno i compagni degli operatori del futuro prossimo.

VOLVO_EC380E_02Non so fino a che punto gli operatori di casa nostra siano in grado di recepire queste profonde innovazioni.

Mi ricordo che quando le prime programmazioni arrivarono sugli escavatori a fine anni ’80, inizio ’90, in molti subirono queste innovazioni piuttosto che adottare un atteggiamento costruttivo e positivo.

In molti – ancora oggi – non hanno capito le reali potenzialità delle macchine che utilizzano.

Ma è anche ovvio che i costruttori non possano fermarsi davanti alle difficoltà di un mercato italiano che ha problematiche tutte sue.

L’inizio di un nuovo modo di controllare le macchine movimento terra, soprattutto gli escavatori, segna un’altra piccola svolta nel nostro mondo e nel nostro modo di lavorare.

VOLVO_EC380E_01Arriveremo – vista la versatilità intrinseca degli escavatori idraulici – ad avere macchine che si possono programmare in modo specifico a seconda del tipo di lavoro che si svolge.

Chi lavora in una cava di blocchi potrà ottimizzare il suo escavatore come macchina da strappo e sollevamento…per poi cambiare e farla diventare un mezzo da carico dalla massima efficienza.

Oppure chi lavora nelle demolizioni avrà a disposizione una macchina precisa e forte per poi poterla trasformare in tempo zero in un material handling rapido ed efficiente semplicemente premendo un tasto e mettendo un polipo al posto della benna.

Questi sono gli scenari che ci attendono…nel frattempo Volvo ci anticipa una parte del futuro e si prepara a una pacifica invasione di Vichinghi che – da appassionati quali siamo – aspettiamo a braccia aperte.