Le ragioni del cuore

HITACHI_ZW370Non mi stancherò mai di ripetere che la rete è per me un inesauribile contenitore di riflessioni.

Dopo qualche giorno nuovamente in giro per cantieri e aziende, eccomi di nuovo qui a riflettere su alcune cose che ho avuto modo di leggere sulle pagine Facebook di molti appassionati con cui sono in contatto giornaliero.

Appassionati che – nella stragrande maggioranza dei casi – sono anche utilizzatori sia in qualità di operatori che di titolari di aziende di ogni dimensione.

CAT_980KEbbene, è risaputo che ognuno di noi ha delle passioni, delle preferenze, dei modi di pensare e vedere le cose che cambiano a seconda delle singole esperienze.

Questo vale per ogni singolo aspetto della nostra vita: le amicizie, gli amori, le conoscenze, il lavoro, lo sport…e se volessimo la lista potrebbe essere infinita…

Proprio nello scorso fine settimana si è svolto a Torino – la splendida città che mi ha visto nascere, crescere e tuttora vivere con la mia famiglia – la disputa del derby cittadino fra la Juventus e il Torino.

HITACHI_ZX135USRSono profondamente orgoglioso della mia “fede” granata verso una squadra che mio nonno mi aveva “trasmesso” con quell’amore che solo i veri nonni sanno avere verso i propri nipoti.

Tutto ciò non mi ha però mai spinto a palesi manifestazioni di stupido odio verso qualsiasi avversario (e non nemico!…) ne’ tanto meno verso i tifosi della Juventus stessa.

A parte le classiche prese in giro scherzose – che in famiglia sono ormai la regola visto che sono l’unico tifoso del Toro contro una moglie, una figlia e un figlio della Juve – il derby è prima di tutto una occasione di festa.

CAT_329ESarà perché l’attività sportiva in casa non si fa mancare…sci…tennis…basket…danza…ma prima di tutto si cerca di insegnare ai figli il rispetto per le persone.

Affrontare e superare le difficoltà che uno sport impone porta a rispettare l’avversario e ad ammirare la sua capacità di fare altrettanto se non – in molti casi – addirittura meglio di quello che sappiamo fare noi stessi.

Peccato che non tutti la pensino in questo modo per cui moltissimi “tifosi” si comportano in modo del tutto inappropriato nei confronti di coloro che la pensano in modo diverso arrivando a palesi mancanze di rispetto pur di far valere le proprie ragioni.

Detto questo – e una introduzione di questo tono era assolutamente necessaria – ho notato con grande disappunto e con grandissimo dispiacere che molti professionisti del settore arrivano quasi a odiarsi e a insultarsi pubblicamente in alcuni social-network per il semplice fatto di preferire un marchio piuttosto che un altro.

HITACHI_ZX180Schermaglie che durano mesi, con immagini di macchine rotte del marchio tanto odiato, allusioni poco eleganti verso il presunto “nemico”, continue messe in discussione delle prestazioni dei mezzi che non si sopportano e via discorrendo.

Lo stesso fiorire di pagine di appassionati – e per un professionista del settore come il sottoscritto diventa anche difficile seguirle tutte – in cui di volta in volta si escludono coloro che non si ritengono degni di farne parte solo perché il costruttore di riferimento è diverso rispetto a quello che a noi piace così tanto è un chiaro segno di un modo di pensare che va al di là di ogni ragionevolezza.

Si tratta di un atteggiamento che vede noi italiani decisamente disuniti di  fronte a qualsiasi evento in un modo di pensare che travalica l’interesse comune e non mette mai in primo piano le reali capacità delle persone.

Tutto questo perché le forze comuni se ne vanno in mille rivoli e in mille futili motivi in cui si mettono in primo piano cose senza valore piuttosto che reali problematiche o reali potenzialità.

Preferire Caterpillar o Hitachi…o qualsiasi altro marchio di qualsivoglia costruttore non significa nulla.

Capisco le “ragioni del cuore” che portano ognuno di noi ad avere delle preferenze. Ma la mancanza di rispetto non è ammissibile.

CAT_D8TSoprattutto in un mondo professionale che deve distinguersi per la capacità di fare fronte comune contro un mercato inesistente, prezzi stracciati, mancanza di sicurezza, futuro del tutto incerto, giovani che scappano all’estero e lasciano qui speranze e illusioni.

Tenuto poi conto che – spesso – coloro che si “scornano” hanno una posizione consolidata vista l’età non più giovanissima, mi lascia ancora più dubbioso il fatto che i più giovani abbiano esempi di questa levatura.

Sarebbe bello – e penso non sia una richiesta senza senso – che questi aspri confronti finiscano per unire tutti insieme le forze contro ostacoli ben più pesanti che non un colore di un escavatore o un marchio stampigliato sui cofani.

In questo momento il nostro paese ha bisogno di uomini…perché di bambini in giro ce ne sono anche troppi.

E scusatemi se sono stato duro. L’ho fatto con tutto il rispetto che meritano persone di buon senso.