La rivoluzione degli anni ’90 – parte nona

Il duopolio Caterpillar/Fiat-Hitachi, con Komatsu da terzo incomodo, fu possibile grazie alle condizioni economiche del tempo.

Il pieno sviluppo dell’economia, infatti, insieme a una aggressiva politica distributiva e di marketing da parte del costruttore italo-giapponese e alla mancanza di altri competitor sul mercato che sarebbero arrivati solo recentemente, portarono i due costruttori ad essere protagonisti assoluti.

Un continuo “botta e risposta”.

Iniziò la joint-venture fra Fiat e Hitachi…e allora Caterpillar accelerò lo sviluppo della serie E arrivando sul mercato con la serie 300.

Caterpillar colmò la distanza con i primi modelli Fiat-Hitachi…e quindi uscirono i modelli FH.2 ed FH.3.

Caterpillar mise sul mercato la release B della serie 300 inferendo colpi pesanti al costruttore italo-giapponese.

Quest’ultimo rispose “occidentalizzando” la serie EX e costruendo nello stabilimento di San Mauro i modelli Hitachi “made in Japan” leggermente modificati.

E avvenne una vera e propria rivoluzione di cui, ancora oggi, si parla parecchio.

La gamma venne nuovamente rivista con il posizionamento di nuovi modelli. La nuova serie era infatti profondamente diversa rispetto ai precedenti modelli FH.3 e le nuove sigle rimarcavano ulteriormente la grande diversità con il passato recente del costruttore.

EX135, EX165, EX215, Ex235, EX255, EX285, Ex355, EX455. Questa la nuova gamma dei modelli cingolati. Ovviamente integrata verso l’alto con i modelli Hitachi importati direttamente dal Giappone.

Pesi operativi rivisti verso l’alto con la novità dell’EX235 che sostituiva la versione MT (Mountain) dell’FH200 con carro maggiorato ma sempre largo 2,5 m.

L’FH240.3 usciva di scena a favore dell’EX255. Così come l’FH270.3 lasciava spazio all’EX285. L’FH330.3, invece, cedeva il suo trono all’EX355.

L’FH450.3 si faceva da parte a favore dell’EX455 e in basso se ne andavano sia l’FH120.3 che l’FH150.3 sostituiti dall’EX135 e dall’EX165.

Non ci fu un modello sbagliato. Una gamma completamente indovinata sia come pesi, che come potenze, che come idraulica, che come affidabilità.

Fu un vero “strike” a cui Caterpillar ebbe serie difficoltà a rispondere.

L’EX215 divenne un vero e proprio best-seller e ancora oggi chi lo ha nel proprio parco macchine non lesina su una continua e attenta manutenzione pur di non rinunciare al suo contributo.

Ma ogni modello seppe ritagliarsi una propria nicchia di mercato grazie a una sorta di alchimia fra meccanica, idraulica ed elettronica.

Nei piccoli lavori l’EX135 staccò la concorrenza grazie a ingombri ridottissimi ma prestazioni e un braccio del tutto simili a macchine da 15 ton.


L’EX165 iniziò ad aprire nuove frontiere negli scavi cittadini con gli operatori del settore che capirono quanto la compattezza, unita alle prestazioni del tutto simili a modelli di classe superiore del recente passato, fossero due qualità impagabili dove lo spazio era sempre sacrificato. L’EX215 divenne il punto di riferimento per la categoria…e molti addetti ai lavori ne parlano ancora oggi come pietra di paragone per gli escavatori della fascia 20 ton. L’EX235 ebbe grande successo nelle aziende di demolizioni e in tutti i contesti in cui la durezza del terreno e le zone impervie chiamavano a gran voce un escavatore con dimensioni comode al trasporto ma con un carro importante.L’EX255 fu un vero protagonista degli scavi con una produttività molto elevata a fronte di un costo di acquisto competitivo rispetto a un 30 ton e costi di gestione molto contenuti. L’EX285 segnò il punto di riferimento nella classe dei 30 ton, scombinando le carte a molti concorrenti e alzando l’asticella della produttività in quella fascia di peso assai combattuta. L’EX355 alzò peso operativo, potenza e prestazioni idrauliche per contrastare un vero asso dei cantieri, ossia il Caterpillar 330B. E ci riuscì molto bene arrivando, se attrezzato con martelloni e pinze, a sfiorare le 40 tonnellate di peso operativo.


L’EX455 diede il meglio di se’ nei grandi cantieri e nelle cave. Una struttura da vero grande escavatore, un carro imponente, un braccio con sezioni importanti. Staccava la concorrenza della classe 45 ton avvicinandosi a grandi passi verso i modelli da 50 ton grazie all’esperienza di Hitachi nei grandi escavatori. Moltissimi clienti soddisfatti. Concessionari sereni grazie alla qualità complessiva degli EX che riducevano al minimo gli interventi di manutenzione. Un numero crescente di escavatori venduti. Percentuali di mercato che definire “bulgare” è quasi una scortesia verso il marchio. La serie B di Caterpillar era costituita da ottimi modelli ma contro lo strapotere dei nuovi Fiat-Hitachi serie EX c’era veramente ben poco da fare.I nuovi modelli si distinguevano infatti anche per il comfort, vecchio tallone d’Achille delle serie precedenti rispetto a Caterpillar, e i pesi operativi rivisti verso l’alto conferivano quel “plus” che prima era appannaggio del costruttore “made in USA”.Cosa fare?…a Caterpillar non rimaneva che presentare una nuova versione della serie 300. Uscì sul mercato la serie C ma, a onor del vero, i risultati non furono esattamente all’altezza delle aspettative.Anche se il successo commerciale fu comunque importante…con alcuni colpi di scena inaspettati.