Iniziative

JCB celebra l’armistizio (a modo suo)

 

JCB ha aiutato Guy Martin, ex motociclista professionista e oggi noto personaggio televisivo, a realizzare il tributo al ruolo che i carro armati hanno avuto nel cambiare le sorti della Prima Guerra Mondiale. La storia dell’importanza dei carri armati e la sua trasposizione in chiave moderna sono infatti stati raccontati in un documentario prodotto dal broadcast tv inglese Channel Four intitolato “Guy Martin’s WW1 One Tank” che sarĂ  trasmesso domenica 19 novembre 2017 alle 20.

Il presentatore televisivo ha pensato, infatti, di creare una replica del modello di carro armato inglese Mark IV da 30 tonnellate per celebrare la battaglia dove questi carri armati sono stati schierati per la prima volta. Per trasformare la sua visione in realtĂ  in tempo per lo speciale anniversario, Guy Martin si è rivolto agli ingegneri e agli operai della JCB che hanno subito accettato la sfida. I diversi pezzi che compongono il carro armato d’epoca sono quindi stati realizzati presso lo stabilimento JCB Heavy Products di Uttoxeter, per poi essere assemblati a presso l’unitĂ  produttiva dell’Headquarter JCB a Rocester.

Il lavoro di squadra ha permesso che il carro armato fosse pronto ed esposto sabato 11 novembre a Cambrai, nella nord della Francia, nella giornata di commemorazione dell’armistizio. É stato in questo luogo, infatti, che esattamente 100 anni fa i carri armati Mark IV originali hanno aiutato gli Alleati contribuendo alla rottura del fronte occidentale contro le forze nemiche nella battaglia di Cambrai.

A Guy Martin erano stati dati solo 5 mesi per realizzare una autentica riproduzione del carro armato partendo dagli schizzi; per questo motivo ha chiamato tempestivamente in causa l’esperienza JCB. Con un peso di 30 tonnellate, una lunghezza di 8 metri e una larghezza di 3 metri e con 105 cavalli di potenza questa macchina raggiungeva una velocità massima di soli 6 km/h.

Lavorando sulla base di disegni 3D elaborati per un modellino in scala, i dipendenti JCB hanno utilizzato le nuove tecnologie di progettazione e le tecniche di produzione più all’avanguardia per ricreare il telaio della macchina storica in sole otto settimane. Il team JCB che ha lavorato al progetto è così composto: ingegnere capo Martyn Molsom, 46 anni, di Stone; ingegnere di progettazione Tom Beamish, 26 anni, di Derby; saldatore Chris Shenton, 53 anni, di Leek; saldatore Chris Brennan, 46 anni, di Longton, Stoke-on-Trent.

Come parte della squadra di Guy tutti e quattro sono stati invitati a testimoniare alla rinascita del carro armato che ha partecipato 100 anni fa alla battaglia di Cambrai.

Il progetto per produrre un telaio replica del carro armato è stato realizzato da Martyn, che ha estrapolato i dati da un modello di Computer Aided Design (CAD) fornendo al team un punto di partenza.

La fabbricazione di un carro armato durante i primi anni del 20° secolo comportava una lavorazione completamente manuale, con tante ore di manodopera e un po’ di sudore. Ma le cose sono cambiate drasticamente in 100 anni e, grazie a macchinari completamente automatizzati, la squadra è stata in grado di utilizzare un taglierina laser da 4mila Watt in grado di tagliare 15 millimetri di acciaio solido in pochi minuti. Le sezioni dello scafo, tra cui la cabina centrale e due pannelli laterali romboidi, sono stati costruiti separatamente e saldati in soli 20 giorni, un processo che avrebbe richiesto un tempo considerevolmente piĂą lungo nel 1917. La squadra ha voluto assicurarsi che il Mark IV fosse completamente autentico e i 3mila rivetti – utilizzati per tenere insieme il carro armato – sono stati attaccati alla replica usando un saldatore robot.

Anthony Bamford

Guy Martin ha visitato la fabbrica JCB durante I primi processi di lavorazione e ha potuto rendersi conto di come sarebbe stato il carro armato a progetto finito grazie al sistema altamente tecnologico VR. Ha incontrato il Presidente JCB, Lord Bamford, prima di visitare la fabbrica.

La replica del carro armato tornerĂ  poi nel Regno Unito per essere esposto al Museo di Norfolk, dove sarĂ  il pezzo forte di una grande esposizione sulla Prima Guerra Mondiale, oltre a essere un omaggio e una celebrazione del coraggio dei militari che hanno perso la vita nel conflitto.