Il contatto conta.
Un gioco di parole per ribadire ancora una volta che le persone vogliono avere un interlocutore visivo con cui guardarsi negli occhi (o negli occhiali da sole…vista la stagione…) e potersi confrontare in modo aperto.
Una strada che è la migliore non solo per risolvere i problemi – quelli ci sono sempre e tocca affrontarli uno per uno – ma per stabilire un dialogo che vada oltre il lavoro del quotidiano.
Un contatto visivo e di persona che permette, quando si è lontani, di capire realmente chi è dall’altra parte del telefono e potersi così fidare in modo assoluto.
Un contatto che ci permetta di stabilire un legame che superi le incomprensioni passeggere legate allo stress degli eventi negativi e ci faccia instaurare un dialogo positivo.
Nell’era dei social e della tecnologia il contatto ha ancora un valore cardine che nessuno può negare.
Vedo quindi con grande favore gli investimenti che le aziende stanno prodigando nella comunicazione attraverso eventi e open-house in cui il cliente sia coinvolto in modo diretto e possa trovare un dialogo non solo con il concessionario di zona ma anche con i funzionari della casa madre.
Questo serve per capire che si è presenti sul territorio e che si sta lavorando insieme per affrontare i problemi che il mercato ci pone in carico ogni giorno.
E’ possibile discutere in modo approfondito dei nuovi modelli con un interlocutore diretto che sa rispondere ai nostri interrogativi ed è in grado di rassicurare anche i più diffidenti.
Ma non solo.
Alla fine rimane il ricordo di aver parlato con qualcuno che, di fatto, ci ha messo la faccia e, a volte anche di fronte ai problemi, ha voluto comunque esporsi per darci una spiegazione.
Non è infatti detto che in questi eventi si raccolgano solo soddisfazioni.
Spesso chi è demandato a comunicare i valori di un marchio è sottoposto alle critiche non solo dei clienti ma anche dei concessionari. Ma è proprio in questi frangenti che, secondo me, emerge il valore delle persone con la loro capacità di saper dare delle risposte.
Se è vero – ed è estremamente vero! – che le aziende sono fatte di persone, questi momenti servono per ribadirlo e per creare una identità di marchio che difficilmente può essere costruita senza il contatto diretto.
Il concessionario è sicuramente una parte fondamentale del percorso azienda-cliente ma, nei fatti, è importante che si sappia che il costruttore è presente in modo diretto con un supporto importante e organizzato.
Mi piace, quindi, l’impegno che Volvo CE Italia sta mettendo sul campo per far capire i valori del costruttore svedese ai clienti italiani.
Un rapporto che va oltre il semplice uso delle macchine e che si manifesta con persone che, sacrificando spesso il proprio tempo libero nel fine settimana, si mettono a disposizione dei clienti per trasmettere la passione per il marchio di cui sono appassionati.
Un bel modo per essere vicini al cliente.
Ma soprattutto un buon modo per conoscere tante persone e imparare da loro quali sono le esigenze di chi usa le macchine tutti i giorni.
