Grove GRT655L, campione di efficienza

di Roberto Negri

Sono molti gli aspetti che ci hanno colpito della nuova gru fuoristrada Grove GRT655L. Alla tradizionale impostazione modulare gli ingegneri della casa hanno infatti affiancato una serie di soluzioni costruttive che rappresentano un netto passo in avanti.

Schiere di intellettuali e filosofi si sono interrogati su cosa sia il progresso. E il concetto è talmente ampio che ognuno ha trovato la sua risposta. In un mondo altrettanto ampio come quello delle costruzioni, probabilmente questa consiste nella capacità di mantenere saldi alcuni punti fermi ampliando al tempo stesso il contenuto tecnologico, le capacità operative e di conseguenza i risultati che una macchina è in grado di ottenere. Ed è facile considerarla valida guardando alla nuova gru fuoristrada Grove GRT655L, che abbiamo visto da vicino presso lo stabilimento di Niella Tanaro e rappresenta una sintesi ideale della filosofia del brand statunitense: un eccellente livello di ingegnerizzazione, inserito in un processo industriale sempre più ottimizzato, e un’innovazione che si concretizza non in gadget tecnologici ma in soluzioni pensate per consentire agli utilizzatori di lavorare in modo più efficiente, produttivo ed efficace.

Parola d’ordine: flessibilità

Con una capacità nominale di 60 tonnellate e un’altezza massima in punta di 59,7 metri la GRT655L si inserisce nel segmento intermedio della gamma di gru fuoristrada Grove e, insieme alla gemella GRT-655, rappresenta un’opzione caratterizzata innanzitutto da una spiccata flessibilità. Una caratteristica implementata già in fase di progetto con la scelta di proporre questa macchina da 34 tonnellate di peso in due configurazioni di braccio, una standard da 34,8 metri per la GRT655 e una da 43 metri per la GRT655L. A consentirlo è la strategia di standardizzazione produttiva modulare che da sempre è uno dei punti di forza di Grove: i due modelli condividono infatti la base e le prime due sezioni del braccio, che poi varia nelle sezioni terminali, una nel primo caso, due nel secondo. Ciò ha consentito di creare a partire dalla medesima piattaforma due varianti, una più adatta alle esigenze di chi opera nel  construction e necessita soprattutto di una generosa forza di sollevamento, e una più rivolta al mercato del noleggio e alle applicazioni speciali, dove a contare è soprattutto l’altezza operativa, che nel caso della GRT655L è al top della categoria di appartenenza. Un risultato consentito anche dall’ultima generazione di bracci modulari a nove pieghe qui adottata, che migliora la resistenza laterale delle sezioni del braccio, garantisce tabelle di portata migliori dovute all’alto rapporto resistenza – peso e a una aumentata lunghezza del braccio grazie al nuovo disegno dei pattini antiusura. Utilizzando un solo cilindro telescopico a doppio stadio e un doppio rinvio di funi  per estendere le sezioni del braccio, il sistema di sfilo sincronizzato del braccio permette di estendere contemporaneamente ogni sezione con un controllo a singolo joystick, ottimizzando la configurazione in base al raggio e al peso del carico. Il tutto a fronte di dimensioni estremamente compatte che, anche grazie al contrappeso rimovibile opzionale espressamente studiato per il mercato italiano, ne agevolano il trasporto in sagoma limitando i costi.

La cabina: ampia e inclinabile

Un altro tratto distintivo della GRT655L è la cabina ad alta visibilità, l’unica a quanto ci risulta su macchine di questa categoria ad essere inclinabile fino a 20 gradi, caratteristica particolarmente apprezzabile su gru di altezza operativa così importante. Il comfort dell’operatore e la visibilità complessiva del sollevamento così sono notevolmente migliorati anche quando il braccio è completamente esteso e allestito con il jib telescopico opzionale da 7,9/13,7 metri previsto per questo modello, e anche le ampie superfici vetrate su tutti i lati offrono una chiara visione del carico e meno punti ciechi. L’interno è realizzato in stile automobilistico per garantire comfort ottimale, e include un cruscotto ergonomico e un volante inclinabile ed estensibile oltre a un impianto di climatizzazione migliorato. Il nuovo disegno della porta scorrevole garantisce una migliore accessibilità alla cabina, la cui larghezza è stata ulteriormente aumentata di 8 centimetri rispetto alla serie precedente. Sempre in termini di accessibilità, la macchina offre accessi sui quattro lati, tutti a tre punti, a tutto vantaggio della sicurezza. Un dettaglio che abbiamo apprezzato è la presenza di una piattaforma di accesso all’argano, una soluzione che facilita e rende più comode le ispezioni periodiche.

GRT655L: agile e compatta

Per una gru fuoristrada versatilità non significa solo grandi altezze operative ma anche, e in determinate situazioni soprattutto, manovrabilità. Una condizione che la GRT655L soddisfa grazie a dimensioni particolarmente compatte e alla trazione integrale combinata con quattro modalità di sterzata (solo anteriore, solo posteriore, granchio e coordinata), che consente agli operatori di avvicinarsi maggiormente all’area del sollevamento indipendentemente dalla congestione della zona di lavoro e dalle condizioni del terreno. Tutte le modalità sono controllate tramite il volante e un interruttore a bilanciere, soluzione che evita agli operatori di fermarsi per riallineare le ruote. In più è disponibile in via opzionale il bloccaggio del differenziale anteriore e posteriore, utile quando si lavora su terreni difficili.

Utilizzo: facile e intuitivo

Come tradizione della casa gli ingegneri Grove hanno privilegiato un approccio semplificato all’utilizzo della gru, che pur mantenendo le più ampie possibilità di controllo e personalizzazione risulta particolarmente intuitivo. La mente operativa della GRT655L è il sistema di controllo Manitowoc CCS – Crane Control System, installato di serie su tutte le gru fuoristrada, multistrada, crawler cingolati e gru autocarrate della casa in svariate configurazioni grazie, anche in questo caso, alla massima standardizzazione dei componenti – display, centraline, joystick – assemblati in diverse combinazioni. II sistema di controllo CCS offre una interfaccia intuitiva basata su pittogrammi standard che rende l’approccio ai comandi molto intuitivo, due display grafici e un selettore di tipo jog dial per la selezione di funzioni e impostazioni. I joystick a doppio asse e il selettore sono installati sui braccioli, che possono essere alzati o abbassati tramite il pulsante di controllo e spostati avanti o indietro con il sedile a tutto vantaggio dell’ergonomia, mentre i display sono inclinabili e trattati con un rivestimento anti-riflesso per ridurre l’abbagliamento e migliorarne la visibilità. L’interfaccia informativa è ben organizzata visivamente con tutte le funzioni, indicatori e avvisi della gru raggruppate in un unico punto. Il sistema offre una procedura guidata di configurazione intuitiva, che rende l’avvio della macchina estremamente rapido (circa 5 secondi); le funzioni degli stabilizzatori sono controllate dal display operativo tramite il selettore. Il sistema CCS include inoltre di serie un limitatore grafico dell’area di lavoro (WRL). Ampie, come accennato, le possibilità di personalizzazione. L’operatore può scegliere le unità di misura (metriche o Imperial), regolare le velocità e riprogrammare la sensibilità del joystick per il controllo di rotazione, telescopaggio, sollevamento del braccio, argano principale, argano ausiliario in modo da ottimizzare la precisione dei movimenti.

Operatività: efficienza al top

Il comportamento della GRT655L al lavoro è un mix di rapidità, affidabilità ed efficienza, frutto dell’impostazione complessiva della macchina e di una serie di soluzioni costruttive che in campo sfoderano tutta la loro efficacia. Le motorizzazioni – Tier III per le versioni export e Tier IV Final per il mercato europeo, cui si affiancherà presto una versione Tier V – si caratterizzano per un utilizzo ottimizzato della potenza e consumi contenuti grazie anche alla presenza di una modalità Eco, e sono accoppiate a un impianto idraulico di tipo load sensing pilotato da una pompa a pistoni assiali a cilindrata variabile per il controllo di tutti gli azionamenti, scelta che ha consentito a Grove di eliminare l’impianto dell’aria. Di prim’ordine la componentistica, marcata Dana per la trasmissione, Kessler per gli assali (il posteriore oscillante , l’anteriore fisso), Kawasaki e Casappa per l’idraulica. Il corretto equilibrio motore/idraulica si traduce in movimenti estremamente rapidi e fluidi e in prestazioni di sollevamento al top della categoria, anche grazie al generoso tiro dell’argano principale. A tutto questo la GRT655L affianca alcune soluzioni costruttive davvero apprezzabili.

Ci sono piaciute in particolare la scelta di adottare stabilizzatori del tipo a stelo invertito, che consente una efficace protezione di guarnizioni, sensori e contro danneggiamenti e urti, e un impianto di frenatura idraulica a disco con doppia pinza, che migliora sensibilmente l’efficienza della frenata soprattutto su grandi pendenze.

Manutenzione: tutto sotto controllo

I costi di gestione rappresentano oggi una delle motivazioni di acquisto più importanti nella scelta di una macchina. E anche sotto questo punto di vista la GRT655L non solo non delude ma anzi adotta una serie di soluzioni che rappresentano un netto passo avanti. La macchina offre un’eccellente accessibilità da terra per le operazioni di ispezione giornaliera, che rende il controllo di livelli e filtri semplice e veloce; ottima anche l’accessibilità alla sezione idraulica, con i componenti e la centralina tutti facilmente raggiungibili. Ma il vero salto di qualità è rappresentato dalla diagnostica, che sulla GRT-655L Grove ha davvero portato a un nuovo livello. Innanzitutto i tradizionali codici di errore generici sono stati sostituiti da codici a quattro cifre che indicano il gruppo, il sottogruppo, il pin della centralina e il tipo di errore rilevato, che l’operatore può trasmettere per mezzo di una app al centro di assistenza facilitando e rendendo estremamente rapidi gli interventi. Ancor più interessante è una seconda funzione, che consente di verificare le effettive ore di utilizzo di tutti i sottogruppi della macchina – argano, braccio, sfili, rotazione, motore, idraulica – permettendo di ottimizzare e rendere più economici gli interventi di manutenzione preventiva calibrandoli in funzione dell’effettivo grado di usura rilevato sui singoli componenti.