Ho conosciuto Cristian sul social network più diffuso al mondo.
Anche questa volta ho avuto la conferma che Facebook può essere un ottimo veicolo che permette di conoscere persone lontane ma con passioni comuni e ideali di vita simili fra loro.
Alcuni costruiscono identità fasulle e altri, invece, si mostrano esattamente come sono con il solo scopo di comunicare giornalmente con i propri amici…sia vicini che lontani.
Cristian fa parte di questa seconda categoria e, dalle immagini del suo profilo, appare una persona che non solo lavora con passione e impegno ma che raccoglie la piena fiducia di coloro con cui collabora.
Per contro non è sicuramente un operatore che può definirsi “comune”.
I contesti in cui lavora non sono oggettivamente alla portata di tutti ma lui vive da sempre lassù in montagna e muoversi lungo precipizi, piste da sci, strade strette e tortuose è ormai la sua abitudine quotidiana.
Si rimane impressionati dalla sua calma e dallo sguardo sempre tranquillo. Sarà che in montagna è necessario ponderare movimenti e azioni. Sarà che le parole costano quel fiato che si fa fatica a raggranellare un passo dopo l’altro. E quando le parole escono non sono mai buttate a caso, sono sempre frutto di un ragionamento preciso e concreto.
Ho avuto la fortuna di lavorare con lui in un corso di formazione per frese da neve. Un vero piacere essere fianco a fianco di una persona esperta e capace come Cristian…con i suoi commenti che vanno dritto al problema e che fanno centro ogni volta.
Spesso con quella sottile ironia che è fedele compagna delle persone intelligenti.
Parole che fanno sempre centro.
Come quando va a caccia sulle “sue” Alpi, nell’alta Val di Susa fatta di boschi, roccia, rifugi e vecchi forti che hanno segnato i confini di una guerra per fortuna lontana. Una caccia fatta di riflessione, lunghe camminate, pensieri e panorami.
E qualche volta anche un trofeo che non andrà mai sprecato ma allieterà le serate insieme agli amici.
Panorami che costellano le immagini dei cantieri in cui lavora e dove il “sotto” e il “sopra” sono solo relativi a quanto si sta facendo in quel momento. Mai un riferimento preciso. Ma solo immense immagini di luoghi da sogno.
Dove gli alberi dei boschi fitti che guardano il cielo sono gli unici che mantengono fede alla forza di gravità e indicano la giusta direzione da tenere quando si deve stare in piedi.
A volte Cristian ignora queste indicazioni e, con il sorriso sulle labbra e la sguardo calmo, mostra i suoi lampi di genio che, a chi non ha attitudine con la montagna, possono sembrare frutto di un estro particolare.
In realtà la prudenza e il rispetto delle regole di buona condotta di una macchina movimento terra sono le sue uniche compagne di lavoro.
Solo conoscendo le macchine alla perfezione e sapendo cosa sta facendo in ogni momento della giornata è possibile lavorare in modo produttivo e sicuro in quei panorami stupendi ma altrettanto pericolosi.
Tanto che Cristian ha sfatato il vecchio adagio che associa “genio e sregolatezza” mettendo invece un punto fermo ed essenziale.
Genio e intelligenza sono due qualità assolutamente necessarie per lavorare là dove in pochi andrebbero. Ma la ferrea disciplina che richiede il lavoro con elevati elementi di rischio è una qualità che solo le persone come Cristian possiedono.
Calma, riflessione e capacità di analisi sono le sue compagne di lavoro e di vita.
Diversamente la montagna non lo avrebbe perdonato. Ma è invece la “sua” protettrice quotidiana.
Con grande invidia di chi invece, come il sottoscritto, la frequenta non così assiduamente come vorrebbe.
