Fare sistema fa bene al sistema.
E’ una mia personalissima convinzione che, giorno dopo giorno, trova continui riscontri.
L’Italia sta diventando un supermaket per aziende orientali dove, poco alla volta, i grandi nomi stanno passando di mano verso gigantesche corporate cinesi o indiane.
Nulla di nuovo sotto il sole.
Si tratta di corsi e ricorsi storici dove la globalizzazione, tanto demonizzata da alcuni che non hanno capito nulla, comporta un riequilibrio globale delle risorse.
Questo ha fatto sì che molti paesi abbiano potuto crescere e imporsi con la forza dei numeri e delle idee su altri che, fino a pochi anni fa, dominavano incontrastati senza troppi sforzi.
Nonostante questo l’Italia continua ad esprimere grande inventiva e forza di volontà con imprese, grandi e piccole, che spesso primeggiano a livello mondiale con grandi sforzi.
Questo per la storica incapacità del nostro paese di attrarre investimenti e facilitare l’iniziativa imprenditoriale.
Ostacoli di ogni genere, spesso fini a sé stessi, che non ottengono altro che deprimere il tessuto imprenditoriale nazionale. Senza ottenere i risultati sperati.
Il “caso Ilva” è emblematico del modo perverso di pensare di chi governa e amministra questo paese.
“Fare sistema” è quindi un modo intelligente per governare questi processi che, a oggi, non stanno portando i vantaggi che l’Italia si meriterebbe.
Se da un lato aziende molto importanti sono state salvate dal fallimento e hanno mantenuto sedi produttive, brand e livelli occupazionali grazie a un rilancio commerciale di respiro mondiale, dall’altra occorre guardare con preoccupazione all’incapacità tutta italiana di essere propositivi e dinamici.
La estrema confusione fa gridare allo scandalo quando Fiat diventa FCA – senza rendersi conto che un’azienda italiana ha comprato un colosso made in USA – e poi non ci fa annunciare che un’azienda come la italianissima Fassi è oggi leader mondiale nel suo settore e ha comprato un colosso francese del settore aumentando le sue possibilità di presenza a livello globale.
Siamo strani noi italiani: ci facciamo del male da soli. E sembra che la cosa ci piaccia molto.
Troppe associazioni. Troppe lobby. Troppi interessi singoli. Troppe invidie.
Fare sistema significa essere uniti per un unico obiettivo.
Lasciando da parte ambizioni personali e capendo, lontani dall’ottica provinciale che permea molti nostri imprenditori, che essere uniti è un bene per tutti.
Penso che in uno scenario di questo tipo il prossimo Samoter potrà essere un punto di inizio per andare in una direzione comune che faccia bene a tutto il nostro comparto.
E dove fare sistema sia visto in modo positivo e propositivo.
Buongiorno… Parole sacrosante le Sue Dr. Radis.. Ma fintanto che l’ Italia sarà in mano alla bande di.. incapaci, succedute al governo negli ultimi 20 anni, il sistema non cambierà.. E fare “sistema” sarà improbabile o addirittura impossibile. Fatte salve quelle rare Aziende che per loro mera fortuna, sono guidate da.. intrepidi temerari, sicuramente “sdoganati”.. nonchè illuminati Imprenditori.