Decostruzioni

Decostruzione del Morandi. Pronti via!

Finalmente in dirittura d’arrivo l’inizio dei lavori di decostruzione del ponte sul Polcevera. Che sono stati affidati a  un gruppo di cinque aziende: Fagioli spa, Fratelli Omini spaVernazza Autogru srl, Ipe Progetti srl e Ireos spa.

Le ditte Fagioli e Omini non sono nuove a sfide difficili: sono state protagoniste delle operazioni di recupero e demolizione della Costa Concordia.”Due lavori diversi – ha spiegato Paolo Cremonini, direttore progetti speciali Fagioli spa – con una affinità comune. In entrambi i casi si tratta di intervenire  su strutture esistenti che hanno subito un danno. Quando si affrontano lavori di questa portata le incognite sono tante, non sappiamo, pur essendoci preparati in questi mesi, come il ponte si comporterà. Non abbiamo paura, siamo molto concentrati”.

Gli interventi di decostruzione

Per ridurre i tempi di decostruzione si lavorerà in parallelo. Sulla parte ovest verranno utilizzati gli stessi martinetti idraulici  – strand jack – utilizzati per la Concordia. Montati sulle impalcature alzeranno le travi, verranno tagliati denti di appoggio con le cesoie da demolizione della ditta Omini e poi, con le grandi gru di Vernazza, verranno calate  a terra. “Con le stesse gru verranno smontate le parti sopra le pile –  spiega Cremonini- . Per poi essere posizionate a terra. Nella zona est, invece, verranno montate delle torri tralicciate su delle fondazioni. Necessarie per sistemare delle travi che saranno poste sotto le ali della pila 10  in modo da renderle stabili. In questo modo si potrà lavorare a terra in sicurezza per abbattere gli edifici”.

Sicurezza in primo piano

“Lavoreremo rispettando la sicurezza prima di tutto, nessuna deroga. Morti ce ne sono già stati abbastanza”. Diego Vernazza, amministratore delegato di Vernazza autogru,  spiega che i tempi saranno rispettati. Ma sottolinea che uomini e mezzi non lavoreranno, soprattutto in altezza, se soffieranno raffiche di vento”. Già protagonista qualche anno fa della spettacolare rimozione di un treno deragliato ad Andora, l’azienda opererà soprattutto sulla parte di ponente del viadotto. “Si partirà con l’abbattimento degli edifici dell’Amiu e la preparazione delle aree per fare arrivare i nostri mezzi di grande portata – spiega Vernazza. “Per cominciare dovremo puntellare i pilastri del ponte, che sono fatti a «V» , perché una volta che si toglie da sopra il viadotto c’è il rischio che si inclinino. Poi il viadotto sarà sezionato e abbattuto a settori. Verranno anche utilizzate tecniche di taglio a filo diamantato e, per le pile 10 e 11, anche microcariche esplosive. Il ponte ricostruito dovrebbe essere pronto per il Natale del 2019. Ce la faranno?