Energia

BCS: osare per vincere

Aperturadi Cristiano Pinotti

Politiche aziendali fatte di investimenti stanno portando BCS a trovare nuovi mercati, senza tralasciare l’area italiana che rappresenta ancora il 38% del fatturato. Nuove idee e nuovi modelli per arricchire la gamma agricola e il comparto energia: motosaldatrici, gruppi elettrogeni e torri faro.

«Il futuro appartiene a chi ha il coraggio di osare». Con queste parole l’Ing. Fabrizio Castoldi, Presidente di BCS spa, ha aperto la conferenza stampa di fine 2014, un’occasione speciale per fare il punto su un anno complesso, vissuto dal gruppo di Abbiategrasso (Mi) senza perdere di vista la propria stella polare: gli investimenti. «BCS – ha continuato Castoldi – sta promuovendo politiche aziendali mirate a investimenti nelle risorse umane e in mezzi per pianificare un futuro che la possa vedere sempre più protagonista». In linea con questo disegno, sono state introdotte nuove figure aziendali, per lo più giovani laureati, ed è stata creata la Direzione Commerciale Export Agri e Gems (il comparto energia) spiccatamente orientata alla commercializzazione internazionale. Oltre a inserire una nuova figura per lo studio e la ricerca di nuove opportunità di business, BCS ha operato importanti investimenti destinati all’aggiornamento del parco macchine d’officina dei reparti produttivi. Lo stesso è accaduto per la gestione ricambi con l’inserimento di nuovi magazzini verticali automatizzati e la pianificazione, ancora allo studio, per automatizzare anche il magazzino spedizioni macchine del polo produttivo di Abbiategrasso. «Altra mossa strategica – ha commentato il Presidente del gruppo – riguarda un piano di investimenti di oltre 5 milioni di euro teso al trasferimento di tutta l’unità produttiva della divisione di Cusago in seno all’unità produttiva di Abbiategrasso. Un progetto che prevede la costruzione di nuovi capannoni realizzati secondo criteri di risparmio energetico e bioedilizia. Il tutto per ottimizzare l’efficienza produttiva con conseguente riduzione dei costi di gestione, per dare più competitività ai prodotti e migliorarne la qualità, senza toccare nessun posto di lavoro». Negli ultimi mesi del 2014 BCS ha lanciato anche il suo nuovo sito internet (www.bcs-ferrari.it), con grafica rivista e un’architettura dei contenuti più ricca e completa.

Fabrizio Castoldi
Fabrizio Castoldi

Se abbiamo parlato degli investimenti, non vanno taciute le difficoltà che si possono sintetizzare in un «vero e proprio attacco da parte di clonatori asiatici, che si dilettano a produrre monoassi che, almeno esteticamente, non si discostano di molto dai nostri modelli originali e Made in Italy. Malgrado l’impegno dell’azienda per cercare di contenere il dilagare di queste situazioni lo scontro è impari e le regole che disciplinano gli scambi internazionali non tutelano i costruttori. Per far fronte a tutto questo BCS ha già in atto lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche che le permetteranno di mantenere la posizione di vantaggio su questi concorrenti sleali e nel frattempo li sta affrontando nei loro Paesi d’origine dove è forte la richiesta di tecnologia occidentale di qualità». Parole da imprenditore vero, quelle di Castaldi, che ha aggiunto, «le nostre filiali cinese e indiana si stanno muovendo in tal senso con risultati confortanti». Del resto anche BCS si trova ad affrontare regole sempre più restrittive che impongono notevoli sforzi economici e lo stravolgimento delle macchine. Per questo la società di Abbiategrasso, insieme alla quasi totalità dei costruttori di trattori specialistici coordinati da FederUnacoma, sta promuovendo una crociata per far slittare l’entrata in vigore della «Fase IV» della normativa sui trattori classificati come T2 e C2. Già la fase IIIB, appena entrata in vigore per le macchine sopra i 56 kW, oltre a far lievitare i listini costringerà i produttori a raddoppiare le gamme per non perdere mercati in crescita ma impreparati ad accogliere motorizzazioni elettroniche. «Lo stesso discorso – ha concluso Castoldi – vale anche per i gruppi elettrogeni dove normative a volte incomprensibili costringono i produttori a tenere a listino prodotti con caratteristiche del tutto simili ma con motorizzazioni completamente diverse».

La situazione di mercato

Carlo Cislaghi, Direttore Marketing e Distribuzione di BCS spa ha fatto il punto sul mercato. «La stagione 2013/2014 – ha esordito – è stata a fasi alterne. Il consuntivo si può considerare positivo per il comparto Agro-Verde, negativo per le macchine destinate alla produzione di energia. Nel comparto delle macchine per la produzione di energia, complice anche la crisi che attraversa da anni il settore e l’indotto, i numeri rimangono ancora negativi fatta eccezione per il mercato nazionale risultato in lieve controtendenza».

Carlo Cislaghi
Carlo Cislaghi

Qualche numero. Il fatturato 2013/14 si è attestato su 105,202 milioni di euro con un incremento, rispetto alla stagione precedente, del 1,87%. Il comparto Agro-Verde ha aumentato i volumi del 4,88%, mentre il comparto Energia ha ceduto l’8,93%. L’80,5% del fatturato BCS è stato realizzato dal comparto Agro-Verde, mentre l’Energia con il marchio Mosa incide sul totale per il 19,5%. L’export ha rappresentato il 62% del fatturato per entrambi i settori.

I risultati negativi del comparto energia sono comunque attribuibili soprattutto alle motosaldatrici che hanno evidenziato un calo del 12%, mentre i gruppi elettrogeni hanno prodotto un +2% e le torri faro una crescita del 32% (a dispetto di un calo del 29% registrato l’anno precedente). «Analizzando i fatturati – ha proseguito Cislaghi – ai dati incoraggianti dell’Italia che è cresciuta di mezzo punto percentuale e rimane il mercato di riferimento, si affiancano quelli di Spagna e Portogallo, Gran Bretagna ed Emirati Arabi. In controtendenza Francia, Germania, Olanda e Russia». Purtroppo le analisi BCS portano a una laconica conclusione. «Le prospettive per il mercato domestico, vista la situazione economica che sta attraversando il Paese, non sono incoraggianti e il fatturato si prospetta in calo». I panorami di crescita vertono quindi soprattutto sui nuovi mercati, anche grazie anche all’impegno nel destinare ingenti risorse al rilancio del marchio Mosa.

Nuovi prodotti: le motosaldatrici

TestoCome accennato la politica di BCS – nell’attesa che la politica dei palazzi faccia qualcosa per diminuire la pressione fiscale – è fatta di investimenti che si concretizzano in nuovi modelli e continue migliorie. Per le motosaldatrici spicca la nuova CT 2×250 PSX, una macchina professionale particolarmente adatta per impieghi gravosi e prolungati come la stesa di pipeline. Dotata di un motore Perkins serie 400 regolato a 3.000 giri/min, prevede due postazioni indipendenti di saldatura da 250 A, con la possibilità di unificare in parallelo le due uscite per ottenerne una sola da 500 A. Un’opzione, quest’ultima, particolarmente indicata per la scriccatura (ARC Gouging), cioè il taglio di lamiere di grande spessore. La CT 2×250 PSX è una vera multiprocesso adatta a tutti i procedimenti di saldatura ad arco: elettrodo, filo, filo animato, Tig (Tungsten Inert Gas) con possibilità di modalità ECO, cioè a regime di giri motore ridotti (2.500) per contenere i consumi di carburante e la rumorosità.

Oltre a operare un profondo restyling sul modello TS 300 KS – KSX, con la sostituzione delle carrozzerie a spigolo vivo con quelle a bordi arrotondati che uniscono l’estetica a una tangibile riduzione di formazioni ossidanti sottoscocca, Mosa entro il 2015 equipaggerà tutte le macchine elettroniche della serie TS con una nuova scheda elettronica, compatta, versatile e con componenti più affidabili. Anche la serie DSP sarà dotata di una nuova scheda con un microprocessore digitale.

L’evoluzione dei Gruppi Elettrogeni

TestoL’impegno più gravoso viene però riservato al rafforzamento del comparto dei gruppi elettrogeni. La gamma dei modelli motorizzati con i pluricilindrici Yanmar conformi allo stage III A è stata ampliata con l’inserimento delle versioni compatte: GE 8 YSXC, GE 10 YSXC, GE 15 YSXC e GE20 YSXC. Mentre è una chiara risposta alle esigenze di un mercato specifico, quello australiano, la nascita del nuovo GE 225 PS da 200 kVA in servizio continuo con motore Perkins 1106A-70TAG4 a regolazione elettronica dei giri. Si caratterizza per le dimensioni contenute, per l’ampia gamma di accessori tra cui un serbatoio di grandi capacità da 850 l e per la vasca di contenimento a tenuta.

L’impegno di maggiore portata è rivolto all’immissione sul mercato di gruppi elettrogeni equipaggiati con motori conformi allo Stage III A. Con questa logica Mosa sta portando a termine i progetti di sviluppo per tutti i modelli motorizzati JCB e FPT. Tra questi i gruppi GE 85 JSX da 78 kWA in servizio continuo, con nuovo motore JCB G-DRIVE 448G-TC a regolazione meccanica; il GE 125 JSX da 110 kWA e il GE 145 JSX da 130 kWA, con l’unità JCB G-DRIVE 448G-TCAE common rail con regolazione elettronica dei giri e unità di controllo motore ECU, centralina elettronica di gestione del motore e contenimento delle emissioni inquinanti. Le macchine disporranno di un nuovo quadro di comando con una nuova centralina per visualizzare tutte le informazioni trasmesse via CAN-BUS dalla ECU del motore e tutti i parametri elettrici del generatore. Lo stesso avverrà per i molti modelli equipaggiati con motori FPT.

Le torri faro

Foto BoxTerminata la collaborazione con Tower Light – alle gamme Lighting kit e Light and Energy, modelli integrati con gruppi elettrogeni da 6 a 30 kWA e non integrati con pali a sollevamento meccanico da 5,5 m e a sollevamento idraulico da 9 m, con lampade a ioduri metallici o alogene, e alle Magic Light con lampade a LED – Mosa sta progettando una gamma specifica con palo a sollevamento idraulico da 12 m per le gamme Light and Energy e Ligthing kit. La società sta anche lavorando su una nuova tipologia di torre faro molto compatta e allestita su un basamento con stabilizzatori per essere posizionata direttamente al suolo oppure, togliendo basamento e stabilizzatori, su un carrello stradale. Verrà alimentata mediante un gruppo elettrogeno generico o direttamente dalla rete elettrica. Con un’altezza di 9 m, utilizzerà 6 lampade alogene. Interessanti, infine, gli optional per le torri faro. Tra questi il telecomando, la telecamera e il misuratore dell’entità del vento a celle di carico.