Agricoltori sotto mentite spoglie

Ci sono marchi che un tempo erano attivi nel mercato del movimento terra del nostro paese e che oggi non ci sono più.

Ma non sono scomparsi dal globo terracqueo. Alcuni di essi continuano la loro attività in Italia con  linee di prodotto diverse rispetto al movimento terra nonostante un glorioso e ancora vivo passato.

In molti casi, poi, la loro attività nel settore continua altrove, con una gamma di macchine competitiva e con un appeal convincente nei confronti di molti clienti.

Fanno parte di quel novero di aziende che gli appassionati seguono con fervore e che gli operatori vorrebbero ancora vedere anche da noi.

Uno di questi è presente in Italia in agricoltura con un grande riscontro di pubblico e mercato. Si tratta nello specifico di quella azienda caratterizzata da trattori, mietitrebbie, macchine da fienagione, escavatori forestali caratterizzati dal colore verde scuro e con un bel cervo giallo su sfondo verde.

Stiamo ovviamente parlando di John Deere.

Un tempo presente in Italia anche con le sue macchine movimento terra, oggi John Deere limita la sua presenza nel settore construction alle Americhe e ad alcuni mercati selezionati in cui spesso i suoi prodotti compaiono con il marchio della sudafricana Bell.

Una azienda che annovera collaborazioni di altissimo livello come Hitachi per gli escavatori mini, midi e heavy, Liebherr per i dozer e le pale cingolate, Bell per i dumper articolati, oltre a una nutrita gamma “self made” composta da mini pale gommate e cingolate, terne, apprezzate pale gommate, grader e l’innovativo High Speed Dozer 764.

Con una livrea classicamente gialla, una giuste dose di nero e la grande scritta Deere a ricordarne le nobili origini, le macchine movimento terra del costruttore americano si fanno apprezzare per la gamma che copre il mercato delle costruzioni con modelli di ogni tipo e dimensione.

Spesso anche con soluzioni innovative e uniche come l’efficiente High Speed Dozer 764 che ha ottenuto un successo enorme nel mercato nord americano grazie alla particolare soluzione del corpo macchina articolato, dei cingoli in gomma, della capacità di spinta del tutto assimilabile a quella di un dozer di gamma medio-alta, della velocità di lavoro, della possibilità di spostarsi su strada in modo autonomo.

Una macchina che sfrutta chiaramente la tecnologia dei trattori agricoli con cingoli in gomma e che mette in risalto le capacità progettuali di John Deere.

Una capacità che si estrinseca particolarmente bene sia nel power train, con una esperienza nelle trasmissioni di potenza che arriva da lontano e affonda le sue radici sempre nelle applicazioni agricole, sia nelle motorizzazioni con una produzione evoluta che trova applicazione non solo su molti modelli del marchio ma anche su macchine di altri costruttori e in applicazioni industriali di vario tipo.

Alla fine di tutto, però, ogni cosa è nata dall’agricoltura e dalla necessità di “muovere la terra”.

E in John Deere sanno molto bene che, anche nel movimento terra, in fondo in fondo sono agricoltori sotto mentite spoglie.