Abbiamo un progetto?

BAUMA (7)I rumors della rete forniscono indicazioni che non è possibile ignorare.

Se poi le riflessioni degli addetti ai lavori riguardano in modo particolare il Samoter 2014 è del tutto impossibile fare finta di nulla.

Gli attori che hanno steccato alla kermesse veronese sono ben più di uno.

Del primo ne abbiamo parlato. Del fatto che un compleanno non giustifichi a mio avviso una defezione si è ampiamente capito. Oltretutto se si vuole far festa…beh…insieme agli amici la festa è più bella.

BAUMA (6)Ma non è sicuramente il solo che ha delle precise responsabilità.

Sono un accanito ascoltatore di Radio24 e da parecchie settimane, sulla radio di Confindustria, si sente la campagna pubblicitaria del Samoter 2014. Anche quando non si sapeva se il Samoter avrebbe avuto effettivamente luogo.

Ebbene, dal messaggio pubblicitario non riesco a trovare gli stimoli giusti per capire il perché dovrei partecipare a questo evento.

BAUMA (2)Per il fatto che sia una fiera del CECE?…per il fatto che si svolga a Verona?…per il fatto che ha un progetto innovativo che dovrebbe dare valore aggiunto a chi esporrà e a chi verrà a visitarlo?

Forse, alla fine dei conti, Verona rimane l’attrattore più forte. Ed è tutto dire. Ovviamente con il massimo rispetto per la città scaligera e per la sua splendida matrice urbana medioevale che attira frotte di turisti da tutto il mondo.

Peccato che chi va al Samoter lo faccia per lavoro e, se l’occasione lo consente, approfitta anche delle opportunità turistiche locali. Ma questo solo in seconda battuta.

BAUMA (8)In realtà dietro a tutto questo manca un progetto ben definito che miri a una programmazione di crescita – sia fieristica che di comparto – tale da giustificare investimenti importanti da parte dei costruttori di macchine e componenti, dei fornitori di servizi, di tutti gli attori che formano il sistema.

Dove vuole andare il Samoter?vuole seguire l’innovazione?vuole fornire un panorama aggiornato del mercato delle macchine da costruzione?vuole mettere in contatto i brand con i buyer?

Troppo facile ragionare in questo modo. Tutte le fiere di settore – qualsiasi settore – sono nate per fare questo.

Se poi teniamo presente cosa sta succedendo in questo momento, si fa abbastanza in fretta a fare i conti.

BAUMA (4)L’innovazione è continua e le case costruttrici non esitano a organizzare presentazioni e singoli eventi per focalizzarsi sulla nuova soluzione o sulla macchina particolare.

Il mercato delle macchine da cantiere, oggi e in Italia, non esiste più. La vocazione internazionale il Samoter l’ha ormai persa da un bel pezzo. Quindi i buyer preferiscono percorrere altre strade.

Se al Bauma si incontrano delegazioni intere che provengono da tutto il mondo e se i visitatori sono stati, alla fine dell’ultima edizione, più di 530.000, un motivo ci sarà. C’è un sistema e un ente fieristico che operano su scala globale con una visione globale e con obiettivi programmatici di respiro ultradecennale.

Fino a prova contraria esiste Bauma China ed esistono Bauma-Conexpo Africa e Bauma-Conexpo India…mentre non mi risultano esistere dei Samoter “qualcosa” che portino la mentalità, l’organizzazione e lo spirito di iniziativa italiani in giro per il mondo.

Se la situazione è questa la colpa non può che essere nostra. Nostra come sistema Italia e come sistema gestionale di iniziative fieristiche.

BAUMAIl Motorshow ha alzato impietosamente bandiera bianca di fronte non solo alla crisi europea dell’auto (come mai Ginevra e Francoforte continuano imperterriti la loro marcia?) ma anche e soprattutto a un ente fiera politicizzato nel peggiore dei modi e con persone povere di idee, di progettualità, di iniziativa e di visione imprenditoriale e concorrenziale.

Esattamente come tutto quello che in Italia viene toccato dai politici nostrani senza arte ne’ parte.

Possibile che Bauma e Conexpo – a una distanza di migliaia di chilometri – siano riusciti a trovare un accordo di collaborazione per sviluppare modelli di business alternativo ed efficace mentre da Verona non sia mai partito nulla che non fosse autoreferenziale e di stampo provinciale?

Frequento il Samoter e il Bauma da quando ero un bambino. Mi ricordo edizioni memorabili in cui il salone di Verona non aveva nulla da invidiare alla kermesse di Monaco di Baviera.

Da allora a oggi il declino – come del resto quello di un intero paese politicizzato e in cui persone del tutto inadeguate sono collocate in posti chiave – è stato inarrestabile.

BAUMA (5)Nemmeno negli anni di massimo fulgore del mercato – ossia dal 2000 fino al 2008 – la manifestazione veronese ha saputo dare una netta sterzata verso obiettivi di ampio respiro e dando l’idea di saper tenere il passo con i concorrenti più accreditati.

Non è un caso se proprio le due manifestazioni – Samoter e Intermat – che si svolgono nei due paesi socialmente e strutturalmente più simili in Europa – ossia Italia e Francia – siano irrimediabilmente spacciate.

Due modi di ragionare perdenti in partenza: dove la politica prende il sopravvento sul merito e sulle idee innovative si è destinati a fallire.

Non c’è scampo.

All’Intermat rimane ancora Parigi (…e Parigi val bene una messa…), al Samoter non credo proprio che bastino Romeo e Giulietta per ribaltarne le sorti.

Ma forse una dirigenza  nuova e meritevole, che abbia  un serio progetto, potrebbe essere un primo e positivo passo avanti.BAUMA (3)