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Come si estende il concetto di noleggio

di Matteo Ferrario

Focus sul noleggio di macchine e piattaforme aeree nel nostro Paese: un mercato relativamente giovane ma in piena evoluzione in cui i maggiori player italiani si espandono e il ruolo dell’operatore è sempre più centrale, al pari della sicurezza e della formazione.

  1. Il noleggio professionale in Italia. Le tappe

2. Formazione e sicurezza nel mondo del noleggio

3. Specializzazione e acquisizioni: il caso del Gruppo Venpa

Quello del noleggio è un mercato che nasce e si sviluppa a cavallo tra gli ultimi due secoli, e racchiude in sé il senso più profondo della rivoluzione cui è andata incontro l’economia nel periodo storico in oggetto: il passaggio epocale dal concetto di proprietà dei beni materiali a quello di accesso a servizi ed esperienze, di cui tratta l’economista e sociologo Jeremy Rifkin nel suo saggio L’era dell’accesso: la rivoluzione della new economy, uscito nel 2000. Proprio dall’inizio del millennio e da questo cambio di paradigma che l’ha accompagnato parte l’excursus storico compiuto da Marco Prosperi, Direttore di Assodimi, cui abbiamo chiesto di fare per noi il punto sul noleggio professionale in Italia e sugli scenari che l’attendono nel prossimo futuro.

Il noleggio professionale in Italia: le tappe di un percorso

Marco Prosperi, Direttore di Assodimi dal 2013

Assodimi analizza il noleggio dagli anni Duemila attraverso il suo centro studi” racconta Prosperi. “Si tratta di un settore che è cresciuto costantemente, anche se un po’ sottotraccia. Negli anni Novanta e Duemila si registravano aumenti vicini al 20% annuo, ma su valori assoluti ridotti. Tra il 2007 e il 2010 sono arrivati in Italia i primi player esteri, come Loxam, Kiloutou e Boels, dando impulso a questo mercato. Naturalmente anche il mondo del noleggio ha risentito della successiva crisi economica globale, pur se in misura più contenuta: in quegli anni, per dare un’idea dei numeri di cui stiamo parlando, è calato soltanto del 15-20%, a fronte dell’80% in meno delle vendite di gru. Prima del lockdown il noleggio in Italia era un’attività interessante, condotta da ottime aziende, ma tutto sommato minoritaria: basti pensare che Boels e Loxam fatturavano quasi quanto l’intero mercato italiano“.

Il cambiamento

La vera svolta coincide appunto secondo Marco Prosperi col periodo pandemico, durante il quale, complici anche gli effetti di Industria 4.0 e Superbonus 110, oltre a un certo ricambio generazionale in atto nel comparto, si è registrato un exploit senza precedenti nel nostro Paese.

Tra il 2021 e il 2023, quando si sono ritrovate ad avere più fondi da investire e la necessità di molte macchine in diverse zone del territorio per lavori eterogenei, le imprese hanno compreso i vantaggi del noleggio professionale a livello di gestione della sicurezza, della manutenzione e di alcuni aspetti burocratici. Naturalmente anche l’aumento dei tassi di inflazione ha avuto un suo peso nello spingere il cliente verso i noleggiatori”.

Ne è nato un boom irripetibile” continua Prosperi “tanto che anche noi abbiamo scelto di dare al congresso Assodimi 2023 un titolo eloquente al riguardo: ‘Se non ora quando’. Le aziende hanno innovato processi, tecnologie e parchi macchine, trasformandosi in veri operatori professionali. Oggi i maggiori noleggiatori italiani valgono insieme circa 700-800 milioni di fatturato“.

Il noleggiatore come fornitore di servizi a 360 gradi

Il noleggio in Italia è quindi entrato nella sua piena maturità e autonomia: non si tratta più di un servizio in qualche modo accessorio e collaterale rispetto alla vendita, come spesso è stato percepito in passato.

E anche la convinzione secondo cui il suo mercato cresca o diminuisca di pari passo col mercato delle costruzioni, in quanto principale mercato del noleggio, a giudizio di Prosperi non è del tutto fondata: “Esiste un enorme potenziale di mercato che non è mai stato aggredito, non solo nel mondo delle costruzioni, ma anche in altre settori quali logistica, industria, energia, ecologia e agricoltura. Il noleggiatore deve quindi mettersi alla ricerca di questi nuovi clienti, ma non semplicemente raggiungendolo nella modalità tradizionale, attraverso il venditore: deve trovare risposte alle esigenze di uno specifico momento, territorio o tipo di lavorazione. Si tratta di un passaggio tutt’altro che banale, che deve portare il noleggiatore a diventare un vero e proprio fornitore di servizi rivolti al cliente”.

Noleggio a caldo: cos’è e perché è importante per le aziende

– Dati mostrati all’Assemblea Assodimi 2024 sul noleggio di gru e altri macchinari con operatore

Una distinzione fondamentale per questo nuovo orizzonte cui guarda il noleggio di macchine e piattaforme, sempre più improntato all’erogazione di servizi e alla capacità di soddisfare le esigenze specifiche del cliente, è quella tra noleggio a freddo e noleggio a caldo.

Mentre il noleggio a freddo – comunque importante – prevede la sola fornitura del macchinario, il noleggio a caldo è un servizio che insieme alla macchina mette a disposizione un operatore specializzato e abilitato, con tutte le competenze necessarie per utilizzarla in modo ottimale.

Prosperi analizza i motivi principali per cui il secondo tra questi due modelli è oggetto di un’attenzione sempre più grande da parte del settore: “C’è una forte carenza di personale, che naturalmente pesa sia sui noleggiatori che sui clienti finali, rallentando anche la realizzazione di alcuni lavori. Da qui la crescita del noleggio a caldo, perché consente di sopperire alla mancanza dell’escavatorista o dell’operatore per una piattaforma. A questo va aggiunto che le macchine sono sempre più complesse e la sicurezza è un aspetto centrale: molti clienti, in mancanza di abilitazioni o competenze, affidano la gestione di questi aspetti al noleggiatore, che di fatto li sgrava di un problema“.

Il noleggio a caldo comporta quindi responsabilità aggiuntive, che vanno dalla gestione operativa alla sicurezza. “Si tratta di un lavoro molto complesso” osserva Prosperi “ma anche di un tassello fondamentale per chi vuole diventare fornitore di servizi a 360 gradi: per questo consiglio da anni ai noleggiatori di non trascurarne l’importanza“.

Uno sguardo al futuro: tendenze e scenari

6 – Grafico dell’osservatorio Assodimi sulla crescita del noleggio in Italia

Se negli ultimi cinque anni c’è stato un cambiamento enorme” continua Prosperi “nel 2025 osserviamo un’ulteriore trasformazione: i principali player stanno diventando grandi e bellissime aziende di noleggio. Il settore corre veloce: aperture di filiali, nuove strategie di comunicazione, acquisizioni e accorpamenti stanno ridisegnando il mercato. Uno dei segreti è essere vicini al cliente, e sia l’apertura di nuove sedi che le acquisizioni consentono una crescita più rapida sul territorio“.

Il direttore di Assodimi sottolinea tuttavia come il mercato del noleggio in Italia resti ancora piuttosto frammentato: “Poche grandi realtà con molte filiali, tante piccole con una o due sedi” spiega. “All’estero esistono punti di noleggio differenziati, mentre in Italia questa cultura sta arrivando solo ora. A mio avviso, nei prossimi anni i noleggiatori italiani dovranno scegliere se restare micro-realtà o investire, anche unendosi ai grandi player“.

Un’altra tappa importante della crescita che attende il settore nel prossimo futuro è quella che passa da digitalizzazione e innovazione: ” Sono convinto che nel prossimo futuro, grazie anche all’IA e al ricambio generazionale, si arriverà a una sorta di standardizzazione dei processi, al momento ancora assente: ogni noleggiatore ha un sistema completamente diverso di fornitura al cliente. Prima o poi sarà necessario riunire istituzioni e stakeholder intorno a un tavolo per definire dei processi e anche delle modulistiche comuni. Non avverrà nell’immediato, perché prima è necessario completare il processo di digitalizzazione delle singole aziende“.

 

2. Formazione e sicurezza nel mondo del noleggio

Maurizio Quaranta Responsabile per l’Italia di IPAF

Con Maurizio Quaranta, Responsabile per l’Italia di IPAF (International Powered Access Federation), abbiamo affrontato due argomenti chiave strettamente interconnessi, da cui passa la crescita del noleggio professionale nel nostro paese: l’importanza della formazione continua e la sicurezza operativa che ne consegue.

(In)formazione: il contributo storico di associazioni e testate

Foto IPAF

Quello del noleggio in Italia è un settore relativamente nuovo rispetto soprattutto ad altri paesi europei, e sicuramente stiamo scontando un certo ritardo sotto ogni punto di vista, compreso quello della formazione” racconta Quaranta. “Ma in tale ambito va dato merito al lavoro indubbiamente notevole di alcune realtà, a cominciare dalla stampa specialistica. Capofila dell’informazione sul tema del noleggio fu infatti, nel 2001, la rivista ‘Noleggio’ di Tecniche Nuove, diretta da Pierangelo Cantù”.

Sempre Cantù ha fondato nel 2007 Rental Blog: “Un altro punto di riferimento del settore” sottolinea Maurizio Quaranta. “Il lavoro divulgativo svolto da Rental Blog, ma anche da associazioni quali Assodimi e IPAF – cui aggiungerei anche il servizio e la presenza della European Rental Association – è stato fondamentale per introdurre la formazione rivolta al noleggiatore e aumentare il livello di preparazione degli imprenditori, mettendoli in condizione di affrontare in modo professionale, consapevole e redditizio questo tipo di attività. Detto ciò, ha contribuito a innalzare il livello di competenza dei nostri noleggiatori anche l’arrivo di colossi stranieri, che prevedono una formazione meticolosa del proprio personale, sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista della sicurezza in generale”.

La divisione formativa come unità di business

La formazione continua è uno strumento fondamentale per la crescita dei centri noleggio (foto IPAF)

Formazione e sicurezza – lo strumento principe e l’orizzonte finale del cambio di paradigma che attende il settore del noleggio in Italia – sono anche due parole chiave dell’attività di IPAF.

Quaranta, che ricopre il ruolo di responsabile dell’associazione per il nostro Paese da un decennio, è stato testimone diretto di un primo cambio di mentalità imprenditoriale su questo fronte: “Abbiamo cercato da subito di far capire che la formazione poteva essere realmente remunerativa se svolta con serietà e professionalità” racconta. “Gli imprenditori più avveduti, che hanno colto rapidamente questo potenziale e hanno scelto di osare, dotandosi in tempi non sospetti di gruppi o di figure dedicate alla formazione, oggi hanno dei numeri importanti e di conseguenza anche un ritorno in questo ambito”.

Foto IPAF

A giudizio di Quaranta, il discorso vale anche nello specifico per i noleggiatori, che si stanno rendendo conto a propria volta della necessità di mettere in atto un sistema di comunicazione e di contatto costante col cliente: “È necessario un approccio assolutamente dinamico, che non può passare solo ed esclusivamente dal noleggio del macchinario, ma richiede anche la formazione e tutta una serie di altri servizi e attività. Per fare alcuni esempi, ho visto in questi anni noleggiatori che sono diventati anche distributori e verificatori di dispositivi di protezione individuale, o che hanno avuto il coraggio di offrire corsi per l’uso del defibrillatore”.

I criteri di audit nel mondo del noleggio

Foto IPAF

La formazione, e in particolar modo la formazione continua, è dunque uno strumento fondamentale per la crescita di una moderna azienda di servizi di noleggio e del suo personale.

Se ci pensiamo, quello offerto oggi dal noleggiatore è un servizio ad hoc che richiede competenze sempre più specialistiche” riflette Quaranta. “Si va dalla perfetta conoscenza dei materiali sollevati a quella delle norme sulla circolazione stradale, fino alla capacità di rapportarsi con gli uffici municipali per i permessi di occupazione del suolo pubblico e ogni altro tipo di autorizzazione”.

Foto IPAF

Un raggio d’azione così ampio richiede anche una verifica continua delle attività portate avanti dai centri formazione interni. Spiega il responsabile italiano IPAF: “Insieme ai corsi e alle iniziative di alcune realtà come quelle che ho citato – Assodimi e Rental Blog – e al riferimento importante a livello internazionale costituito dai vari congressi della European Rental Association, anche noi svolgiamo un’azione costante, portando criteri particolarmente rigidi all’interno dei centri di noleggio per l’effettuazione della formazione”.

Maurizio Quaranta si sofferma in particolare sull’aspetto che garantisce l’omogeneità di fondo dei criteri IPAF nei vari paesi: “Ogni centro di formazione nel mondo viene sottoposto annualmente da parte nostra a una procedura di audit documentale, per mezzo di un auditor TÜV, quindi esterno, che ne verifica la capacità e la rispondenza agli standard”.

Una crescita che passa dalla sicurezza

Foto IPAF

Quaranta concorda con le previsioni di European Rental Association e Assodimi, secondo cui il business del noleggio è destinato a un’ulteriore espansione già a breve termine. “Posso solo solo auspicare che, di pari passo con questa crescita, sempre più noleggiatori sposino la causa della sicurezza, che non deve essere vista solo come una forma di investimento, anche se di fatto lo è, e anzi offre un ritorno certo sotto vari aspetti: manutenzione delle macchine, preparazione e tutela delle maestranze, serenità degli imprenditori. Per ottenere un simile risultato, occorre che venga dato sempre più spazio alla formazione continua, innalzando il livello sia dei noleggiatori che di tutti gli operatori destinati a utilizzare le loro macchine”.

3. Specializzazione e nuove acquisizioni: il caso di un gruppo italiano

La sede Venpa a Dolo (Ve)

Spinta verso l’aggregazione in gruppi sempre più grandi e capaci di penetrazione capillare sul territorio, pacchetti di servizi al cliente sempre più ampi e specialistici, attenzione alla sicurezza e alla formazione: le principali linee di tendenza individuate da Marco Prosperi e Maurizio Quaranta nelle rispettive interviste sul mondo del noleggio italiano sono riscontrabili nel caso del Gruppo Venpa, realtà ormai storica con base a Dolo (Ve) e consociate in tutto il Paese, che con le recenti acquisizioni mostra la volontà di crescere anche in settori meno legati al tradizionale core business del noleggio a freddo di piattaforme aeree e autogrù.

Espansione e collaborazione con le consociate

Emanuela Pege e Mendes Migotto, rispettivamente CEO e co-CEO del Gruppo Venpa

Il concetto di gruppo è stato sempre parte della nostra strategia, fin dagli anni Novanta” sottolinea Emanuela Pege, CEO di Venpa. “Siamo stati i primi a coprire tutto il territorio italiano con le nostre consociate, e anche con l’evoluzione del mercato e dell’azienda abbiamo mantenuto intatta questa filosofia di fondo”.

Pege sottolinea come si inseriscano in questo quadro anche le acquisizioni degli ultimi tre anni: MinoEge, Loca Top e Officine Giuliano.

L’assistenza tecnica Venpa al cliente prevede l’intervento in cantiere con unità dedicata in tempi molto rapidi

Vogliamo essere specialisti di prodotto – spiega la CEO – ma anche avere una cultura locale il più possibile vicina al modo di pensare del cliente, che in Italia può variare di molto a seconda delle regioni. Ci proponiamo di liberare il cliente dall’ansia del lavoro, anche legata alla difficoltà burocratica del settore, e aiutarlo a formarsi. E, naturalmente, cerchiamo con la nostra assistenza di risolvere i problemi a cantiere in corso tramite una risposta immediata”.

La formazione continua come priorità

L’attenzione all’attività formativa nel Gruppo Venpa inizia dall’interno. “Ci capita molto di rado di inserire in organico persone che hanno già esperienza nel settore – spiega Pege. – Quasi tutti i nostri dipendenti sono entrati in azienda molto giovani e sono stati formati da noi. Teniamo molto a questo aspetto, e sfruttiamo i mesi con il minor picco di lavoro all’inizio dell’anno per fare moltissime ore di formazione sia tecnica che di soft skill”.

Dal sollevamento al mondo dell’energia

Con le recenti acquisizioni, Venpa conferma la volontà di espandersi guardando anche oltre un settore “nativo” per il gruppo come quello del sollevamento, cui si sono aggiunti nel tempo il movimento terra e, più di recente, il mondo power. Rimane tuttavia intatta la vocazione di fondo del marchio.

Non abbiamo voluto diventare generalisti, ma abbiamo preferito mantenere la nostra specializzazione nelle macchine per il sollevamento – spiega Mendes Migotto, co-CEO di Venpa. – Allo stesso tempo, abbiamo acquisito una società specializzata nel settore energetico e nelle motopompe come Officine Giuliano, con lo scopo di offrire al cliente una gamma completa di servizi, ma tutti con un alto profilo specialistico”.

Un discorso analogo vale per il noleggio con operatore: un ambito cui il gruppo guarda con crescente interesse, tanto da aver individuato in MinoEge, acquisita nel 2023, un vero e proprio polo specialistico in tal senso, destinato a crescere autonomamente. “Del noleggio a freddo continueremo a occuparci noi come Venpa – spiega Emanuela Pege – ma nel caldo gli specialisti sono loro”.

Non solo macchine, ma anche e soprattutto servizi – sottolinea Mendes Migotto. – Il noleggio sta diventando sempre di più un insieme di servizi offerti dalle aziende ai propri clienti, e ovviamente il Gruppo Venpa vuole essere protagonista in questo. La sfida che ci aspetta nel futuro è appunto quella di ampliare l’offerta su diverse tipologie di prodotto, mantenendo un livello di specializzazione che nessuna proposta generalista potrebbe garantire”.

Un polo del noleggio a caldo

Fondatore di MinoEge srl affiancato dal figlio Matteo alla guida dell’azienda, Dario Giro racconta la storia ormai venticinquennale della società con sede a San Stino di Livenza (Ve): “Siamo nati nel 2000 per il noleggio di piattaforme aeree, con una trentina di macchine e una visione molto artigianale. Da allora ci siamo sviluppati passo per passo, fino ad arrivare a un parco di circa 350 macchine tra noleggio a caldo e noleggio a freddo. Negli ultimi dieci anni ci siamo fortemente sviluppati nel caldo: ad oggi possiamo contare su diciotto operatori altamente qualificati e una quarantina di macchine, sempre al coperto grazie a un capannone di 7500 mq, oltre a un’officina dedicata di 1.200 mq”.

Dario Giro, Presidente di MinoEge srl

Nel 2023 ha preso forma un’altra svolta decisiva per MinoEge, con l’ingresso nel Gruppo Venpa: “Una scelta che abbiamo fatto nell’ottica di una miglior gestione – spiega Giro. – Da un anno a questa parte, Venpa si dedica esclusivamente al noleggio a freddo anche per la parte che ci riguarda, mentre noi ci occupiamo esclusivamente del noleggio a caldo”.

Dario Giro spiega come il vantaggio principale, in questa specializzazione e divisione delle competenze, consista nell’ottimizzazione dei costi e della logistica: “Chi si occupa del noleggio a caldo non è più oberato di lavoro come accadeva prima, quando doveva gestire entrambi i settori, e quindi si trova nella condizione di poter curare questa parte, per noi fondamentale, in maniera più dinamica ed efficiente”.

Il futuro: aggregazione, crescita del parco macchine e degli operatori

L’officina dedicata di 1200 mq di cui dispone MinoEge presso la sede di San Stino di Livenza (Ve)

La crescita di MinoEge continua anche nel 2025, con l’acquisizione di un’altra società importante per il territorio come la Euronoleggi di Malcontenta, nella zona di Mestre e Marghera. Racconta Dario Giro: “Questa operazione ci ha dato l’opportunità di sviluppare ulteriormente il noleggio a caldo con altri operatori e altre macchine. Naturalmente, anche la struttura di Euronoleggi sarà in parte dedicata al noleggio a freddo, sotto la gestione diretta del Gruppo Venpa”.

Il futuro del settore, secondo Giro, sarà sempre più improntato a questo modello: “Grandi gruppi in grado di offrire servizi di qualità dai costi competitivi a una clientela che negli ultimi anni è diventata molto più esigente”.

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