Keybox è il modulo di comando per carichi elettrici con cui l’azienda milanese punta ad estendere l’utilizzo delle proprie pulsantiere digitali nei mercati dell’industrial automotive e della nautica.
Si tratta di un dispositivo di dimensioni assai ridotte (circa 14x13x3 cm) che, una volta collegato alle diverse utenze (luci, motori elettrici, pompe di sentina, bracci meccanici), permette di utilizzare le pulsantiere Blink Marine della serie Powerkey e Powerkey Pro per comandare questi dispositivi.
“Volevamo offrire al mercato un dispositivo che permettesse l’utilizzo delle pulsantiere Blink Marine anche in assenza di sistemi digitali complessi e costosi e senza necessità di una programmazione ad hoc da parte dell’installatore”, ha affermato l’ingegner Gabriele Stefanini, direttore tecnico Blink Marine.
I vantaggi di una pulsantiera digitale rispetto a dei semplici interruttori sono innanzitutto estetici: la pulsantiera è senza dubbio un oggetto più compatto e ordinato, adatto sia per quadri di comando dall’aspetto più high-tech sia per plance eleganti, grazie alla possibilità di installazione da retropannello. Ma c’è anche un vantaggio enorme in termini di affidabilità/resistenza: primo perché non è esattamente facile trovare un interruttore IP67 e poi perché una pulsantiera, anche a prescindere dalla protezione da acqua e polvere, è assai più longeva non ha parti in movimento deteriorabili.
Tutte le pulsantiere Blink Marine sono IP67, uno standard ereditato dalla nautica ma che è molto apprezzato anche in ambito agricolo e industriale, per non parlare delle macchine da cantiere e movimento terra.
Keybox può funzionare su qualsiasi veicolo o imbarcazione, c’è solo bisogno di una batteria (a 12V o 24V) e di collegare le utenze alle uscite che come dicevamo arrivano a 10 Ampère. Anche dal lato software bastano poche indicazioni per la configurazione dei pulsanti e… il gioco è fatto!
Il cablaggio è molto facile perché i connettori possono essere crimpati senza tool specifici.
“Non mi azzardo a dire che è alla portata di chiunque ma un ragazzo sveglio al secondo anno da elettricista non dovrebbe avere problemi”, conclude Stefanini.
